μαντέυεο, Μοῖσα, προφατέυσω δ´ἐγώ
Dai il tuo oracolo o Musa, e io sarò il tuo portavoce
(Pindaro, fr. 150 S.-M.)
Dopo il grande successo della prima edizione, torna Moisai – Voci contemporanee in Domus Aurea, un’occasione suggestiva e unica per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dal ciclo statuario delle Muse, realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata culmina nell’esperienza dell’arte performativa, coniugata in tutte le sue diverse sfumature, nel segno del contemporaneo.
L’evento, promosso e organizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – dal 5 al 21 maggio 2023 – ognuno dedicato ad una delle nove Muse del mito. In ognuna delle serate, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa, facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della Sala Ottagona, straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per volere del progetto visionario di Nerone.
Moisai 2023. Voci contemporanee in Domus Aurea si aprirà il 5 maggio per tre weekend, dal venerdì alla domenica. Visite guidate all’interno della Domus saranno seguite da serate evento per un totale di nove appuntamenti. Le visite saranno accompagnate da un percorso sonoro immersivo, appositamente ideato per l’evento. Dagli angoli silenziosi della Domus riecheggeranno suoni e voci di lingue antiche e moderne, dove i nomi delle nove muse emergono come frammenti ancestrali di un discorso poetico senza tempo.
Si parte il 5 maggio con Pastorale – site specific, ideazione e creazione Daniele Ninarello. Il 6 maggio sarà la volta di L’Ira di Achille di e con Mimmo Cuticchio. Si prosegue il 7 maggio con Apoteosi di una zucca – scherzo funebre in morte del Divo Claudio, con Tullio Solenghi e Pino Quartullo.
“Il secondo week end vede in scena il 12 maggio, lo spettacolo Monumentum The Second Sleep – Prima parte – il solo, ideazione, coreografia, scenografia, elaborazione sonora dal vivo di Cristina Kristal Rizzo, danza di Megumi Eda. Il 13 maggio appuntamento con Miss Lala Al Circo Fernando / live music, con Marigia Maggipinto, ideazione e regia Chiara Frigo. Isabella Ferrari sarà la protagonista dello spettacolo del 14 maggio: Le eroine, tratto da Heroides di Ovidio, pianoforte Roberto Prosseda.”
Elena Bucci e Luigi Ceccarelli debutteranno il 19 maggio con Se resistere dipende dal cuore – ascoltando Amelia Rosselli. Il 20 maggio, appuntamento con Fabrizio Bentivoglio in Lettura Clandestina, contrabbasso Ferruccio Spinetti. Moisai 2023 si concluderà il 21 maggio con Every Brilliant Thing (Le cose per cui vale la pena vivere), regia Fabrizio Arcuri, co-regia e interpretazione di Filippo Nigro.
Il Parco archeologico del Colosseo continua con successo nella sperimentazione di innovative sinergie per offrire al suo pubblico nuove forme di dialogo con il passato: anche quest’anno l’obiettivo del ciclo di visite guidate tematiche nella reggia di Nerone, ispirate alle nove Muse, culminerà in una performance artistica differente per ogni appuntamento della rassegna, dalla danza alla musica, dal teatro alla poesia – commenta Alfonsina Russo, Direttore Generale del Parco archeologico del Colosseo. Un’occasione unica per vivere un’esperienza tra passato e contemporaneo, attraverso un percorso affascinante e poetico che restituisce nuova vita alla sala Ottagona.
Direttore del Parco archeologico del Colosseo
Alfonsina Russo
Progetto a cura del Parco archeologico del Colosseo
Francesca Guarneri, Stefano Borghini, Daniele Fortuna
Promozione e comunicazione – PArCo
Federica Rinaldi, Astrid D’Eredità
Servizio Valorizzazione – PArCo
Martina Almonte, Daniele Fortuna
Supporto organizzativo
Electa S.p.A.
