L’estate 2023 del Festival di Salisburgo
Straordinario, al solito, il cartellone dell’estate 2023 del Festival di Salisburgo (Salzburger Festspiele).
Dal 20 luglio al 31 agosto il “festival dei festival”, la definizione non pare certo azzardata, metterà in mostra il meglio del firmamento musicale. Ci si concentra qui sul programma lirico, ma non si dimentichi di controllare l’intera proposta musicale a Festival di Salisburgo Estate 2023.
Con la nuova produzione de Le nozze di Figaro il regista austriaco Martin Kušej torna a cimentarsi con Mozart, dopo aver già portato in scena a Salisburgo Don Giovanni e La clemenza di Tito.
Krzysztof Bączyk interpreta Figaro, Andrè Schuen veste i panni del Conte Almaviva, Adriana González canta la Contessa e Sabine Devieilhe si immedesima in Susanna. Ci si affida alla bacchetta di Raphaël Pichon, direttore francese esperto di esecuzioni storicamente informate, che conduce dei i Wiener Philharmoniker.
Krzysztof Warlikowski torna al Festival di Salisburgo dopo i grandi successi ottenuti con The Bassarids di Hans Werner Henze (2018) ed Elektra di Richard Strauss (2020) e firma il nuovo Macbeth. Asmik Grigorian e Vladislav Sulimsky incarnano la coppia unita dalla passione, dalla follia e dagli sciagurati atti di sangue. Gli altri ruoli sono interpretati da Tareq Nazmi (Banco) e Jonathan Tetelman (Macduff). La direzione è affidata a Franz Welser-Möst alla guida dei Wiener Philharmoniker. Falstaff è il secondo Verdi in cartellone, messo in scena da Christoph Marthaler e Anna Viebrock, alla loro settima produzione per il Festival di Salisburgo. Gerald Finley canta il ruolo del protagonista assieme a Simon Keenlyside (Ford), Bogdan Volkov (Fenton), Elena Stikhina (Mrs. Alice Ford), Ying Fang
(Nannetta) e Tanja Ariane Baumgartner (Mrs. Quickly). Ingo Metzmacher dirige i Wiener
Philharmoniker.
The Greek Passion di Bohuslav Martinů presenta al pubblico una storia senza tempo e con
inconfondibili riferimenti al nostro presente. Un gruppo di rifugiati esausti e bisognosi chiedono asilo a una ricca comunità innescando aspri conflitti. Chi aiuterà questi esseri umani bisognosi e chi li respingerà? Il Festival consegna alla regia di Simon Stone questo potente appello all’umanità. Gábor Bretz canta il sacerdote Grigoris, Sebastian Kohlhepp assume il ruolo di Manolios. Maxime Pascal, vincitore nel 2014 del Nestlé and Salzburg Festival Young Conductor’s Award, dirige i Wiener Philharmoniker.
Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck viene proposta in forma di concerto. Fin dal
Rinascimento i musicisti si sono confrontati con il mito di Orfeo, con il suo cammino agli Inferi e il suo indicibile dolore per la perdita dell'amata Euridice. Orfeo ed Euridice trasmette al pubblico tutta la sofferenza umana ed è allo stesso tempo un'opera innovativa, che riforma e supera le regole della opera seria vigenti all’epoca. Christof Loy firma la regia di questo nuovo allestimento e la divina Cecilia Bartoli canta la parte di Orfeo nella "versione di Parma" del 1769. Al suo fianco ci saranno Mélissa Petit (Euridice) e Madison Nonoa (Amore). Gianluca Capuano dirige Les Musiciens du Prince –
Monaco e l'ensemble Il canto di Orfeo.
Il Festival propone, sempre in forma di concerto, una vera rarità: The Indian Queen di Henry Purcell. La “semi-opera”, in parte incompiuta, è ambientata sullo sfondo dei conflitti tra i popoli Azteco e Inca. A partire da questa cornice, il regista Peter Sellars e il direttore Teodor Currentzis ampliano la partitura originale con una selezione di brani solistici, arie e pezzi corali sacri dello stesso Purcell e inseriscono nello svolgimento brani tratti dal romanzo di Rosario Aguilar La Niña Blanca y los Pájaros sin Pies (La ragazza bianca e gli uccelli senza piedi). Emerge una storia d'amore e di speranza delusa raccontata dalla prospettiva di tre donne. Jeanine De Bique canta il ruolo di Teculihuatzin/Doña Luisa, Julian Prégardien quello di Don Pedrarias Dávila, Rachel Redmond impersona Doña Isabel.
Teodor Currentzis dirige dirige coro e orchestra del suo Ensemble Utopia.
Altre due opere in forma di concerto completano il programma.
Gli appassionati del Belcanto potranno apprezzare I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Elsa Dreisig e Aigul Akhmetshina restituiscono i sospiri e gli accenti della coppia di amanti più famosa del mondo. Marco Armiliato dirige la Orchestra del Mozarteum di Salisburgo e il Coro della Philharmonia di Vienna. Con il suo Grand Opéra Les Troyens, Hector Berlioz realizzò un lavoro di proporzioni monumentali, alimentata dal materiale mitico dell’antica Grecia: la caduta di Troia e il grande amore tra Didone ed Enea che naufraga per il volere degli Dei. Due donne forti sono al centro del dramma,
la veggente Cassandra e la regina cartaginese Didone, interpretate da Alice Coote e Paula Murrihy. Enea Michael Spyres veste i panni di Enea, in questa rappresentazione in forma di concerto diretta da Sir John Eliot Gardiner ai comandi della Orchestre Révolutionnaire et Romantique e il Monteverdi Choir, da lui stesso fondati.
Il cartellone lirico è impreziosito dai recital di Christian Gerhaher, Gerold Huber, Renée Fleming, Asmik Grigorian e altre star di fama mondiale. En passant, devono essere ricordati i concerti dei Wiener Philharmoniker (diretti da Christian Thielemann, Andris Nelsons, Riccardo Muti e Jakub Hrůša) e delle orchestre ospiti del Festival, i concerti solistici (con artisti come Daniil Trifonov, Pierre- Laurent Aimard, Igor Levit e András Schiff) e da camera, le matinée con l’Orchestra del Mozarteum e i concerti con la Camerata Salzburg.