Da Galileo ad oggi sulle ali della scienza
La Stagione della Fondazione Teatro Piemonte Europa debutta al Teatro Astra con una nuova produzione targata LAC Lugano Arte e Cultura, TPE – Teatro Piemonte Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, in collaborazione con Associazione Santacristina Centro Teatrale, con una singolare regia due mani, quelle sapienti di Andrea De Rosa, nuovo direttore artistico del TPE, e Carmelo Rifici, direttore di LuganoiInScena, due artisti da molti anni affermati in campo nazionale e internazionale. Questo lavoro, questo esperimento di visioni e metodologie artistiche, nasce dalla scoperta casuale, da parte dei due registi, di star lavorando entrambi allo stesso tema: il rapporto della società contemporanea con la scienza. Decidono quindi, con timore ed entusiasmo, di provare a lavorarci insieme, sia per la sfida di mostrare che nonostante cifre stilistiche molto distanti avrebbero trovato il modo per addivenire ad una creazione condivisa sia per la forza prorompente della materia affrontata. E decidono di partire da Galileo, dallo scienziato che squarciò i cieli di Aristotele e l’indissolubile legame fra scienza e teologia, portando al centro la razionalità e il metodo scientifico di indagine e ricerca, ma soprattutto l’uomo con le sue paure e la sua inestinguibile sete di conoscenza. De Rosa e Rifici desiderano raccontare del processo a Galileo, partendo dagli atti dello stesso, dalla sentenza dell’Inquisizione e dall’abiura cui fu costretto lo scienziato, per capire che cosa sia cambiato da quel 2 giugno 1633, per comprendere che cosa è diventata la scienza che allora era stato costretto ad abiurare e, soprattutto, dove si spingerà in futuro la sua ricerca? Per dare forma scenica a questi propositi di indagine, i due registi scandiscono la drammaturgia e la regia in tre parti, tre storie, tre momenti uniti in un unico spettacolo. Nella prima, Angela, una giovane ricercatrice, analizza il materiale storico che documenta il processo a Galileo da parte dell’Inquisizione, insieme a frammenti del “Dialogo dei massimi sistemi” e alle lettere, bellissime e appassionate, che Virginia scriveva dal convento a suo padre; nella seconda (scritta da Angela Dematté) Angela affronta il drammatico tentativo di mettere insieme il suo desiderio di conoscenza con il suo essere figlia e madre; nella terza (scritta da Fabrizio Sinisi) la giovane ricercatrice dà infine voce alle inquietudine filosofiche e politiche rispetto ad un futuro in cui le “macchine” saranno sempre più presenti nelle nostre vite. La scena del teatro Astra è totalmente aperta in tutta la sua estensione con piattaforme ingombre di terra, corde e una lavagna nello spazio, dove campeggia un pianoforte a mezza coda, il simbolo, per i due registi, della simbiosi fra tecnica e creatività, tra cultura scientifica e umanistica, che ha caratterizzato la cultura occidentale fino al rinascimento e che, da Galileo in poi, sembra smarrirsi o diventare problematica. Il testo riprende molto dagli atti del processo e dagli scritti dello scienziato, passando ai giorni nostri con archi drammaturgici e salti temporali che sono anche senso e ricerca dell’opera, trovando, nel coordinamento della dramaturg Simona Gonella, il raccordo nelle drammaturgie di Angela Dematté e Fabrizio Sinisi. Il cast affiatato e variegato interpretata con perfetta funzionalità l’impianto drammaturgico e registico restituendo al pubblico la grande domanda circa il futuro della scienza, la sua progressiva disumanizzazione e la sua distanza dalle conoscenze arcaiche e contadine. Uno spettacolo stratificato che opera su diversi piani e a più mani, compiendo un’interessantissima operazione di indagine a tutto campo sul rapporto fra scienza e umano e lasciando al pubblico il desiderio di interrogarsi nel profondo sul futuro che attende il progresso tecnologico e l’elemento antropico.
Visto il 19 novembre 2022
Teatro Astra – Torino
Processo Galileo
di Angela Dematté, Fabrizio Sinisi
Dramaturg Simona Gonella
Regia Andrea De Rosa, Carmelo Rifici
con Luca Lazzareschi, Milvia Marigliano
e con Catherine Bertoni de Laet, Giovanni Drago, Roberta Ricciardi, Isacco Venturini
scene Daniele Spanò
costumi Margherita Baldoni
progetto sonoro GUP Alcaro
disegno luci Pasquale Mari
assistenti alla regia Ugo Fiore, Marcello Manzella
una produzione LAC Lugano Arte e Cultura, TPE – Teatro Piemonte Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con Associazione Santacristina Centro Teatrale