Dal titolo del saggio che prendiamo in considerazione in questa sede, emerge la forte
convinzione dell’autore che la letteratura è un mezzo potente per elevare la mente umana e
che la lettura di romanzi, poesie e saggi è un’arma formidabile per l’anima e la psiche del
lettore come espressione del pensiero divergente che diviene esercizio di conoscenza
prezioso e necessario producendo una preziosa sintesi di conscio e inconscio e anche di
corpo e mente.
Non c’è bisogno di essere psicologi, psicoanalisti o psichiatri per rendersi conto che
immergersi in ottimi libri riequilibri il mondo interiore dell’essere umano che da caos
diviene cosmo come l’entrare in un’oasi nel deserto soprattutto nel tempo della pandemia e
della guerra e che la letteratura e l’arte in generale siano un valore fondante nel mare
magnum di una società superficiale dove prevalgono i valori dell’avere su quelli dell’essere
che portano ad una dimensione alienata e liquida dell’esistenza.
Ed era politically correct uno slogan televisivo di qualche anno fa che mostrava la vignetta
che raffigurava un uomo che leggendo un libro diviene più alto fisicamente ma soprattutto
interiormente e il discorso complessivo si sintetizza con quello di una pedagogia della gioia
e di un elogio dell’immaturità nel ritornare virtualmente il lettore stesso adulto bambino o
adolescente.
Quanto suddetto si collega sia alle considerazioni sul libro classico, quello cartaceo, che è
sopravvissuto ai fenomeni computer e internet, fenomeni che d’altro canto hanno fatto
aumentare il potenziale della letteratura stessa nell’avvicinare alla tradizione nuove modalità
di fruizione del piacere dei testi con il sorgere di siti e blog letterari e con il proliferare dei
PDF e degli e-book e quindi la letteratura stessa è diventata ancora più presente nella nostra complessa e contraddittoria ma anche affascinante contemporaneità.
Originale e intrigante la scelta degli autori da analizzare con accostamenti inediti e
originali e certamente non casuale per la stessa coscienza letteraria di Romboli acuta e
profonda per il fatto di spaziare dalla cattedrale Dante Alighieri poeta medievale fino a
Sanminiatelli poeta e critico dei nostri giorni.
Questo procedimento fornisce al volume in toto un carattere seducente e movimentato e
per un’analisi metodica dell’opera servirebbe non una recensione ma uno scritto delle
dimensioni di un saggio vista la complessità e la profondità del discorso esauriente e
ricchissimo di acribia portato avanti da Floriano.
E c’è da mettere in rilievo come affermava Focault che la letteratura stessa è figlia del
tempo in cui viene prodotta, della società nella quale si trova ad essere contestualizzata e
quindi lo stesso Dante è figlio del Medio Evo come Sanminiatelli è figlio del postmoderno
occidentale e come, per esempio, D’Annunzio è espressione della mentalità del Novecento.
Come scrive Enzo Concardi nella premessa non c’è tema, argomento, problema,
dimensione, aspetto dell’umano vivere che la letteratura non abbia trattato in ogni epoca,
cultura, civiltà, territorio del nostro pianeta, ovviamente dopo l’avvento della scrittura, che
ha gradualmente sostituito la trasmissione orale del sapere, delle conoscenze, delle creazioni spirituali dell’uomo.
Scrive Romboli in L’opera di Dante nelle riflessioni storico culturali ed etico-religiose di
alcuni Papi contemporanei che Benedetto Croce, alla fine de La poesia di Dante, la
giustamente celebre monografia del 1921, dopo aver a lungo discorso del rapporto fra
tradizione filosofico-culturale, problematiche teologiche e dottrinali, e valori artistico-
letterari nella Commedia, concludeva sottolineando il significato universale del poema
dantesco poiché in esso prontamente si riconosce «quella voce che ha il medesimo timbro
fondamentale in tutti i grandi poeti ed artisti, sempre nuova, sempre antica, accolta da noi
con sempre rinnovata trepidazione e gioia: la Poesia senza aggettivo. A coloro che parlano
con quel divino o piuttosto umano accento si dava un tempo il nome di Genî; e Dante fu un
Genio». Un saggio da divorare utile sia per il lettore comune che per i critici letterari.
Raffaele Piazza
FLORIANO ROMBOLI, Il fascino e la forza della letteratura, vol.2, pref. di Enzo Concardi, Guido Miano Editore,
Milano 2023, pp. 148, isbn 978-88-31497-93-0, mianoposta@gmail.com.