L’estate si allunga sul palcoscenico del Teatro India con nuovi appuntamenti dedicati alla danza contemporanea, per arricchire l’offerta estiva della città attraverso un poker di scritture e proposte multidisciplinari rivolte al grande pubblico e ai giovani spettatori.
Una piccola polifonia coreografica in quattro momenti di spettacolo, che hanno nel linguaggio del teatro danza e nelle valenze politiche e artistiche del corpo il propulsore del dialogo tra teatro, arti visive e performance, per restituire agli spettatori un gesto autentico da affidare alla presenza, alla relazione, al movimento, allo spazio.
Si inizia martedì 20 e mercoledì 21 settembre (ore 21) con un lavoro di ricerca sul concetto di comunità e sull’interazione tra corpo e paesaggio con If there is no sun, creazione in cui convergono le esperienze dell’artista visivo e regista teatrale romano Luca Brinchi insieme alla cantante e beatmaker italiana di origine liberiana Karima 2G aka Anna Maria Gehnyei e alla performer e coreografa pugliese Irene Russolillo. Dopo il debutto dello scorso luglio sempre sul palco del Teatro India, l’opera ritorna in scena con i danzatori senegalesi Antoine Danfa e Mapathe Sakho e il performer tunisino Ilyes Triki, accanto a Karima DueG e Irene Russolillo, per condividere sogni e desideri legati a luoghi e persone che fanno parte di un lungo viaggio in cui si aprono crepe a parlare di corpi-territori e confini che opprimono, tra Africa ed Europa.
Si prosegue con Silvia Rampelli che, venerdì 23 e sabato 24 settembre (ore 19), propone un’azione site specific sulle condizioni percettive in grado di manifestare la presenza in figura e in danza, Chamber Music, una creazione concepita per la rassegna Buffalo 2022, nell’ambito della ricerca di Habillé d’eau, che vuole essere, come annota la coreografa, «un esercizio concreto che nel questionamento del fenomeno, nel modo dell’essere, interroga i processi di attuazione, il passaggio dal dato alla rappresentazione del dato, l’instabilità di un oltre».
Spazio anche alla platea di giovani spettatori, con una proposta dedicata alle nuove generazioni, domenica 25 settembre (ore 18), in scena Nebula della coreografa Julie Anne Stanzak, storica danzatrice del TanzWuppertal di Pina Baush, il cui lavoro di ricerca autoriale richiede un profondo viaggio interiore prendendo ispirazione da poesie, libri, natura e meditazione. Come per questa opera dedicata a bambini dagli 8 anni, in cui l’artista costruisce una coreografia con gesti, movimenti, parole e immagini dove il mondo-dentro guarda il mondo-fuori, attraverso l’interpretazione di Annarita De Michele e la voce narrante di Maria Pascale. «Ogni cosa si riflette in qualcos’altro e in questa continua riflessione perde parti di sé e ne acquista altre: il mondo fa da specchio, togliendo all’immagine la sua illusione per restituirgli verità e necessità – commenta la coreografa – La nuvola sembra dare infinite forme all’infinità del cielo e, allo stesso tempo è un riflesso multiforme dell’anima che la guarda dalla terra o un distillato in forma d’acqua in un bicchiere».
Ancora un momento di meraviglia e giocoleria per i più piccoli, domenica 2 ottobre (ore 18), con uno spettacolo cult di circo-teatro comico musicale che dal 2001 ha attraversato l’Europa arrivando anche in Asia e America: Clown in libertà di Teatro Necessario con tre talentuosi pagliacci – Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori – per divertire, stupire e conquistare il pubblico di grandi e piccini, cercando con ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di farsi dispetti, tra duelli al rallentatore, intricati passaggi acrobatici, evoluzioni, piramidi e funambolismi, con la musica a scandire e ritmare ogni azione.
La programmazione si arricchisce con la musica live di due giovanissimi rapper romani di Ostia, Merrick e Petross, che sabato 24 settembre (ore 21, ingresso gratuito) accenderà lo spazio esterno del Teatro India con i loro brani dal rap trap fino al pop e all’afrobeat, intrisi di soul e r&b rimanendo sempre ancorati alle loro radici black. Dopo aver mosso i primi passi durante il lockdown con il brano Volava con le Parole dove dipingono Ostia, il luogo in cui sono cresciuti, con tinte inconsuete e inedite, i due artisti continuano i feauturing e le collaborazioni conquistando diversi palchi e aperture di concerti importanti, facendosi notare per il loro impegno sociale e culturale. Così Petross, nome d’arte di Antonio Petrosemolo – giovane talento italo giamaicano che si divide tra calcio e rap – e Merrick – alias Manuel De Persio, rapper e surfista – raccontano con la loro musica aspirazioni e sogni delle nuove generazioni, trasformando in canzoni storie personali ed esperienze di vita collettiva.