CoopCulture
Ales S.p.A
Grafica
Daniela Petrucci – Stefano Borghini
In collaborazione con:
Direzione artistica
PAV
Ufficio produzione:
Roberta Scaglione, Claudia Di Giacomo,
Giusy Guadagno, Laura Marano
Supporto organizzativo:
Elena Campanile, Valentina De Simone,
Beatrice D’Agnese, Mila Di Giulio
Nerone, l’Arte, l’Architettura
“… Le più famose opere d’arte ora da me riferite furono dedicate in Roma dall’imperatore Vespasiano nel Tempio della Pace e negli altri suoi edifici; ma erano state già prima trasportate a Roma in seguito ai brutali saccheggi di Nerone e disposte nei saloni della Domus Aurea” (Plinio, Storia Naturale, XXXIV, 84).
Le fonti antiche raccontano dell’amore di Nerone per le arti figurative, del suo ruolo di committente e mecenate, della forte dedizione al collezionismo di capolavori dell’arte greca. Raccontano di una passione dovuta anche alla sua formazione, che ha affiancato le arti liberali alle attività manuali dei pittori e degli scultori, restituendo il modello di un principe-artista che cerca di affermare uno stile di vita e un modo di governare basato sulle arti e sull’otium.
Nerone è un imperatore colto e anticonformista; un cultore delle lettere, appassionato di poesia, musica e teatro (recita anche in prima persona). Una figura poliedrica e visionaria che ben si riflette nel suo progetto più suggestivo, la Domus Aurea, costruita dopo l’incendio del 64 d.C. e organizzata come una gigantesca villa suburbana nel cuore della città con una serie di edifici, padiglioni, portici immersi in un paesaggio di giardini, boschi e pascoli.
Della Domus Aurea rimane oggi solo il Padiglione del Colle Oppio a testimoniare, attraverso le 150 stanze conservate, la grandezza e magnificenza di un progetto che è frutto dell’ingegno degli architetti Severus e Celer, descritti dalle fonti come magistri et machinatores, quindi ingegneri, creatori di macchinazioni (potremmo dire di effetti speciali), ma anche maestri, capaci di manipolare l’architettura e condurla fino ad esiti allora sconosciuti, creando con l’artificio “quanto la natura aveva negato” (Tacito, Annali, XV, 42).
Attraverso l’uso di espedienti architettonici innovativi, lo spazio viene infatti dominato e modellato dalla luce e al suo interno le opere d’arte acquistano un nuovo respiro, diventando protagoniste di quel gioco scenico ed estetico che l’imperatore crea per meravigliare i suoi ospiti.
Le Muse dell’Imperatore
Le statue delle Muse sono state ritrovate, in frammenti, durante gli scavi del 1958 nel settore del Ninfeo di Polifemo e sono state di recente nuovamente esposte, dopo l’ultimo restauro, all’interno della Domus Aurea, restituendo al complesso monumentale la funzione di padiglione “dinamico” che aveva in passato, per passeggiare al suo interno godendo della spazialità dell’edificio e delle opere d’arte in esso esposte.
Del gruppo originario, che probabilmente riuniva tutte le nove figlie di Zeus e di Mnemosine (la Memoria), ci rimangono la scultura di Tersicore, Musa della Lirica corale e della Danza, e di Talia, Musa della Commedia. È sopravvissuta anche Erato, Musa della Poesia amorosa, ma per il suo stato estremamente frammentario non è stata esposta al pubblico.
Tersicore è rappresentata seduta su una roccia e nella sinistra sostiene una lira, simbolo della propria arte. La testa è scarsamente conservata. È perduto il viso, mentre rimane la parte posteriore che permette di leggere la pettinatura con i capelli divisi in due bande, raccolti sulla nuca.
Talia doveva essere anch’essa seduta, indossa una sottile tunica, su cui è sistemato il chitone fissato sulle spalle e il mantello, che ricade sul braccio in una cascata di pieghe. Manca la testa e sono perduti anche il braccio destro e la maschera teatrale ridente che stringeva nella mano.
