Lui, lei e l’altro: il più classico dei triangoli amorosi nella spietata analisi del premio Nobel per la letteratura Harold Pinter che in Tradimenti, racconta una relazione extraconiugale ripercorsa a ritroso.
Andato in scena per la prima volta nel 1978, Tradimenti viene riproposto giovedì 15 settembre, ore 21, nella splendida cornice del Cortile Alessandro VI di Castel Sant’Angelo per la rassegna sotto l’Angelo di Castello a Roma, con la traduzione di Alessandra Serra, la regia di Michele Sinisi, anche nel ruolo di Robert, il marito tradito, accanto a Stefania Medri, nel ruolo di Emma, la moglie fedifraga, e Stefano Braschi, nel ruolo di Jerry, l’amico traditore.
Tradimenti è un testo importante in cui Pinter racconta di un tradimento a ritroso: la storia comincia dalla conclusione della relazione clandestina per arrivare prima del suo inizio. E si tratta della più classica delle storie, lei che tradisce lui con il migliore amico del marito, ma che viene ravvivata dalla genialità del premio Nobel che pone al centro della vicenda i tre personaggi, vivi e carnali, con tutte le loro sfumate umanità, le loro debolezze e le loro reazioni, le loro parole, ma soprattutto i loro silenzi, le cose che potevano essere dette e che sono state invece taciute: è tutto ciò che Sinisi pone al centro della sua rilettura. Una rilettura non autoreferenziale, che deve parlare non agli addetti ai lavori, ma al pubblico, in tutta la sua totale e concreta vividezza, raccontando di come un tradimento possa alterare e cambiare le relazioni fra individui diversi.
Peculiarità dello spettacolo è la sua costruzione parallela con le scenografie di Federico Biancalani: un allestimento essenziale che si avvale di un grande tabellone come scena che ricalca un orologio con le lettere luminose, quasi a scandire gli intervalli e la percezione alterata del tempo. Il tempo stesso diventa centrale nello spettacolo, coadiuvato dalle didascalie spazio/temporali, per indicare lo svolgersi della storia a ritroso, dalla conclusione della relazione all’origine del tradimento, scandito dal ritmo del rock anni ’80.
“Chi frequenta il teatro e la letteratura conosce molto bene Pinter e il suo Tradimenti. Questo dovrebbe rendere molto difficile, per un regista oggi, portare avanti un discorso originale sul testo. L’approfondimento dell’umano in tutte le sue sfaccettature è stato senza dubbio il punto di partenza del mio lavoro sull’opera – scrive Sinisi nelle sue note di regia – Bisogna solo cercare nuove prospettive da cui guardare il tradimento, esaminare la complessità di questo tema. Non basta rappresentarlo. Non voglio portare avanti un discorso intellettuale autoreferenziale riservato agli esperti del settore. Tradimenti deve riuscire ad appassionare, a muovere ad una riflessione, ad essere parte del presente”. In scena giovedì 15 settembre ore 21 per la rassegna “Sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo”, Info e biglietti http://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo, Intero € 12.
Fabiana Raponi