Venerdì 25 novembre la regista e attrice rodigina arriva a Vicenza con la sua riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta. Un lavoro in nomination ai Premi Ubu 2022 nella categoria nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica.Al Teatro Astra il “monologo per alluvioni al contrario” della giovane rivelazione Matilde Vigna“Una riga nera al piano di sopra” è il nuovo spettacolo prodotto da ERT/Teatro Nazionale che segna il debutto alla regia e alla drammaturgia dell’artista, Premio Ubu under 35 nel 2019 e menzione speciale al Premio Eleonora Duse di quest’anno.
“Una donna adulta a cosa si aggrappa per non cadere?” chiede Matilde Vigna. “Ha senso una donna adulta aggrappata ad un albero?” Il monologo per alluvioni al contrario Una riga nera al piano di sopra in scena al Teatro Astra di Vicenza venerdì 25 novembre alle 21 nell’ambito di Terrestri, la rassegna serale curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door, è una riflessione sulla perdita.
Lo sviluppo dello spettacolo, tra le nomination dei premi Ubu 2022 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica (messi in scena da compagnie o artisti italiani), si concentra anche su cancellazioni e grandi ritorni. La vicenda dell’alluvione del Polesine del 1951 abbraccia la storia di una donna adulta che tra separazioni, cambiamenti, traslochi, mutui, racconta di un’alluvione al contrario, piena di case, oggetti, possibilità di scelta.
È possibile perdere veramente tutto? Secondo la regista a attrice rodigina no, mai. La chiave di salvezza di questo lavoro, prodotto da Emilia Romagna Teatro / Teatro Nazionale, risiede nella consapevolezza che si ricomincia e si riparte sempre, come accade tutti i giorni, anche dopo le piccole tragedie della vita. Con la presenza costante di persone che corrono in aiuto, alla protagonista di oggi e 70 anni fa, quando la tragedia naturale mette in ginocchio un territorio. “Piove. La piena del Po rompe gli argini e il Polesine diventa un enorme lago di 70 chilometri quadrati. Si fugge senza poter scegliere cosa portare, si fugge per poter tornare, si torna per ricominciare”, spiega la scheda artistica. Nell’autunno 2021 piove ancora. “Una donna è alle prese con l’ennesimo trasloco, scandaglia le stanze, e decide di portare via tutto. Tutto quello che ha”. Il monologo intreccia le due storie, la tragedia naturale e la tragedia personale: perdita, smarrimento, fuga delle proprie case da un lato – separazioni, traslochi, mutui dall’altro. Due storie che arrivano a fondersi insieme ponendo l’attenzione sullo sradicamento volontario e involontario, sui grandi e piccoli eventi che cambiano le nostre vite.
Il progetto sonoro di Alessio Foglia crea l’ambiente in cui Matilde Vigna colloca le sue parole. Nella scena spogliata il suono accompagna gli spettatori, li “traghetta tra passato e presente, diventa presenza, luogo, evento”, concludono le note di regia. “Il rumore della piena, l’eco dell’alluvione, il silenzio che resta. Fare i conti con il caos, con quello che non possiamo calcolare, […] attraverso le parole di chi ha vissuto il disastro allora e l’ironia di una donna di oggi, che guarda al proprio disastro precario, personale e generazionale, cercando nuove possibili strade”.
Matilde Vigna
Nasce in provincia di Rovigo nel 1988. Dopo la laurea magistrale in Relazioni internazionali si diploma nel 2015 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, con la direzione di Valter Malosti. Prosegue la formazione con il corso di Alta Formazione di Emilia-Romagna Teatro diretto da Antonio Latella. “Santa Estasi”, il progetto conclusivo del percorso, è vincitore del premio Ubu 2016 come miglior spettacolo e migliori attori under 35 a tutto il cast. In teatro ha collaborato con Valter Malosti, Antonio Latella, Leonardo Lidi, Michele Di Mauro, Liv Ferracchiati, e numerose compagnie indipendenti. Nel 2019 riceve il premio Ubu come miglior attrice under 35 e quest’anno anche il Premio Eleonora Duse come attrice emergente (menzione d’onore).
AstraClub
Le due giovani scommesse e rivelazioni di questa edizione di Terrestri, Matilde Vigna e Nicolò Sordo (vincitore del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”), con le quali la stagione crea uno spazio per la giovane drammaturgia veneta d’autore con due testi innovativi, diversi nel linguaggio e nella messa in scena, infine, animeranno il secondo appuntamento di AstraClub. Il laboratorio di approfondimento alla visione che vede coinvolti gli spettatori, gli artisti ospiti della stagione e alcuni esperti in un confronto libero e informale si terrà venerdì alle 18 al Teatro Astra. Lo scambio tra i due artisti proseguirà venerdì 20 gennaio, prima di Ok boomer. La partecipazione, riservata agli spettatori in possesso di un abbonamento o biglietto, è gratuita e su prenotazione (scrivendo a info@teatrostra.it).
I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 13 euro per il ridotto, 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone e 7 euro per gli studenti delle scuole superiori e possessori di Vicenza University card.
Informazioni per il pubblico:
Ufficio Teatro Astra – Contrà Barche 55 (Vicenza) – telefono 0444 323725 – info@teatroastra.it – www.teatroastra.it.
A disposizione del pubblico, dalle ore 20, il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo e di approfittare del servizio bar Astrabistrò.
Foto di Mario Zanaria – Guarda il video del trailer su YouTube: