In collaborazione con Gerardo Guccini e Marco MeniniLa giornata di studi dal titolo L’arte che include, organizzata a Ravenna da Nerval Teatro per sabato 22 ottobre, coinvolgerà artisti, studiosi e operatori che lavorano nell’ambito dell’arte e del sociale, nel solco tra arte e disabilità. Questa tavola rotonda sarà l’occasione per chiamare a raccolta le energie impegnate nella ricerca di nuove modalità di inclusione sociale attraverso l’arte e per condividere le aspettative, i risultati attesi e quelli raggiunti dalle proprie progettualità. La giornata si concluderà con la presentazione al Teatro Rasi di Doppelgänger, Premio Ubu 2021 come Miglior Spettacolo di Danza (che oltre a un danzatore professionista vede in scena Francesco Mastrocinque, performer diversamente abile e storico partecipante del Laboratorio Permanente che Nerval Teatro realizza in Toscana), che fa parte della rassegna trasversale ToDay To Dance.Nel giugno 2023 debutterà poi a Ravenna Marat/Sade, il primo spettacolo del gruppo del Laboratorio Permanente della città, un enorme lavoro corale che trae ispirazione dal testo di Peter Weiss. E per questo progetto è attiva la raccolta fondi A ciascuno la sua parte! (https://www.ideaginger.it/
Nerval Teatro lavora da oltre 15 anni alla creazione e alla promozione di iniziative teatrali, culturali e formative frutto di sperimentazione e ricerca volte non solo a favorire l’inserimento sociale di persone che vivono esperienze di gravi patologie e di forte marginalità – sviluppando e consolidando competenze e autonomie attraverso la pratica teatrale in diversi ambiti e attivando occasioni professionalizzanti – ma anche intese per offrire alla comunità modelli nuovi e inclusivi, capaci di stimolare uno sguardo differente nei confronti della diversità e dell’emarginazione e stimolare un processo di crescita umana e culturale per tutti.
«Il teatro è di tutti, è uno strumento per darsi delle risposte – dice Maurizio Lupinelli, fondatore assieme a Elisa Pol della compagnia Nerval Teatro – per confrontarsi con i propri limiti e donarsi alla comunità», un’affermazione che esprime perfettamente il portato di necessità e azione poetica che sta alla base del Laboratorio Permanente Il teatro è differenza, progetto culturale di inclusione sociale con persone diversamente abili del territorio ravennate.
«Nel nostro percorso come Nerval Teatro – spiegano Lupinelli e Pol – abbiamo sempre avvertito il bisogno di confrontarci con artisti che portassero avanti un lavoro simile al nostro. A partire da questa esigenza abbiamo costruito una pratica teatrale fondata sulle interazioni con l’altro e l’abbiamo chiamata Attraversamenti. Fin da subito, abbiamo sentito la necessità di contestualizzare il nostro lavoro in un percorso teorico e in un’opera di documentazione che è stato curato da Gerardo Guccini e Marco Menini. Crediamo che gli scambi, fra persona e persona, immaginario e immaginario, siano al contempo uno strumento e un fine dei laboratori e degli spettacoli. Inizialmente parlavamo soprattutto delle relazioni interpersonali fra partecipanti, guide teatrali, visitatori e artisti. Ora, a partire dalla lunga frequentazione con Beckett, consideriamo con crescente attenzione anche gli scambi con le opere drammatiche e le narrazioni. Per noi gli Attraversamenti designano, infatti, sia una pratica sia uno spettacolo – intitolato, appunto, “Attraversamenti” – che rende omaggio alle stralunate figure di Samuel Beckett. Durante il Laboratorio Permanente a Castiglioncello (LI) abbiamo notato quanto i personaggi di questo drammaturgo corrispondano alla reattività e alle relazioni fra pensiero e linguaggio delle nostre attrici e dei nostri attori, che sanno improvvisare con immediatezza sulle situazioni di Aspettando Godot, Finale di partita o Giorni felici. La fuga dallo psicologismo e dalla riproduzione realistica del vissuto avvicina le opere della scrittura alle pratiche artistiche delle diverse abilità. Sia nelle une che nelle altre incontriamo infatti identità che reagiscono agli stimoli, sedimentano tracce, attraversano realtà fisiche e dell’immaginario, ma anche dimenticano e, quindi, riscoprono come nuovo ogni oggetto di esperienza».
Nelle modalità di lavoro del Laboratorio Permanente, agli Attraversamenti – che sedimentano immagini, incontri e narrazioni – corrispondono interazioni dirette con Maurizio Lupinelli, che attiva e scompone l’immaginario acquisito, stimolando nei partecipanti reazioni, che rivelano insospettati processi cognitivi dal vivo e mostrano, d’altra parte, il senso di gioia e liberazione dovuto all’esplicitazione artistica di quel processo inclusivo e di raccordo fra persone che è alla base del fare teatro.
Il progetto artistico di Nerval Teatro negli anni si è costantemente arricchito di incontri e collaborazioni, incrociando numerosi ed eterogenei compagni di viaggio: attori, studiosi, drammaturghi, coreografi e danzatori, e il Laboratorio Permanente è andato accumulando un patrimonio di relazioni che agiscono su chi li conduce, su chi vi partecipa e su chi li segue in veste di spettatore, rinnovando in tutti costoro la percezione delle diverse abilità, delle persone che apprendono a esercitarle e anche delle arti (drammaturgiche, narrative, coreutiche e musicali) che ne vengono intercettate.
Condividere questo patrimonio di relazioni e metterlo in contatto con altri percorsi e processi di ricerca guidati dall’obiettivo dell’inclusione artistica, è appunto il focus della giornata di lavoro del 22 ottobre a Sala D’Attorre.