I corpi stanti e frammentari, privi dei volti, sembrano oggi interpretare un’inquietudine moderna ammantata di una bellezza antica. La resa raffinata dei panneggi e delle vesti, la cura dei dettagli e l’equilibrio compositivo inciso nel marmo pentelico, richiamano modelli della scuola di Prassitele, evidentemente ben noti alla bottega di scultori assunta per soddisfare il raffinato gusto estetico di un imperatore come Nerone. I corpi lacunosi delle Muse, i loro sguardi assenti e negati dai segni del tempo, paiono offrire uno sguardo rinnovato alla universalità e acronia dell’arte tutta, sfidandoci a cercare nuove voci contemporanee nella bellezza nascosta tra le pieghe degli antichi panneggi.
… Sii tu la decima Musa, dieci volte più degna
di quelle antiche nove che i poeti invocano;
e chi supplica il tuo aiuto, possa egli dar vita
a rime immortali che resistano al futuro.
Se la mia povera Musa piace a questa epoca difficile,
mia sia la fatica, ma tua la gloria.
W. Shakespeare, Sonetto XXXVIII, vv. 9-14
Programma Moisai 2023. Voci contemporanee in Domus Aurea
5 maggio
PASTORALE – SITE SPECIFIC
ideazione e creazione Daniele Ninarello
danza Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoé Bernabéu
musiche Dan Kinzelman
produzione Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello
Tersicore, Colei che si diletta nella danza
Musa della Lirica corale e Danza
…Si dice che un tempo le cicale erano uomini, di quelli vissuti prima che nascessero le Muse […] Da loro in seguito ebbe origine la stirpe delle cicale, che ricevette dalle Muse questo dono […] di cominciare subito a cantare […] e di riferire chi tra gli uomini di quaggiù le onora, e quale di esse onora. A Tersicore riferiscono di quelli che l’hanno onorata nelle danze, rendendoli a lei più cari…
Platone, Fedro, 259 c-d
Pensata appositamente per la Domus Aurea, in Pastorale-site specific la coreografia vuole essere l’accorgimento creato per emergere da sé e accedere all’altrove, per unirsi al fuori e all’altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni, ai ritmi da cogliere e ordinare. In questo modo, essa può accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale. Una riflessione quindi, sul senso di cooperazione nella contemporaneità, sulla necessità di tornare ad un processo inclusivo e di ascolto reciproco.
Daniele Ninarello si forma alla Rotterdam Dance Academy e danza con coreografi di fama internazionale tra cui Bruno Listopad, Virgilio Sieni e Sidi Larbi Cherkaoui. Dal 2010 le sue produzioni entrano nella rete Anticorpi XL in Italia e all’estero coi progetti Les Reperages e Dance Roads supportati da Mosaico Danza. Nel 2013 fonda l’Associazione Culturale CodedUomo con la finalità di diffondere il suo lavoro di ricerca in Italia e all’estero. É stato artista associato di Lavanderia a Vapore e di OrienteOccidente.
6 maggio
L’IRA DI ACHILLE
di e con Mimmo Cuticchio
produzione Associazione Figli d’Arte Cuticchio
Melpomene, Colei che canta
Musa della Tragedia
… Sostieni la fierezza ottenuta con i meriti, o Melpomene e di buon grado cingimi la chioma con l’alloro delfico…
Orazio, Libro III, Ode 30, 14-16
Il ritmo del cunto scandisce l’epopea per voce sola di Mimmo Cuticchio, maggiore puparo e cuntastorie del nostro tempo. Un colpo del piede sulla pedana, un gesto della spada ricevuta come iniziazione dal maestro Peppino Celano, e la voce possente di Cuticchio chiama a raccolta il pubblico ad assistere ad uno dei passi più importanti de L’Iliade. Nel decimo anno d’assedio di Troia i Greci affrontano una pestilenza, causa di contesa tra Agamennone e Achille. Quest’ultimo si ritira dalla guerra, sordo alle suppliche dei Greci e del suo migliore amico Patroclo che lascia combattere al posto suo, con le sue armi, ma poi ne dovrà piangere la morte e tornerà in guerra per vendicarsi, uccidendo a sua volta il principe troiano Ettore.
Mimmo Cuticchio, figlio del noto puparo Giacomo Cuticchio, è il più importante erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell’arte del Teatro dei Pupi, è nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità UNESCO. Inizia lavorando nel teatro di famiglia seguendo le tappe dell’apprendistato. Nel 1973 apre a Palermo il Teatro dei Pupi Santa Rosalia; nel ’77 fonda l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio. Da ventisei anni dirige a Palermo la prima scuola per pupari e cuntisti.
