Pesaro, Vitrifrigo Arena
Le Comte Ory di Rossini
Piccante e senza freni per il piacere di tutti i sensi.
Le comte s’amuse
19/08/2022
Di Giosetta Guerra
Il piacere dell’avventura, il gusto della trasgressione, permeati di spirito goliardico e di arguzia sottile e vivace, sono gli elementi basilari del gradevolissimo allestimento di the Le Comte Ory di Rossini, presentato al ROF 2022 con regia, scene e costumi del fantasioso Hugo De Ana e le luci di Valerio Alfieri. Tutto fatto con buon gusto ed eleganza, con particolare attenzione all’aspetto cromatico degli originali costumi.
“Noblesse oblige. Le Comte s’amuse.” Le Comte Ory, dopo Rockwell Blake, non poteva essere che lui: Juan Diego Flórez, il virtuoso per eccellenza, il belcantista di riferimento, che ha affiancato alla perfezione stilistica di canto una gestualità nuova, in sintonia con lo spirito osé della storia. Mai visto un Flórez così sfrenato e disinibito: corre, salta, si muove con scioltezza e con quelle mani curiose e senza freni massaggia e palpa la contessa, discinta e consenziente alla barba del voto di castità, in ogni parte del corpo. Ma lei non fa peccato, perché non sa che sotto quell’abito monacale c’è un bel giovanotto. C’è una grande complicità nei loro duetti, perché anche la contessa, interpretata dal soprano Julie Fuchs, ha un bel corpo vocale, duttile e consistente con un certo vibrato in zona acuta, un colore denso e sensuale e dimestichezza col canto di coloratura. Lei gorgheggia con grande abilità, lui è straordinario. La trasgressione e l’equivoco aumentano nei terzetti, quando ai due protagonisti si aggiunge Isolier, interpretato con precisione stilistica da Maria Kataeva en travesti, mezzosoprano russo dalla voce morbida e robusta.
In scena c’è molta gente in continuo movimento. Le numerose bellissime pagine corali esigono la presenza quasi costante dei coristi in palcoscenico. Il Coro del teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, ben preparato dal maestro Giovanni Farina, entra nel gioco da vero protagonista, movimentando la musica rossiniana e restituendo un amalgama sonoro di prestigio.
Nei duetti, nei terzetti e nei momenti più incisivi i protagonisti agiscono dentro delle cornici luminose; ogni tanto compare un oggetto incomprensibile sospeso (tipo cavallo di Troia aperto) che Hugo De Ana ha preso dalla parte infernale del trittico IL GIARDINO DELLE DELIZIE del pittore quattrocentesco olandese Jerome Bosh.
Partecipano al gioco scenico con buone qualità vocali ed interpretative anche Andrzej Filonczyk (raimbaud), Nahuel di Pierro (governatore), Monica Bacelli (ragonde), Anna-Doris Capitelli (Alice).
Complice di questo divertissement la brava Orchestra sinfonica della Rai diretta da Diego Matheuz.