All’interno della Stagione del Teatro Stabile di Torino va in scena Agamennone, spettacolo che fa parte della trilogia degli Atridi di Eschilo con la regia di Davide Livermore, progetto realizzato con la produzione del Teatro Nazionale di Genova e l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) per il teatro greco di Siracusa. Dopo le repliche estive in Sicilia, l’opera nella sua interezza è ospitata presso il Teatro Carignano di Torino, con la suntuosa scenografia, ideata e realizzata da Davide Livermore e Lorenzo Russo Rainaldi, composta da un divano, un tavolino e un grammofono e dal ledwall sul fondale a specchio, su cui scorre l’impianto video ideato da D-Wok, compagnia di creazione multimediale di Torino, racchiuso in una sfera prismatica, un suggestivo e meraviglioso globo di luce che segue con incredibile forza espressiva l’andamento del dramma in costante connessione con la musica e la materia teatrale. In scena anche un pianoforte a coda, vibrato con tocco ammaliate da Diego Mingolla, e uno strumento a corde fissato ad un supporto ligneo con cui Stefania Visalli genera suoni ultraterreni, trasportando gli spettatori nella dimensione del dramma. La saga degli Atridi è raccontata nell’Agamennone nella sua molla iniziale, il sacrificio di Ifigenia, figlia del re di Argo, sulle sponde del mare di fronte ad Ilio distrutta, per consentire alle navi argive di tornare dai loro cari. Da questo immane atto di ferocia, Clitennestra, la moglie di Agamennone, organizza con Egisto, cugino ferino del re, il suo spietato assassinio per vendetta, e Cassandra, schiava troiana che Agamennone porta con sé al rientro, predice l’ennesima sventura che si abbatterà sulla casa degli Atridi, e la sua morte. Livermore organizza una regia rituale, con un contesto anni trenta e i costumi azzeccati e sgargianti, ad opera di Gianluca Falaschi, atmosfera preziosa che esalta le costruzioni ritmiche e serrate, perfettamente ordite del coro, guidato dalla precisa e avvolgente Gaia Aprea, e le interpretazioni maestose di Laura Marinoni, una superba Clitennestra, in cui femminilità, amore materno e ferocia si uniscono in un meraviglioso connubio di potenza espressiva e naturalità commovente, e Linda Gennari, che abita l’anima di una Cassandra addolorata e profondamente umana, scossa da una forza divina che la rende donna forte e coraggiosa di fronte all’orrore e alla morte. Livermore fa emergere da Eschilo i temi del nuovo che avanza, della rivoluzione culturale in atto, della forza della femminilità nel gestire le situazioni di crisi, motori di un nuovo paradigma che dalla legge del taglione porterà alla nascita della giustizia come elemento umano e non più divino. Uno spettacolo che si avvale di un’espressività multimediale, con un impianto video meraviglioso e avvincente, sublime musica dal vivo composta da Mario Conte, fra classica ed elettronica, e una regia tragica fra coro e protagonismi attoriali superbi, fra cui spicca l’interpretazione incantevole di una raggiante Laura Marinoni.
Visto il 2 aprile
Teatro Carignano – Torino
Agamennone
di Eschilo
traduzione Walter Lapini
con (Interpreti e personaggi)
Diego Mingolla, Stefania Visalli (musici) Maria Grazia Solano (sentinella), Gaia Aprea (corifea), Maria Laila Fernandez, Alice Giroldini, Marcello Gravina, Turi Moricca, Valentina Virando (coro), Laura Marinoni (Clitennestra), Olivia Manescalchi (messaggero), Sax Nicosia (Agamennone), Linda Gennari (Cassandra), Stefano Santospago (Egisto) Aurora Trovatello, Ludovica Iannetti (spettro di Ifigenia) Davide Pennavaria, Marco Travagli, Alessandro Trequattrini (Vecchi argivi), Giorgio Micari (Oreste bambino), Bianca Giolitti (Elettra bambina)
regia Davide Livermore
scene Davide Livermore, Lorenzo Russo Rainaldi
costumi Gianluca Falaschi
musiche originali Mario Conte
luci Marco De Nardi
Video Design D-Wok
Regista assistente Giancarlo Judica Cordiglia
Assistente alla regia Aurora Trovatello
costumista assistente Anna Missaglia
TEATRO NAZIONALE DI GENOVA, INDA ISTITUTO NAZIONALE DEL DRAMMA ANTICO