7 maggio
APOTEOSI DI UNA ZUCCA
scherzo funebre in morte del Divo Claudio
da Apokolokyntosis di Lucio Anneo Seneca
adattamento di Margherita Gina Romaniello
regia di Pino Quartullo
con Tullio Solenghi e Pino Quartullo
e con Roberta Azzarone, Roberto Fazioli ed Enrico Maria Ruggeri
musiche dal vivo eseguite da Oscar Bonelli
Talia, Colei che è festiva
Musa della Commedia
… e Talia che l’error flagella e ride…
V. Monti, Musogonia, 200
È il 13 ottobre dell’anno 54: è morto un imperatore imbecille ed è cominciato un nuovo regno di un giovane principe: Nerone. L’imperatore appena morto è Claudio, che aveva relegato in Corsica Seneca nel 41 d.C. e che l’ultima giovane moglie di Claudio, Agrippina, aveva fatto tornare a Roma come precettore per suo figlio Nerone. L’astio di Seneca verso il suo accusatore, lo riverserà poi in questo libello satirico, che è un “Ludus”, uno scherzo, che racconta un’apoteosi (il processo di divinizzazione riservato agli imperatori più illustri) di uno zuccone, come evoca la parola contenuta nel titolo greco “Apokolokyntosis”. Un surreale ed esilarante processo post mortem contro Claudio fino ad una pena che ricorda la famosa legge del contrappasso dantesco sono il suggello di questo calembour ante litteram.
Pino Quartullo, formatosi a Roma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico ed al Laboratorio di Arti Sceniche di Gigi Proietti, ha firmato oltre settanta regie di teatro e d’opera ed ha interpretato moltissimi ruoli come attore tanto per la scena quanto per il cinema e la televisione. Autore cinematografico e teatrale, Quartullo ha diretto dal 1999 al 2013 il Teatro Comunale Traiano di Civitavecchia ed ha scritto e diretto diversi allestimenti in costume.
Tullio Solenghi nasce a Genova il 21 marzo del 1948. Noto per essere uno dei componenti del Trio, storico nome della comicità italiana, Tullio Solenghi è un attore e doppiatore versatile che non ha mai smesso di amare la propria professione, rinnovando il suo interesse attraverso una carriera ricca e poliedrica.
12 maggio
MONUMENTUM The Second Sleep
Prima parte – il solo
ideazione, coreografia, scenografia, elaborazione sonora dal vivo e costumi Cristina Kristal Rizzo
danza Megumi Eda
su musiche di Gesualdo da Venosa e Lamin Fofana
riferimento cinematografico Sogni di Akira Kurosawa (1990)
luce Gianni Staropoli
progetto vincitore del Bando Abitante sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della danza Virgilio Sieni e dalla Fondazione CR Firenze.
produzione TIR Danza, Co-produzione Torino Danza Festival
Polimnia, Colei che ha molti inni
Musa della Danza rituale e del Mimo
… Polimnia, la madre della danza muoveva le braccia, e disegnava nell’aria l’immagine di una voce silenziosa, parlando con le mani e muovendo gli occhi in una forma di silenzio piena di significati…
Nonno di Panopoli, Dionisiache, 5, 88
C’è sempre una certa delicatezza nell’affrontare la solitudine di un corpo, nella danza risiede una politica immanente: tracciare invece di discutere, tracciare invece di volere, tracciare invece di cercare di capire, lasciare che l’essere trovi un modo per essere, un’altra possibilità di presenza. Attraversato da visioni oniriche ed esperienze corporee non verbali, come le pratiche di trance generate da ipnosi guidata, questa creazione ha un andamento temporale racchiuso nella performance di un solo danzato da Megumi Eda, già storica danzatrice di Karole Armitage e interprete dai risvolti espressivi taglienti e neo classici. Un corpo in uno stato alterato di coscienza, in uno slancio vitale.
