EDITH PIAF – MELANIA GIGLIO – MARTINO DUANE
Siamo nel 1960, nell’appartamento di Édith. Una serie di eventi si sono susseguiti nella vita di questa piccola donna: lutti, incidenti, amori, liti, solitudine, alcol, gioie, successi e canzoni. Tutto si è abbattuto sull’usignolo come un uragano. L’usignolo non canta più.
L’artrite l’ha resa gobba, l’alcol e i medicinali l’hanno resa gonfia e senza capelli, i lutti hanno ferito la sua voglia di vivere.
Ma improvvisamente qualcuno bussa alla sua porta e arriva a profanare questo “buio”. È Bruno Coquatrix, l’impresario dell’Olympia. Lo spettacolo ripercorre attraverso un testo
inedito e mai rappresentato i giorni che precedettero la storica esibizione di Édith Piaf sul
palco dell’Olympia, dalla fine del 1960 sino alla primavera del 1961.
Questo racconto, arricchito da canzoni eseguite rigorosamente dal vivo (tra le altre L’accordéoniste, La vie en rose, Milord), vuole essere un omaggio a una delle voci
più belle e strazianti della canzone moderna.
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