Fra i violoncellisti più acclamati della sua generazione, Christian Poltéra sarà all’Accademia Filarmonica Romana, al suo debutto per l’istituzione, giovedì 9 febbraio in concerto al Teatro Argentina (ore 21), a fianco della pianista inglese Kathryn Stott in un programma che spazia fra alcune delle pagine più celebri per violoncello e pianoforte di Brahms, Chopin e Prokof’ev.
Ad impreziosire il debutto, è lo strumento che Poltéra impugnerà, il leggendario “Mara” costruito da Antonio Stradivari a Cremona nel 1711 che deve il suo nome al primo proprietario conosciuto, Giovanni Mara, violoncellista che venderà lo strumento per pagare i debiti. Passato in mano a vari violoncellisti nel corso di due secoli, nel 1961 a causa di un naufragio di una nave nel Rio de la Plata, mentre il proprietario, Amedeo Baldovino, si trovava con il Trio di Trieste, lo strumento viene recuperato dopo essere rimasto immerso molte ore nell’acqua. Ci sono voluti tre anni di restauro e ricomposizione delle parti perché lo strumento potesse riprendere a suonare, ed è ora affidato al talento e alla cura di Christian Poltéra.
Svizzero di Zurigo, classe 1997, Poltéra inizia giovanissimo la carriera. A 17 anni viene chiamato a sostituire Yo-Yo Ma nel Concerto di Elgar con la Tonhalle Orchestra Zurich diretta da David Zinman, pochi anni dopo riceve il Borletti-Buitoni Award, viene nominato BBC New Generation Artist e per il 2006-07 è fra le Rising Stars della European Concert Hall Organization (ECHO). Da allora è invitato a suonare solista con le più celebri orchestre internazionali, è un appassionato camerista, e vanta una nutrita e premiata serie di CD.
Il concerto si apre con lo Scherzo per la Sonata F.A.E. di Johannes Brahms, scritto nel 1853 in collaborazione con Dietrich e Schumann per omaggiare Joseph Joachim, all’epoca giovane violinista di cui già si ammirava il grande talento. È del 1949 la Sonata op. 119 di Sergej Prokof’ev, anche questa dedicata a un giovane virtuoso violoncellista della metà del XX secolo, il grande Mstislav Rostropovič. La Sonata chiude virtualmente la produzione di musica cameristica di Prokof’ev e apre le porte al talento di questo giovane e promettente interprete che la eseguì, con l’autore al pianoforte, a Mosca nel ’51. La Sonata per violoncello e pianoforte op. 65 che chiude la serata, è uno dei rari pezzi che Fryderyk Chopin non compose per il solo pianoforte. Fra dubbi e ripensamenti vide la luce fra il 1845 e il ‘46, dunque negli anni maturi del compositore e si lega all’amicizia fra il musicista polacco e il violoncellista August-Joseph Franchomme.
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 26 euro, ragazzi fino a 14 anni 9 euro.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA
giovedì 9 febbraio ore 21
CHRISTIAN POLTÉRA
KATHRYN STOTT
Christian Poltéra violoncello
Kathryn Stott pianoforte
Johannes Brahms
Scherzo in do minore
per la Sonata F.A.E. WoO 2
Sergej Prokof’ev
Sonata in do maggiore op. 119
Fryderyk Chopin
Sonata in sol minore op. 65
Christian Poltéra Nato a Zurigo nel 1977, Christian Poltéra ha iniziato lo studio del violoncello con Nancy Chumanchenco e successivamente con Boris Pergamenschikow e Heinrich Schiff a Vienna. Nel 2004 ha ricevuto il Borletti-Buitoni Award ed è stato scelto come “BBC New Generation Artist”. Due anni dopo come “Rising Star” ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose d’Europa. Numerose le apparizioni come solista con orchestre di grande prestigio (Gewandhausorchester di Lipsia, Los Angeles Philharmonic Orchestra, Oslo Philharmonic Orchestra, BBC Symphony Orchestra, Bamberger Symphoniker, Orchestre de Paris, Münchner Philharmoniker, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Chamber Orchestra of Europe, Tonhalle Orchester di Zurigo, Rotterdam Philharmonic Orchestra, Seoul Philharmonic), con la direzione di Riccardo Chailly, Christoph von Dohnányi, Bernard Haitink, John Eliot Gardiner, Philippe Herreweghe, Paavo Järvi e Andris Nelsons.
Christian Poltéra coltiva un forte interesse anche per la musica da camera. È membro del Trio Zimmermann, formato insieme al violinista Frank Peter Zimmermann e dal violista Antoine Tamestit, con cui ha realizzato una serie di incisioni discografiche, e si esibisce con musicisti quali Mitsuko Uchida, Gidon Kremer, Lars Vogt, Leif Ove Andsnes, Kathryn Stott, e le formazioni in quartetto d’archi Artemis, Belcea, Auryn e Zehetmair.
È di frequente ospite dei maggiori festival internazionali a Lucerna, Salisburgo, Schwarzenberg (Schubertiade), Berlino, Vienna, Dresda, Schleswig-Holstein e Londra (Proms). A Bruxelles, Vevey e allo Swabian Spring festival (di cui è artista in residenza) ha eseguito l’integrale delle Suites per violoncello solo di Bach.
La sua discografia riflette il suo ampio repertorio e include i concerti per violoncello di Dvořák, Schoeck e Toch e autori quali Prokof’ev, Fauré e Schubert.
Suona un violoncello Antonio Casini del 1675 e il leggendario Mara di Antonio Stradivari del 1711.
Kathryn Stott Nata in Inghilterra, ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni. Tre anni dopo viene iscritta alla Yehudi Menuhin School per poi proseguire al Royal College of Music di Londra dove si diploma. Durante gli anni di formazione ha la fortuna di incontrare Nadia Boulanger e Vlado Perlemuter, che accendono in lei la passione per la musica francese, di cui è una profonda conoscitrice, in particolare quella di Gabriel Fauré.
Dopo un incontro, quasi fortuito, con il violoncellista Yo-Yo Ma, si stabilisce fra i due una duratura collaborazione artistica che a partire dal 1985 li vede suonare in duo nelle principali sale concertistiche e teatri di tutto il mondo.
Numerose le incisioni discografiche per Chandos, Warner Classics, Decca, Erato, Hyperion. Comprendono CD per piano solo, solista con orchestra (BBC Philharmonic e Royal Liverpool Philharmonic Orchestra con la Nyman Band diretta da Michael Nyman, in una registrazione con musiche di quest’ultimo), in duo (Yo-Yo Ma, Christian Poltéra, Truls Mørk, Per Enoksson, Noriko Ogawa, Federico Mondelci, etc.) e in svariate formazioni cameristiche.
Oltre che pianista, Kathryn Stott è anche direttrice artistica: ha recentemente curato l’Australian Festival of Chamber Music e per il 2023 dirigerà lo Sheffield Chamber Music Festival.
Attualmente è docente alla Royal Northern College of Music di Manchester. Come pianista collabora con il compositore inglese Graham Fitkin.
Kathryn Stott è anche un’appassionata camminatrice. Ha svolto lunghi trekking in Nepal, Costa Rica, Bhutan e nelle brughiere dello Yorkshire.