Cristina Kristal Rizzo, dancemaker di base a Firenze, è attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni ’90. È tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri, con il quale ha collaborato sino al 2007. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico, tesa a rigenerare l’atto di creazione e ad aprire riflessioni sul tempo presente, affermandosi come una delle principali personalità della coreografia italiana.
13 maggio
MISS LALA AL CIRCO FERNANDO / live music
con Marigia Maggipinto
musica dal vivo Laura Masotto
ideazione e regia Chiara Frigo
drammaturgia Riccardo de Torrebruna
produzione Zebra Cultural Zoo
Euterpe, Colei che allieta con il canto
Musa della Poesia lirica e Musica
… Euterpe perché dona delizia a coloro che l’ascoltano cantare…
Diodoro Siculo, Biblioteca Storica IV, 7. 3
Miss Lala al Circo Fernando / Live music è una performance con Marigia Maggipinto, storica interprete del Tanztheater di Wuppertal e la musicista Laura Masotto che integra la musica per archi con strumenti legati alla spiritualità quali campane tibetane, tamburo e wave drum.
Lo chapiteau di Miss Lala è una dimora calda, accogliente. Qui rivivono frammenti, memorie, aneddoti e altre suggestioni. La Maggipinto compone un racconto in cui a tratti riemerge la sua danza. La presenza di Pina Bausch aleggia ispirando da un mondo lontano la sua danzatrice. Marigia si fa corpo e parola sulle corde sottili della memoria e della passione per il lavoro, una traccia indelebile nella sua esperienza di vita. È il viaggio di un’interprete rara e preziosa, votata a decollare in un numero di alto equilibrismo.
Marigia Maggipinto studia alla Folkwang Hochschule di Essen e danza con il Tanztheater di Pina Bausch in diverse creazioni. Collabora con la Fondazione “Pina Bausch” conducendo workshop in tutto il mondo.
Laura Masotto è una violinista italiana di formazione classica. La sua carriera è partita a quindici anni, esibendosi in concerti in orchestre da camera e sinfoniche in tutta Europa. Dal 2022 collabora con Deutsche Grammophon.
14 maggio
LE EROINE
tratto da Heroides di Ovidio
regia a cura di Alessandro Fabrizi
voce recitante Isabella Ferrari,
pianoforte Roberto Prosseda,
musiche di F. Chopin
produzione AidaStudio Produzioni
coordinamento artistico e ideazione a cura di Elena Marazzita
Erato, Colei che provoca desiderio
Musa della Poesia amorosa
Orsù, stammi vicino, Erato, e cantami come
Giasone portò il vello a Iolco da quelle terre lontane
grazie all’amore di Medea. Tu pure hai avuto in sorte
il dominio di Cipride e incanti nell’ansia le giovani vergini,
tu pure hai un nome che dentro di sé contiene l’amore.
Apollonio Rodio, Argonautiche, III, 1-5
Questo studio nasce dall’opera di Ovidio per restituire la voce a donne innamorate, abbandonate e tradite, un viaggio nel mito classico. Uno spettacolo affidato alla forza interpretativa di Isabella Ferrari e al potere espressivo della musica magistralmente eseguita al pianoforte da Roberto Prosseda. Le eroine del mito si presentano al pubblico intente a scrivere una lettera ai loro uomini. Isabella Ferrari porta in scena l’anima femminile troppo spesso collocata di sfondo quale inutile contrappunto alle imprese gloriose degli uomini, e ne interpreta passioni e speranze con una varietà di vibrazioni che hanno ancora il potere di raggiungere il mondo moderno.
Isabella Ferrari è attrice di cinema, tv e teatro è apparsa nei film di Ettore Scola, Nanni Moretti, Ferzan Özpetek e Paolo Sorrentino. A teatro ha lavorato con Valerio Binasco, Marco Travaglio e Ennio Fantastichini. È stata premiata due volte al Festival del Cinema di Venezia e ai Nastri d’argento.
Roberto Prosseda è fra i musicisti italiani più poliedrici nel panorama internazionale. Ha suonato con alcune fra le più importanti orchestre del mondo e enti concertistici, è attivo come divulgatore musicale.
