Torna al Maggio, dopo un anno di distanza, l’allestimento del torinese Davide Livermore del capolavoro verdiano “La Traviata” che ci trascina in una Parigi del 1968 negli anni della contestazione giovanile, nel fervore della liberazione sessuale e della contestazione politica e ideologica.
Questo scenario fa da sfondo all’amore tra Violetta e Alfredo che è altrettanto forte e rivoluzionario, perchè quello di una donna che esercita la professione più antica del mondo con sfrontata consapevolezza, e di un giovane di buona famiglia che va contro ogni convenzione sociale pur di seguire il proprio cuore.
In locandina un cast d’eccellenza con la graziosa Aida Garifullina come Violetta Valery, affiancata da un interprete di rifermento per il repertorio verdiano come Francesco Meli che torna al Maggio nel ruolo di Alfredo.
L’improvvisa indisposizione di Plácido Domingo lo ha costretto a saltare la prima del 12 febbraio ed anche questa seconda recita; così al suo posto nel ruolo di Giorgio Germont abbiamo trovato il formidabile baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat che è stato superbo, ed applauditissimo fin dal primo intervento: voce potente, bella dizione, ed espressività: è stato il vero trionfatore della serata.
Aida Garifullina, in una delle sue rare apparizioni italiane, è una Violetta che seduce grazie anche alla sua avvenenza fisica. La voce è dotata di buon volume e di un timbro pastoso che si distingue soprattutto in zona centrale mentre convince meno nel registro acuto.
Francesco Meli, l’unico dei tre protagonisti ad aver partecipato alla produzione dello scorso anno, trova in Alfredo uno dei ruoli che meglio valorizzano il suo bel colore, ideale per esprimere la forza delle passioni giovanili e la loro fresca ingenuità, libero di espandersi nitido a tutte le altezze.
Spiccano inoltre la musicale Flora di Ana Victoria Pitts e la corposa voce, sempre ben distillata, di Caterina Meldolesi come Annina, nonché Volodymir Morozov che offre la sua morbida emissione e il suo bel timbro scuro al Dottor Grenvil.
Superbe le scene di Giò Forma: l’allestimento passa dallo sfarzo del primo atto, tra danze e feste e brindisi, a essere quasi dismesso e decadente, con specchi infranti e porte sbarrate (metafora del progressivo avanzare della malattia della protagonista) per poi tornare di nuovo a splendere al momento della morte di Violetta, che la libera dal dolore del corpo e dalla pena della solitudine a cui si è immolata nei suoi ultimi giorni.
Il teatro quasi pieno non lesina applausi, con standing ovation finale per il direttore Zubin Mehta, oltre che entusiasmo per i protagonisti, ed ovazioni in particolare per Enkhbat.
Teatro del Maggio – Stagione 2022/23
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry Aida Garifullina
Alfredo Germont Francesco Meli
Giorgio Germont Amartuvshin Enkhbat
Flora Bervoix Ana Victoria Pitts
Annina Caterina Meldolesi
Gastone Joseph Dahdah
Barone Douphol Francesco Samuele Venuti
Marchese d’Obigny Matteo Mancini
Dottor Grenvil Volodymyr Morozov
Giuseppe Davide Ciarroghi
Un domestico di Flora Egidio Massimo Naccarato
Un commissionario Lisandro Guinis
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Zubin Mehta
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Regia Davide Livermore
Ripresa da Stefania Grazioli
Scene Giò Forma
Costumi Mariana Fracasso
Luci Antonio Castro
riprese da Andrea Locorotondo
Video D-Wok
Allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
REPLICHE VENERDI’ 17 FEBBRAIO E MERCOLEDI’ 22 FEBBRAIO ALLE 20.