Al 36esimo anno di repliche al Teatro Vittoria di Roma, in scena fino all’8 gennaio, Rumori fuori scena di Michael Frayn si conferma inossidabile cavallo di battaglia della compagnia Attori&Tecnici.
La commedia cult di Frayn si conferma un piccolo, grande gioiello, uno spettacolo nello spettacolo, una commedia nella commedia con la storica regia e l’adattamento di Attilio Corsini, fondatore di Attori & Tecnici del Teatro Vittoria, scomparso nel 2008: in scena la bravissima compagnia del teatro, composta da nove attori, tra cui spicca l’inossidabile Viviana Toniolo, l’unica che ha interpretato nel tempo diversi ruoli della pièce fin dalla prima edizione italiana del 1983.
Che cosa c’è dietro uno spettacolo teatrale? Che cosa accade davvero dietro le quinte? E quali sono i rapporti fra gli attori di una compagnia?
La vicenda di Rumori fuori scena (e portata al cinema anche nell’omonima pellicola di Peter Bogadanovich) e sfrutta i tradizionali canoni della commedia classica per gettare un’occhio dietro le quinte, per indagare con ironia e divertimento i meccanismi e i rapporti umani che si instaurano all’interno di una compagnia teatrale.
La commedia, in tre strepitosi atti, uno più impegnativo dell’altro, è un crescendo di divertimento, di colpi di scena, di battute che strizza l’occhio alla commedia classica e alla slapstick comedy diventando via via sempre più fisica, complici porte che sbattono, maniglie che saltano, borse che spariscono e appaiono improvvisamente. Nel primo atto si assiste alla propria generale dello spettacolo (interno di una casa a due piani, scene di Bruno Garofalo), mostrando come dovrebbe svolgersi la commedia complice la presenza del regista che si aggira per la platea.
Spettacolo nello spettacolo, Rumori fuori scena colpisce nel segno per il ritmo serrato e le vicende esilaranti, ma anche per riuscire, con intelligenza e leggerezza, a indagare e ironizzare su alcuni archetipi umani e i meccanismi del mondo del teatro, fra rivalità, tradimenti, flirt e gelosie. Dalla vita alla scena, dal mondo al teatro il passo è breve. Da una parte l’attrice consumata, la straordinaria Viviana Toniolo, e la sua storia con uno sbruffone attore della compagnia (l’indisponente Stefano Messina), il regista (bravissimo Carlo Lizzani) intellettuale che si barcamena fra le due amanti, la giovane attrice svampita (Chiara David) in preda alle crisi e l’assistente di scena (Chiara Bonome), il factotum della compagnia (Simone Balletti), l’attore insicuro (Marco Simeoli) e la sua compagna (Chiara Bonome), l’attore in declino (Roberto Stocchi).
Pettegolezzi, gelosie, tradimenti dei rapporti umani della compagnia sono dietri l’angolo, pronti a boicottare la messinscena.
Nel secondo atto (forse il più spassoso), assistiamo a quello che accade dietro le quinte con i rapporti degli attori ormai esacerbati che danno vita a incredibili gag e nel terzo atto, va in scena di nuovo la commedia, ormai completamente stravolta dal degenerarsi dei rapporti della scalcinata compagnia di teatranti.
In un avvincente e continuo confronto fra backstage e rappresentazioni sul palco, Rumori fuori scena si conferma un straordinario esempio di metateatro guadagnandosi l’ininterrotto successo e l’apprezzamento del pubblico fin dal debutto londinese del 1982. Una commedia non solo verbosa, ma anche molto fisica che gli attori della compagnia Attori&Tecnici padroneggiano con strepitosa bravura e consumata professionalità mostrando di aver acquisito perfettamente i meccanismi di un testo cult, personalizzando con acuta attenzione il carattere di ogni personaggio in scena.
Repliche fino all’8 gennaio per uno spettacolo fuori abbonamento che riempie il teatro replica dopo replica guadagnandosi meritatamente gli scroscianti applausi del pubblico.
Fabiana Raponi