19 maggio
SE RESISTERE DIPENDE DAL CUORE
ascoltando Amelia Rosselli
di e con Elena Bucci e Luigi Ceccarelli
su testi di Amelia Rosselli elaborati e interpretati da Elena Bucci
Luigi Ceccarelli performer, live electronics
disegno luci Daria Grispino in collaborazione con Max Mugnai
Andrea Veneri diffusione sonora
produzione Edison Studio, Le belle bandiere, Nuova Consonanza, Ravenna Festival
Calliope, Colei che ha una bella voce
Musa della Poesia Epica ed Elegia
… Mi sto innamorando di Calliope
Non appartiene a nessuno, perché non darla a me?
Mi parla, mi parla con gli occhi
Sono stanco di inseguire menzogne
Madre delle Muse, ovunque tu sia…
Bob Dylan, Mother of Muses
Il nome di Amelia Rosselli evoca una poesia potente, ironica e straziante, una malattia insidiosa, una densa storia familiare abitata da personalità d’eccezione, segnata dal delitto politico. La sua voce, autentica, libera e trasparente, lascia intravedere, tra furie e dolcezze, un’anima. Chiede ascolto e si ritrae, come fanno i poeti. Ispira questa drammaturgia che illumina a bagliori una vita e una ricerca poetica originalissime, un’epoca magica della nostra storia, una Roma scomparsa. La voce di Elena Bucci si allaccia a quella di Amelia, passa tra le mani sapienti di Luigi Ceccarelli e diventa musica. Comincia una danza con Amelia che conduce al giardino della poesia, luogo di quiete e di domande che accoglie tutti e del quale si ha sempre nostalgia, anche senza saperlo.
Elena Bucci, attrice, autrice, regista, si forma con Leo de Berardinis, fonda e guida con Marco Sgrosso Le belle bandiere, dirige e interpreta sue drammaturgie, testi classici e contemporanei. Fra i riconoscimenti: due Premi Ubu, Premio Duse, Hystrio ANCT, Hystrio Altre Muse, Le Maschere del Teatro.
Luigi Ceccarelli Si dedica alla composizione musicale elettroacustica. Si occupa di musica extraeuropea, dedicandosi anche al teatro musicale, alla musica per la danza e a concerti di improvvisazione.
Luigi Ceccarelli, si dedica alla composizione musicale elettroacustica con elaborazione dal vivo, ottenendo riconoscimenti internazionali. È fra i soci fondatori di Edison Studio. Si occupa di musica extraeuropea, dedicandosi anche al teatro musicale, alla musica per la danza e a concerti di improvvisazione.
20 maggio
LETTURA CLANDESTINA: La solitudine del satiro di Ennio Flaiano
voce recitante Fabrizio Bentivoglio
contrabbasso Ferruccio Spinetti
produzione AidaStudio Produzioni
coordinamento artistico e distribuzione a cura di Elena Marazzita
Clio, Colei che rende celebri
Musa del Canto epico e della Storia
… Come un esperto timoniere,
signora degli inni, Clio, guida
ora la nostra mente,
se mai anche un tempo (lo facesti) …
Bacchilide, Epinici, 12.1
Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale italiana, soprattutto in quel periodo fecondo che, dalla fine della guerra, attraversa il boom economico e porta fino alla fine degli anni Sessanta. I suoi motti hanno decostruito meticolosamente la società italiana di quel periodo, raffigurandola con intento satirico. Lettura clandestina restituisce alcuni tra gli innumerevoli articoli che Flaiano scrisse per giornali e riviste, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti per raccontare e tramandare fino al presente la figura di un uomo che, come pochi altri ha saputo raccontare l’Italia per ciò che, incredibilmente, ancora oggi è.
Fabrizio Bentivoglio è attore di cinema, tv e teatro è apparso nei film di Gabriele Salvatores, Silvio Soldini, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Gabriele Muccino, Pupi Avati, Michele Placido, Paolo Virzì, Paolo Sorrentino. A teatro ha lavorato con Giorgio Strehler, Mario Scaccia, Giuseppe Patroni Griffi.
Ferruccio Spinetti è contrabbassista e compositore. Ha insegnato per istituzioni come Siena Jazz, Conservatorio di Pesaro e di Perugia. Fra i musicisti con cui ha collaborato Stefano Bollani, Petra Magoni e Ivan Lins.
