IL MANTELLO DI ARLECCHINO – 2° EDIZIONE
PER LA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA, IL PROGETTO DI TEATRO E ARTE PARTECIPATA ATTRAVERSA DUE NUOVI QUARTIERI DELLA CITTÀ E APPRODA A BRESCIA
Ormai da molto tempo è entrato anche nel pensiero comune occidentale che l’arte è una forma di cura per lo spirito, ma esistono culture differenti dalla nostra dove da sempre l’esistenza umana coincide con la pratica quotidiana delle arti, culture dove prima si nutre lo spirito e solo dopo si guadagna il pane.
Da noi l’esperienza pandemica ha rivelato in modo ancora più evidente che l’arte ha un ruolo determinante per la salvezza del pianeta in questo nostro tempo storico.
Questo lo scopo del Mantello di Arlecchino: rammendare, attraverso l’arte visiva e attraverso il teatro, che è l’arte della relazione per eccellenza, lo sfibrato tessuto sociale dei nostri territori.
IL MANTELLO DI ARLECCHINO 2023 PRESENTA KAARINA KAIKKONE
Artista visuale tra le più importanti nel panorama internazionale, interverrà a Bergamo e a Brescia con due opere di arte per dare vita a due grandi installazioni site specific.
“Waves of Life” verrà inaugurata a Bergamo il 4 giugno e avrà come sfondo la facciata del Palazzo dell’ Ex Centrale Telefonica in via Tasso. L’installazione artistica realizzata con i vestiti donati dagli abitanti dei quartieri di Borgo S. Caterina e Centro-Pignolo vedrà la facciata del Palazzo colma di storie: abiti appesi alla sua struttura, che formeranno una catena di ricordi, relazioni, a simbolo dello scorrere della vita, del tempo, del suo continuo fluire da una dimensione intima ad una più estesa.
“Waves of Life” partirà dal rimando all’energie delle onde, facendo riferimento ad una condizione molto distante da quella cittadina, quella del mare, ma capace di condividere con essa il richiamo ad una simbologia antica, fatta di connessioni, di un rimando all’origine, alla nascita e alla vita.
La raccolta degli abiti necessari per l’opera di Kaarina avverrà in forma di baratto: durante i fine settimana di marzo (10-11-12 e il 17-18-19) i residenti di Borgo Santa Caterina e di Centro-Pignolo doneranno una camicia e in cambio gli attori del TTB, i lettori del Circolo dei narratori e i musicisti di Pane&Guerra, risponderanno con un canto, una danza o un breve racconto.
Le camicie verranno raccolte anche presso lo Spazio di via Pignolo 28 e presso il CTE di via Borgo Santa Caterina 14 (10 – 11 – 12 -17 -18 – 19 – 24 – 25 – 26 – 31 marzo e 1 – 2 aprile, dalle 14.30 alle 19.00), dove, tra una tazza di tè e una chiacchierata, chi vorrà potrà raccontare la storia della sua camicia, da dove viene, chi l’ha indossata, quali ricordi suscita.
“Reaching Light”, l’opera per la facciata dell’Ex Chiesa di S. Giovanni Evangelista in Borgo Trento a Brescia, verrà invece inaugurata l’11 giugno. Partendo dalla dimensione adulta di Bergamo e dalla raccolta di camicie, l’installazione della Kaikkonen si espande ad una dimensione ancora più intima ed eterogenea, con unità artistiche formate da magliette e camicie donate dalla comunità bresciana. L’intero edificio diventerà la radice per la formazione di un fiore, che cresce all’esterno della struttura, innalzandosi verso l’alto per cercare la luce e poter sbocciare.
“Waves of Life” e “Reaching Light” rimarranno esposte a Bergamo e Brescia fino a settembre.
Il Mantello di Arlecchino è un progetto ideato dal TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche, realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, in collaborazione con le Reti di Quartiere, condiviso con HG80 impresa sociale, finanziato dal Bando Capitale della Cultura 2023 di Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle comunità Bergamasca e Bresciana.
È inserito tra le iniziative di Bergamo Capitale e prevede, per la sua seconda edizione, l’allargamento del programma alla città di Brescia in collaborazione con Circuito Claps, in qualità di partner bresciano
KAARINA KAIKKONEN
Kaarina Kaikkonen ha studiato all’Accademia di Belle Arti tra il 1978 e il 1983. È diventata una delle principali artiste dell’arte finlandese grazie al suo lavoro nella scultura e nelle installazioni.
Accanto alle caratteristiche monumentali delle sue opere – sempre fortemente impregnate degli elementi ambientali e architettonici che le circondano – c’è anche un nucleo legato all’impermanenza e alla fragilità dei materiali che rimanda in qualche modo alla fragilità dell’essere umano.
Il movimento dell’ “andare e venire” è un elemento formale ricorrente nel lavoro dell’artista – come si evince anche dai titoli delle sue opere – contribuendo così a creare un ponte temporale tra le memorie del passato e la loro tensione verso il futuro.
Marina Dacci – Direttrice, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italy.