Si apre sabato 12 novembre il XXI Festival Internazionale di Musica e Arte con il ritorno nella capitale, a distanza di quasi sessant’anni, della Bamberger Symphoniker diretta da Jakub Hrůša a San Paolo fuori le mura.
In programma “Ein deutsches Requiem” di Brahms con il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e le voci soliste di Christina Landshamer e Konstantin Krimmel.
Nella mattinata nella Basilica di San Pietro l’omaggio a Lorenzo Perosi a 150 anni dalla nascita.
Inizia sabato 12 novembre la XXI edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, un festival che si apre alla città, grazie anche al sostegno generoso dei suoi mecenati, con quello spirito ecumenico che lo caratterizza fin dal suo nascere, in un dialogo fra differenti credi religiosi attraverso l’arte e la musica di tutti i tempi. Quattro giorni di concerti di musica sacra a ingresso libero, organizzati dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, nelle antiche basiliche papali con complessi orchestrali e corali, solisti e direttori di respiro internazionale, in un repertorio che spazia da Händel alla musica d’oggi.
L’INAUGURAZIONE
Doppio appuntamento per la giornata inaugurale. Alle ore 11, nella Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri nella Basilica di San Pietro in Vaticano un doveroso omaggio in memoria dei 150 anni dalla nascita di don Lorenzo Perosi, esponente di spicco del Movimento Ceciliano nella prima metà del Novecento. Il Coro del Vicariato della Città del Vaticano, diretto da Temistocle Capone, esegue la sua Missa Secunda Pontificalis composta nel 1906, nel primo decennio di direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina, incarico che ricoprì fino alla morte. In programma anche il Magnificat e Tu es Petrus che animeranno i vari momenti della Messa.
Alle ore 21, il concerto d’apertura alla Basilica di San Paolo fuori le Mura segna il debutto al festival, e il ritorno nella capitale dove manca dal 1963, della Bamberger Symphoniker, fra le migliori orchestre tedesche di oggi, affiancata dal Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretti dalla bacchetta di Jakub Hrůša che della Bamberger è direttore principale dal 2016 (nonché direttore ospite principale dell’Accademia ceciliana); voci soliste il soprano Christina Landshamer e il baritono Konstantin Krimmel, quest’ultimo BBC New Generation Artists per il triennio 2021-23. Nata nel 1946, alla fine del secondo conflitto mondiale, quando a Bamberga si ritrovano musicisti tedeschi e musicisti provenienti dall’Orchestra di Praga, la Bamberger Symphoniker in quasi ottant’anni di storia ha tenuto più di 7000 concerti in più di 500 città e 63 paesi, divenendo ambasciatore culturale della Baviera e della Germania in tutto il mondo.
Il ritorno nella capitale passa per l’esecuzione dell’imponente Ein Deutsches Requiem di Brahms: classica compostezza e profondo sentimento religioso pervadono una delle partiture più celebri e complesse dell’autore tedesco, iniziata nel 1854 ed eseguita per la prima volta nel duomo di Brema nel 1868, con lo stesso Brahms a dirigerla. In questo Requiem tutte le esperienze passate della musica tedesca e del cristianesimo tedesco si fondono: Schütz, la cantata barocca, il Lied, Bach, le opere corali di Schumann e la Bibbia. Una meditazione e una poesia religiosa nel quale Brahms ripercorre in modo personalissimo la sua e la nostra storia affrontando il mistero e il dolore del mondo.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL
Domenica 13 novembre, ancora alla Basilica di San Paolo fuori le Mura (ore 21) con il secondo concerto della Bamberger Symphoniker diretta da Jakub Hrůša impegnati nella Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner, ultima sua sinfonia, lasciata incompiuta nel 1889, pochi anni prima della morte, e “dedicata a Dio”, come scrisse lo stesso compositore austriaco. Una personale confessione di credente, fra le pagine più complesse e impegnative della letteratura sinfonica del tardo Ottocento.
Da sempre attenta anche al repertorio contemporaneo e alle novità della musica sacra dei nostri giorni, quest’anno il festival accoglie la prima esecuzione a Roma lunedì 14 novembre alla Basilica di San Giovanni in Laterano (ore 21) del Vespro Universale su testo di Papa Francesco tratto dalla preghiera del 27 marzo 2020 del compositore Andrea Mannucci. La nuova composizione rivive musicalmente il momento commovente e straordinario di preghiera in tempo di pandemia presieduto da Papa Francesco da una piazza San Pietro deserta, immagini che hanno fatto la storia e che in un momento di forte crisi hanno dato speranza e fede. Ad eseguire la cantata sacra sarà l’orchestra L’Appassionata, giovane formazione da camera nata nel 2019 e che raccoglie alcuni fra i migliori giovani professionisti della musica in Italia, diretta da Claude Villaret, con le voci soliste dei soprani Carlotta Bellotto e Nadina Calistru.
La chiusura del Festival spetta all’Orchestra e Coro della Cappella Ludovicea martedì 15 novembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Formazione già ospite delle precedenti edizioni di festival, stabile presso la Chiesa di Trinità dei Monti di cui anima il servizio liturgico, sarà diretta da Ildebrando Mura, maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore, affiancata dal Coro e dalle voci soliste della Cappella Liberiana. In programma il repertorio sacro “classico” per eccellenza con Bach e il suo Magnificat BWV 243, Vivaldi con il Dixit Dominus RV 594 e il celebre inno di incoronazione Zadok the Priest di Händel a conclusione di serata.
Organizzato come sempre dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, con il patrocinio e la presidenza di Max Michael Schlereth e la presidenza generale affidata al fondatore Hans-Albert Courtial, l’edizione di quest’anno del Festival prende ispirazione dalle parole che Papa Paolo VI rivolse agli artisti nel discorso che chiudeva il Concilio Vaticano II nel 1965: “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Questo il messaggio che ha guidato la Fondazione e il suo presidente Hans-Albert Courtial nel realizzare un festival che contribuisca a preservare la bellezza e a renderla accessibile a tutti attraverso anche l’iniziativa “l’arte salva l’arte”.
Alcuni concerti del festival verranno trasmessi in diretta dalla rete televisiva americana EWTN.
Info: l’ingresso ai concerti è libero e gratuito fino al raggiungimento della massima capienza dei posti. È possibile prenotare un posto in basilica compilando il modulo di registrazione sul sito https://promusicaeartesacra.lineamenta.org . Ai sostenitori e agli amici della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra verranno messi a disposizione dei settori riservati. Per informazioni su come diventare sostenitori e partecipare alle attività istituzionali della Fondazione chiamare il numero +39 06.6869187 oppure visitare i siti www.fondazionepromusicaeartesacra.org, e-mail: festival@promusicaeartesacra.it
Fondazione Pro Musica e Arte Sacra Via Paolo VI n. 29 (Piazza S. Pietro), 00193 Roma – Italia, Tel. 06-6869187, festival@musicaeartesacra.it