21 maggio
EVERY BRILLIANT THING
(Le cose per cui vale la pena vivere)
di Duncan Macmillan con Johnny Donahoe
traduzione Michele Panella
regia Fabrizio Arcuri
co-regia e interpretazione Filippo Nigro
aiuto regia Antonietta Bello
oggetti di scena Elisabetta Ferrandino
una co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Sardegna Teatro
Urania, Colei che è celeste
Musa dell’Astronomia e della Geometria
…Or convien che Elicona per me versi,e Uranìe m’aiuti col suo coroforti cose a pensar mettere in versi…Dante Alighieri, Purgatorio XXIX, 40-42
Every Brilliant Thing di Duncan Macmillan scritta assieme a Jonny Donahoe, è un’autobiografia brillante scandita da liste di “cose per cui vale la pena vivere”. Nel 2021 viene messo in scena in Italia, nella traduzione di Michele Panella con la regia di Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro, attore protagonista dello spettacolo. Every Brilliant Thing è un racconto di autofiction. Un tentativo di fornire una personalissima lista di possibilità per cui valga la pena vivere, fatta di episodi catturati al volo dal protagonista a margine di libri, scontrini e sottobicchieri del pub, un racconto/confessione umano e informale di momenti speciali, illuminazioni, piccole manie, emozioni e attimi indimenticabili. Spettacolo vincitore del Premio nazionale Franco Enriquez 2022
Fabrizio Arcuri, fondatore e direttore artistico per Festival e compagnie come Artefatti, Short Theatre, è oggi co-direttore artistico del CSS di Udine. Vincitore del premio Ubu speciale, nel 2011 e nel 2022 e direttore artistico del progetto La Festa di Roma fino al 2019.
Filippo Nigro è attore di cinema, televisione e teatro. Collabora con registi come Ferzan Ozpetek e Matteo Rovere. per la Finestra di Fronte è candidato ai Nastri d’argento come migliore attore non protagonista e vince il Globo d’Oro.
DOMUS AUREA
Via della Domus Aurea, 00184 Roma RM
BIGLIETTO INTERO:
€ 10,00 + € 1,00 di prenotazione
BIGLIETTO RIDOTTO:
€ 6,00 + € 1,00 di prenotazione
Ragazzi tra i 7 e i 12 anni di età, docenti delle scuole di ogni ordine e grado; dipendenti MIC; possessori Membership Card del Parco archeologico del Colosseo; gruppi (adulti e studenti) di 23 persone e clienti intermediati, studenti iscritti alle accademie di belle arti, corsi di laurea di architettura, conservazione dei beni culturali, etc. (rif. elenco MiC per gratuità ingressi musei statali) o a corrispondenti istituti dell’Unione europea mediante esibizione del certificato di iscrizione per l’anno accademico in corso.
BIGLIETTO GRATUITO:
gratuito + € 1,00 di prenotazione
Minori dì 6 anni; cittadini dell’Unione Europea portatori di handicap con documentazione sanitaria e accompagnatore (familiare o appartenente a servizi socio-assistenziali); membri I.C.O.M.; guide turistiche dell’Unione Europea munite di licenza professionale; giornalisti italiani e stranieri con tesserino, solo se precedentemente accreditati; militari e forze dell’ordine in servizio, due docenti accompagnatori a gruppo classe.
SCHEDA EVENTO
Moisai 2023. Voci contemporanee in Domus Aurea
Visite guidate tematiche (Le Muse, Nerone e l’Arte) e performance finale nel complesso della Sala Ottagona
Numero di aperture: 9, ogni incontro è dedicato ad una specifica Musa
Date: 5 maggio, 6 maggio, 7 maggio, 12 maggio, 13 maggio, 14 maggio, 19 maggio, 20 maggio, 21 maggio
Orario di inizio: 17.30
Acquisto del biglietto esclusivamente online sul sito www.coopculture.it
All’interno della Domus Aurea la temperatura è di circa 10 gradi.
Si consigliano abbigliamento adeguato e scarpe comode