RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello – Teatro di Sardegna
presentano
HYBRIS
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia,
Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli
e con la partecipazione straordinaria di Maria Grazia Sughi
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
luci e tecnica Daria Grispino
organizzazione generale Marta Gagliardi – Stefania Saltarelli
macchinista Andrea Zanarini
Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di
vista? La porta…perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza
di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla
belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore. La porta ha perso la stanza e il suo
significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Divide quello che non c’è… intorno un
ambiente asettico fatto di bagliori. L’essere è prigioniero del corpo, fascinato
dall’onnipotenza della sua immagine trasforma il suo aspetto per raggiungere la bellezza
immobile e silente che tanto gli è cara.
Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della
cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; ai bambolotti queste cose sembrano inutili
sofferenze, antiche volgarità. La porta attraversata dal corpo, che è di cervello e
profondamente pigro, si trasforma in un portale nel vuoto; al bordo del precipizio si può
immaginare un mondo alternativo ma il bambolotto si lascia abitare da chiunque, di
ognuno prende un pezzo, uno spunto, sicuro e consapevole di dare una direzione sua alle
cose. La spina dorsale si allunga e si anima: finalmente si divide. Aprire la porta sulle altrui
incertezze, sull’ambiguità, sull’insicurezza dell’essere e la meschinità dello stare.
Chiunque sta in un punto, detta legge in quel punto. Ci si conosce sotto i piedi, nulla può
durare a lungo quando due persone si incontrano esattamente dove sono: e dove stanno
non si vede bene perché ci sono i piedi sopra. I rapporti finiscono perché nascono sotto i
Stagione Teatrale 2022/2023
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calcagni, senza rispetto. Piccoli dittatori che fanno della posizione la loro roccaforte. Ma
poi barcollano con una porta davanti gestita da un carnefice inesatto che stabilisce dove
gli altri vivono. Non cambia molto essere un metro oltre o un metro prima, ma muta lo
stato d’animo di chi sapeva dove era e adesso ignora dove andrà perché non sa da dove
parte. Chi bussa sta dentro, chi bussa cerca disperatamente che qualcuno da fuori chieda
“chi è?”. Bussiamo troppo spesso da fuori per tutelare le poche persone che vivono
all’interno, si tratta di famiglie di due o tre elementi, piccoli centri di potere chiusi a chiave.
Dovremmo imparare a bussare ogni volta che usciamo, perché fuori ci sono tutti, l’esterno
è proprietà riservata, condominio esistenziale, casa aperta. L’educazione va sfoggiata in
mezzo agli altri e non pretesa quando ci si spranga insieme al parentato. La famiglia la
sera chiude fuori tutta l’umanità, che senso ha accogliere il diverso quando ogni notte ci
barrichiamo dichiarando l’invalicabilità della nostra dimora? Infimi governanti delle pareti
domestiche, come le bestie. L’uomo diventa circense, domatore della proprietà privata.
La biglietteria è aperta ogni giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e
un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Biglietti in vendita nel circuito regionale Box Office/Ticketone
Acquisto on line su www.teatropuccini.it
INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804
Teatro Puccini
Via delle Cascine 41
50144 Firenze
www.teatropuccini.it – info@teatropuccini.it – www.facebook.com/teatro.puccini