Quello che è andato in scena al Teatro Duse di Bologna non si può definire semplicemente un concerto. Torneremo ancora. Concerto mistico per Battiato è stato un bellissimo viaggio dentro le parole, la filosofia e i testi di uno dei maggiori cantautori italiani. La promessa che è nel titolo è stata mantenuta appieno perché Simone Cristicchi e Amara hanno traghettato il pubblico in una dimensione spirituale e ascetica di grande impatto emotivo.
Appena aperto il sipario l’atmosfera si è fatta subito mistica. Al centro della scena un piccolo tavolino intarsiato con sopra un lumino dal quale emanava profumo d’incenso, simbolo della presenza del Maestro, il grande artista che, seppur scomparso, rimane sempre vivo nei nostri pensieri attraverso le sue parole e le sue canzoni. D’altronde lui stesso definiva la musica come un momento di unione tra materia e spirito, un momento di catarsi collettivo.
Lo spettacolo è il frutto di un lungo percorso di ricerca dei due cantautori, che li ha portati alla scelta dei brani di Battiato che avessero come filo conduttore la spiritualità: una ricerca non solo musicale, ma anche un viaggio dentro la filosofia del cantautore. Infatti, durante il concerto si alternano ai brani letture tratte dai maestri che hanno influenzato il pensiero di Battiato come Krishnamurti, Maharishi, Nisargadatta, il poeta mistico Rumi, Gurdjieff, Willigis Jager e il teologo Guidalberto Bormolini, oltre a due interventi che vedono protagonista la voce registrata del Maestro. Un viaggio tout court che ha restituito al pubblico un immenso bagaglio artistico sotto forma di canzoni ma anche di riflessioni, studi e parole.
Il concerto inizia con un mantra induista dedicato alla divinità Ganesh, che rimuove gli ostacoli. Si entra così nel vivo di questo viaggio verso luoghi paralleli, luoghi nei quali è possibile esplorare ciò che più eleva in nostro “essere umani”. Altri mantra accompagneranno lo spettatore nel tragitto, come il gayatri mantra dedicato al sole,rd canto in aramaico, un padre nostro usato nella chiesa ortodossa che va a innestarsi nel brano “L’ombra della luce”.
Un’atmosfera trascendente resa possibile dalla bravura e sensibilità di Cristicchi e Amara, ma anche dai musicisti in scena: il Maestro Valter Sivilotti al piano e agli arrangiamenti; i solisti dell’Accademia Naonis di Pordenone: Lucia Clonfero al violino, Igor Dario alla viola, Alan Dario al violoncello, U.T. Gandhi alle percussioni, e il soprano Franca Drioli.
Franco Battiato ha un repertorio molto vasto di canzoni che possono essere definite terapeutiche, canzoni che come un mantra devono essere ascoltate e riascoltate e che sono in grado di cambiare l’equilibrio interno, canzoni come “E ti vengo a cercare”, “Oceano di silenzio”, “ Haiku” e altre che riescono a elevare la forma canzone e a portarla in alto.
Cristicchi e Amara si alternano in alcuni momenti nell’esecuzione dei brani e nelle letture, in altri invece, le loro voci si intrecciano e si fondono in maniera perfetta, portando alla luce la grande sinergia dei cantautori, ed evidenziando la grande stima e amicizia che li lega. Tutto ciò inonda il pubblico di una fortissima energia e suscita grande emozione, testimoniata dai continui applausi che puntellano lo spettacolo.
Per finire, con grande umiltà i due cantautori hanno voluto regalare al pubblico anche i loro lavori, canzoni che denotano la profonda delicatezza d’animo sia di Amara che ha cantato “Che sia benedetta” scritta dalla cantautrice per Fiorella Mannoia e di Cristicchi con la magnifica “Abbi cura di me”. E, per chiudere il cerchio mistico, tanta energia con “Voglio vederti danzare”, “Centro di Gravità permanente” e la canzone che dà il titolo al tour “Torneremo ancora”.
E a noi, dopo circa due ore di spettacolo, non resta che lasciare la sala pieni di gratitudine per questo bellissimo viaggio fatto insieme. Mentre si usciva dalla sala ci si sorrideva, ci si guardava negli occhi. Ci si sentiva più vivi, più umani.
Amelia Di Pietro