«Sentiamo che quell’intuizione che ha dato il via alla nascita di Nerval Teatro, sempre più profondamente si va rivelando una strada meritevole di essere percorsa: di frequente, ci troviamo a discutere, osservare e ragionare sulle buone pratiche che si vanno diffondendo in merito all’inclusione sociale in ambito teatrale e sulle connessioni fra pedagogia teatrale e diverse abilità. Abbiamo molta strada davanti, per compierla occorre fermarsi e chiamare a raccolta, in un percorso che non potrà essere per forza di cose esaustivo, le energie dei territori vicini a noi che, ogni giorno, portano avanti importanti progetti teatrali e performativi facendo della valorizzazione delle diversità e dell’inclusione i propri caposaldi. Unendo contributi teorici e momenti di racconto esperienziale, la tavola rotonda di Ravenna intende intrecciare approfondimenti sulle buone pratiche e progettualità che si sono confrontate con l’arte dell’inclusione contribuendo a trasformarla in materia artistica a tutti gli effetti».
Infine, in vista della futura creazione dello spettacolo Marat/Sade, che debutterà a Ravenna nel prossimo giugno con il cast di attori e attrici diversamente del laboratorio Il teatro è differenza, Nerval Teatro ha dato avvio a una raccolta fondi sulla piattaforma Ideaginger. Scopo del crowdfunding è sostenere parte della produzione dello spettacolo, in particolare scene, costumi e dotazione tecnica. Ogni attrice e ogni attore ha già ricevuto la parte dal regista Maurizio Lupinelli e, nel frattempo, lo spettacolo va prendendo corpo. Serve un piccolo aiuto da parte di ognuno, una piccola parte che sommata a tutte le altre diventa comunità. È possibile donare su https://www.ideaginger.it/
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico
Gianandrea Baroncini Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ravenna (saluto istituzionale)
TEATRO / PRIMA PARTE
Ore 10-13
Coordinamento Rossella Mazzaglia
Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol (Nerval Teatro)
L’esperienza pluridecennale del Laboratorio Permanente e l’esportazione del modello a Ravenna
Gerardo Guccini (Università di Bologna)
Beckett e l’inclusione sociale
Marco Menini (studioso e critico teatrale)
La relazione teatro/territorio sotto il segno dell’inclusione sociale
Fabio Masi / Angela Fumarola (condirettore di Armunia e Inequilibrio)
Il teatro come luogo protetto: un teatro che diventa casa
Alessandro Argnani (condirettore artistico di Ravenna Teatro)
L’esperienza pluridecennale della non-scuola come modello di inclusione
Nanni Garella (regista e autore)
La sperimentazione del modello di Arte e salute
(pausa pranzo)
DANZA / SECONDA PARTE
ore 14.30-17.30
Coordinamento Gerardo Guccini
Rossella Mazzaglia (docente del Dams di Bologna)
Attraversamenti su danza e disabilità: corpi, soggettività e tecniche
Michele Abbondanza (danzatore e coreografo di Abbondanza/Bertoni)
L’incontro con la diversità e il caso di Doppelgänger
Michela Lucenti (danzatrice e coreografa)
Progettare l’inclusione sociale attraverso l’arte. Il Caso di ERT
Selina Bassini (curatrice generale dei progetti di rete di Cantieri Danza Ravenna)
Processi creativi inclusivi come materia di formazione per le coreografe e i coreografi del futuro
Silvia Rampelli (performer e coreografa)
L’esperienza del corpo
Thomas Emmenegger (psichiatra e fondatore di Olinda)
Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino (danzatori e coreografi)
Il caso di Al Di Qua Artists
Ore 21 – Teatro Rasi
Michele Abbondanza – Antonella Bertoni – Maurizio Lupinelli
Doppelgänger
Chi incontra il suo doppio, muore
Premio UBU – Miglior spettacolo di danza 2021
In collaborazione con ToDay To Dance
Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro, e Filippo Porro, danzatore. Il progetto presenta anche la “prima volta” di una collaborazione tra due nuclei artistici differenti, che si incontrano nel solco tra arte e diversità, portando reciprocamente la propria esperienza e poetica della scena che, pur nella lontananza del segno, si alimenta e sviluppa attraverso la medesima sensibilità e passione. Fin dai primi giorni Nerval ha cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca riconoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l’origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l’astrazione della realtà che diventa visione. Due corpi uguali che si riconoscono e non smettono l’abbraccio, il mandala, la cellula che li lega. Due esseri primi, primati, ai loro primi passi; tra evoluzione e involuzione, scelgono l’inesistente “voluzione”: uno stare vicini senza l’andare. Senza il destino forzoso del crescere e del diminuire. Un percorso di gesti, sguardi; piccole, grandi tenerezze; beffardi e spietati tradimenti. Sempre in un precario equilibrio: funamboli, sospesi tra vita e morte, tra ascesi e caduta. Nel mezzo: le loro forme, colte nella fragilità dell’inestinguibile enigma della sospensione.
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli
con Francesco Mastrocinque, Filippo Porro
disegno luci e direzione tecnica Andrea Gentili
tecnico di tournée Claudio Modugno
elaborazioni musicali Orlando Cainelli
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, Armunia/Festival Inequilibrio, Nerval Teatro
con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura, Provincia autonoma di Trento, Comune di Rovereto, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Regione Toscana
Ingresso: 10€
Prevendite sul sito www.ravennateatro.com
La biglietteria è aperta il giovedì dalle 16 alle 18 e da un’ora prima dell’evento