cari amici e amiche, insieme al volantino per il prossimo concerto di Natale vi
offriamo queste brevi note prima delle migliaia di meravigliose note che ascolterete
se potrete essere presenti. Sono soltanto alcune chiavi di lettura scritte per
coinvolgervi per quanto possibile con affetto ed entusiasmo in questo evento che
stiamo preparando con passione. Le chiavi di lettura sono: tempo, gioventù e pace.
Quante volte parliamo del tempo nel nostro quotidiano: un tempo che manca o che
fugge, che sprechiamo o rimpiangiamo. A livello mondiale, vediamo un tempo che si
sviluppa in modo drammatico e cruento, insensato e preoccupante. Con la musica
invece vogliamo condividere con voi un tempo ordinato e misurato, che non scappa
ma riempie. Un tempo dove i piccoli e muti simboli sul pentagramma si trasformano
in vibrazioni ed emozioni. Un tempo che, come un bel torrente montano, sa godere
dei momenti scoscesi di “allegro” ma anche delle pianeggianti “pause”, sa
soffermarsi negli “adagio” per poi ancora lanciarsi nel gioco delle “fughe”. Un tempo
che diventa bello perché gustato.
La gioventù è altro segno di questo concerto. La Messa K167 fu scritta da Mozart a
soli 17 anni (1773); la Ouverture che apre la serata è opera sì tra le sue ultime (1791)
ma di un Amadeus pur sempre trentacinquenne. Il concerto per tromba (1796) fu
scritto da Haydn a una rispettabile età (64 anni) ma l’anagrafe del maestro non
traspare dalle sonorità e dalla allegrezza dello strumento solista che è giovane e
vitale per definizione ed è suonato nel nostro concerto da un giovanissimo e valente
musicista. Ancor più giovane è il dolcissimo gruppetto di bambine e bambini, di
recente guidati dalla generosa esperienza della nostra direttrice musicale, che con la
tenerezza delle loro voci bianche ci rinnovano l’invito allo stupore.
Vogliamo dunque offrirvi un momento di giovinezza, sapendo che la musica come
altre arti e esperienze di bellezza, allena a rimanere giovani dentro.
Infine, la pace, parola inflazionata specie nel periodo natalizio ma mai scontata e
quantomai necessaria, una specie di acqua sorgiva nelle relazioni. Ci piace
sottolineare questo spirito di pace che nella nostra Associazione musicale tentiamo di comunicare da sempre nella scia di Johanna, la nostra amata fondatrice che oltre
trenta anni fa iniziò questo progetto proprio nel segno della pace e della inclusione.
La pace è nel programma del concerto: si nasconde nella trama della “Clemenza di
Tito”, imperatore capace di un grande esempio di riappacificazione (chi vuole si
legga la trama); e rimbalza invece chiara, di voce in voce, nel finale della potente
Messa k167 che chiude il concerto. Proprio alla fuga del ‘dona nobis pacem’ della
Messa tutti noi che cantiamo e suoniamo vogliamo affidare il cuore del nostro
augurio sincero e affettuoso di Natale. Siamo certi che solo nella pace ci possiamo
ritrovare tutti lungo le nostre strade: sia da credenti che anche la supplicano dalla
sorgente divina che da non credenti: tutti cerchiamo la pace come amica dei nostri
giorni e relazioni.
Buon Natale