Per la stagione del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco porta in scena un testo di Melania Mazzucco (Premio Strega 2003), scritto originariamente per la radio e premiato al 53° Prix Italia come miglior radiodramma dell’anno. Ne era scaturita anche una sceneggiatura per il cinema che però non ha mai trovato la via della realizzazione e così ora debutta a teatro per la produzione del TST, riprendendo le idee e i materiali di quella prima stesura. In scena, oltre allo stesso Binasco, che interpreta un uomo di successo con un lato oscuro profondo e doloroso, anche Mariangela Granelli, nei panni della moglie disillusa e
fremente, e Cristina Parku, splendida fanciulla piena di un’energia ingenua e sensuale che cerca di coronare il proprio sogno d’amore fuggendo dal paese d’origine. La scena è un appartamento bianco, immacolato e minimale, un divano, pareti spigolose e una porta sullo sfondo, con la presenza di una luce che taglia lo spazio in forme striate e segmentate, di un chiaro scuro che lascia trapelare ciò che svela, nascondendolo.
Come la trama, un giallo a tinte fosche, in cui l’idillio di una coppia di neosposi cinquantenni s’infrange sul ritrovamento di una ragazza di colore, senza documenti, nuda nella piscina condominiale. Un fatto tragico che ammanta di ombre oscure quella relazione non più verde per i mille interrogativi che porta con sé sul rapporto di quella fanciulla con l’uomo: chi era quella giovane? L’uomo la conosceva? Si è trattato di un suicidio o di un atto violento? Ed è solo con un flashback frastagliato che ripercorriamo quella relazione
carnale, fatta di segni neri sulla pelle, sogni infranti, amore folle, finzioni, rabbia e violenza erotica e a volte anche brutale. Cristina Parku è un’interprete intensa e vera, slancio di energia di rivalsa, e Valerio Binasco le presta il gioco, restituendoci le ombre acute di un uomo che lacera la dignità di un amore sussurrato a denti stretti, impossibile e dilaniante. Uno spettacolo forte, condito di momenti aulici e cadute in picchiata nell’abisso di un’anima oscura, ma che ci resta impresso per la splendida carica di semplicità, desiderio e amore di Dulan, la sposa, portata all’altare della propria morte.
Visto il 28 ottobre 2022
Teatro Gobetti – Torino
Dulan la sposa
di Melania G. Mazzucco
con (ordine alfabetico) Valerio Binasco, Mariangela Granelli, Cristina Parku
regia Valerio Binasco
scene Maria Spazzi
costumi Katarina Vukcevic
luci Alessandro Verazzi
suono Filippo Conti
assistente regia Carla Carucci
assistente scene Chiara Modolo
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale