Ha debuttato lo scorso novembre al Roma Europa Festival “Penelope”, un monologo interpretato da Federica Carruba Toscano per la regia e drammaturgia di Martina Badiluzzi, e proprio questa domenica 12 febbraio lo spettacolo approderà sul palco del Teatro del Grillo di Soverato (Catanzaro) di cui è direttore artistico Claudio Rombolà nelle due repliche previste rispettivamente alle 17 e 20,45.
La trama si snoda su una donna persa in un deserto affettivo, una donna che riflette sulla fine della sua storia d’amore, osserva sé stessa in relazione a un uomo e ne deduce di essere stata
una Penelope: uno dei personaggi femminili letterari più stereotipati.
“Penelope” è rimasta sola, si annoia. Soffre l’afa di un agosto che sembra
non voler finire e la angoscia il persistente odore di bruciato che penetra dalle
finestre di casa sua. Per questo ha deciso di lasciare lo sfarzo delle sue
stanze per andare a vivere nel corridoio di casa circondata da un coro di
ventilatori a ristorarla dal caldo. Non potendo rivolgersi a nessuno, immagina
l’incontro con l’uomo che ama, per emergere da un’estate senza fine, come
un miraggio o un’apparizione. La forma del discorso che le è più affine è
l’interrogazione; ogni cosa, vista dalla sua solitudine, comincia con
un’incomprensione, con un non capire profondo.
Attorno a questa donna è il vuoto, l’assenza degli affetti e di un interlocutore,
Ulisse non c’è, è andato alla guerra con gli uomini e non è tornato. Penelope
si inscrive in questo vuoto, in questo noioso ripetersi della Storia e delle
dinamiche relazionali.
Penelope è una produzione di Oscenica, con il supporto di Teatro del Grillo.
Martina Badiluzzi continua a indagare l’universo femminile contemporaneo,
intessendo un legame concettuale con storie di donne del passato che
contengono nella loro essenza più intima l’urgenza dell’attuale.
Classe 1988, alle spalle anni in scena da attrice con diverse compagnie e
progetti, Badiluzzi si divide tra recitazione, scrittura e regia.
Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, il suo interprete e la scena; e tra queste e il suo pubblico, quel quarto incomodo tragicamente destinato alla morte.
Nel 2015 è interprete e co-autrice di Fäk Fek Fik – le tre giovani Werner Schwab, spettacolo pluripremiato, presentato al Roma Europa Festival con la guida di Dante Antonelli. Nel 2017 fonda con Giorgia Buttarazzi, Rosvita Pauper, progetto artistico il cui nome è ironicamente ispirato a Roswitha di Gandersheim monaca tedesca, poetessa e drammaturga. Risulta vincitrice del bando Registi Under30 della Biennale di Venezia 2019 per la direzione di Antonio Latella, con il progetto Anastasia, drammaturgia originale ispirata alla storia di Anna Anderson.
Per info e biglietti: www.teatrodelgrillo.it