Inaugurazione della stagione sinfonica 2022/2023 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’insegna del Novecento con l’Elektra, capolavoro di Richard Strauss in forma di concerto nella travolgente interpretazione di Sir Antonio Pappano con una straordinaria Ausrine Stundyte, soprano lituano nel ruolo della protagonista.
Per la sua ultima inaugurazione come direttore musicale di Santa Cecilia (dal prossimo sarà direttore musicale della London Symphony Orchestra), Pappano ha scelto quello che considera un “vero e proprio mostro del repertorio” con un organico davvero imponente misurandosi per la prima volta con quest’opera all’insegna della continuità melodica della grand opera tedesca di Wagner. E con grande successo: l’Elektra secondo Pappano è intensa e tumultuosa, la guida dell’orchestra sicura e ferma, l’organico risponde con fare duttile, suoni vigorosi e precisi che si allineano al meglio con le voci, senza mai sovrastarle. L’ultima inaugurazione di Pappano a Santa Cecilia come direttore musicale (tornerà come direttore emerito) conferma che grazie alla sua presenza l’orchestra è cresciuta costantemente adeguandosi con duttilità praticamente a ogni tipo di repertorio mostrando tutta la sua coesione. Tragedia tutta al femminile, l’Elektra di Strauss, tragedia in un atto, si regge sulla perfetta drammaturgia di Hofmannsthal (alla prima collaborazione con il compositore) che rilegge il mito raccontato da Sofocle con taglio avvincente e ricco di pathos che precipita sul finale: ossessione di Elektra è di vendicare il padre Agamennone, re di Micene, assassinato dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto. La sorella Crisotemide alla ricerca di una vita semplice, si sottrae alla richiesta di aiuto di Elektra, ma la vendetta sarà realmente compiuta per mano di Oreste, figlio di Agamennone dato per morto. Se la direzione musicale di Pappano è entusiasmante, altrettanto entusiasmante è il cast che interpreta con impegno la tragedia travalicando la forma di concerto. Semplicemente strepitosa l’Elektra di Ausrine Stundyte, soprano lituano, che padroneggia con disinvoltura un personaggio difficile, una donna manipolatrice e vendicativa, ma al tempo stesso fragile. Voce brillante, Ausrine Stundyte è anche una grande attrice che delinea Elektra in ogni sua sfumatura senza lasciarsi mai intimorire dalla musica, sfuggente e funesta, nei duetti con la timorosa Crisotemide di Elisabet Strid, voce dolcissima per un canto devastante, stratega e manipolatrice con una vigorosa presenza di Clitemnestra di Petra Lang, al debutto nel ruolo, madre di Elektra e donna tormentata e ambivalente, come la musica che l’accompagna. Ottimo anche il resto del cast, l’Oreste di Kostas Smoriginas, l’Egisto di Neal Cooper come, il precettore di Oreste Nicolò Donini, le inquietanti ancelle, Ariana Lucas, Anne Schuldt, Monika-Evelin Liiv, Katrin Adel e Alexandra Lowe. Un’inaugurazione di grande successo con la presenza parziale del Coro diretto da Piero Monti che sarà però protagonista dell’inaugurazione della stagione da camera dedicata a Stravinskij, giovedì 27 ottobre, ore 20.30, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma con un programma che inanella Sinfonia di Salmi e Les noce – scene coreografiche russe di Stravinskij e Ionisation di Varèse. Info e dettagli su santacecilia.it.
Fabiana Raponi