Ad appena diciannove anni il violoncellista romano Ettore Pagano si sta affermando come una nuova star della musica classica. Mercoledì 30 novembre 2022 alle 18 suonerà per la stagione concertistica di Roma Sinfonietta nell’Auditorium “E. Morricone” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).
Il suo più recente exploit è stato il successo al Concorso internazionale di violoncello intitolato al grande compositore armeno Aram Kachaturian, dove si è aggiudicato non solamente il primo premio assoluto ma anche tre premi speciali. Non era la prima volta: ha vinto il suo primo concorso a soli dieci anni e da allora se ne è aggiudicati oltre quaranta. Di particolare rilievo nel 2019 il primo premio al Concorso per giovani musicisti indetto dalla Filarmonica della Scala di Milano e nel 2020 il primo premio al Concorso Internazionale “Johannes Brahms” di Portschach (Austria) con punteggio pieno della giuria, cosa mai successa prima nella storia del concorso.
Ha iniziato lo studio del violoncello a nove anni, prima al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, in seguito perfezionandosi nelle più prestigiose accademie sotto la guida di grandi violoncellisti quali Enrico Dindo, Antonio Meneses e David Geringas. È già stato invitato a suonare in Italia, Francia, Germania, Austria, Ungheria, Croazia, Lituania, Grecia, Egitto, Kuwait, Stati Uniti d’America (nella prestigiosa Carnegie Hall di New York). Ha suonato come solista con varie orchestre italiane e la Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra, la Graz Philharmonic Orchestra, la Klaipeda Chamber Orchestra della Lituania, la Young Musicians European Orchestra, l’Armenian State Symphony Orchestra e l’Euro Symphony Orchestra. Nei prossimi mesi suonerà con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Nel 2018 ha inciso il suo primo cd con musiche di Falla, Cassadó, Popper e Čajkovskij.
In questo concerto suonerà tre opere per violoncello solo: di Johann Sebastian Bach la Suite n. 5 in do minore BWV 1011, di Paul Hindemith la Sonata op. 25 n. 3 e di Zoltan Kodaly la Sonata in si minore op. 8.
La Suite n. 5 di Bach è uno dei sei lavori di questo genere scritti dal grande Johann Sebastian: è una serie di danze in voga all’inizio del Settecento. come la gavotta e la giga, cui l’arte di Bach e il suono severo del violoncello danno un carattere tutt’altro che frivolo ma astratto e quasi metafisico.
La Sonata di Hindemith fu scritta nel 1922, in un solo giorno, stando a quel che disse il compositore: ma sembr quasi impossibile, pensando che è uno dei più importanti brani per violoncello solo scritti nei due secoli trascorsi dalle suites di Bach. Le contende questo primato la Sonata scritta nel 1915 da Kodaly, che – come tutta la musica di questo compositore – si basa principalmente su melodie e ritmi popolari ungheresi. Un’altra caratteristica di questa Sonata è che le due corde più basse del violoncello vanno accordate mezzo tono sotto: non è che il primo e minore problema che incontra l’interprete, perché le difficoltà tecniche di questa composizione sono veramente altissime.
Biglietti:
€ 12,00 intero; € 8,00 ridotti per personale universitario e over 65; € 5,00 per studenti
I biglietti si possono prenotare telefonicamente (06 3236104) e ritirare il giorno del concerto oppure acquistare direttamente prima del concerto.
Info:
info@romasinfonietta.it – tel. 06 3236104 – www.romasinfonietta.it