L’artista racconta episodi e fatti di cronaca degli ultimi ottant’anni, tra grandi titoli giornalistici e disegni di personaggi entrati nella Storia: da quelli fumettistici, come Doraemon e Tiger Man, a quelli reali, come Mussolini e Gagarin
Akira Zakamoto, all’anagrafe Luca Motolese, reinterpreta le prime pagine dei giornali di tutto il mondo degli ultimi ottant’anni, rispolverando tempi di guerra e sogni di pace, obiettivi di informazione e patti di nebulizzazione. Lo fa a suo modo, armato di colori e pennelli, riscrivendo così la grande Storia attraverso le piccole storie, riperpetuando massacri collettivi e colpe personali in perfetto stile “pop”.
L’APPUNTAMENTO – Si aprirà venerdì 9 giugno 2023 (vernissage ore 18:30) la mostra “Media-mente falso”: visitabile sino a venerdì 23 giugno 2023 presso la Galleria Spazio 44 di Torino (Via Maria Vittoria, 44). Nelle circa trenta opere in mostra, l’artista racconta episodi e fatti di cronaca tra grandi titoli giornalistici e personaggi entrati della cultura mondiale: da quelli fumettistici, come Doraemon e Super Mario, Wonder Woman e Tiger Man, a quelli storici, come Benito Mussolini e l’astronauta Jurij Gagarin.
LE OPERE IN MOSTRA – Nei quadri di Zakamoto le pagine dei giornali, che fungono da inedita tela, riportano la grande Storia. L’artista usa come principale arma l’ironia, talvolta cinismo, e propone un caleidoscopio di immagini, fantastiche e realistiche, riflesse nello specchio deformato dell’informazione del secolo scorso. Qui i disegni rimandano al testo e il testo ai disegni; i colori sono pochi, ma ben studiati; anche i box pubblicitari sembrano integrarsi armonicamente nella struttura dell’opera.
LE CITAZIONI – Tra i fatti di cronaca che vengono riproposti, possiamo qui citare l’assalto ai convogli anglosassoni nel Canale di Sicilia, le rivelazioni su Gagarin, l’arrivo a Munich delle truppe americane, il pranzo offerto da Mussolini in onore dei rappresentanti della Germania e del Giappone, l’attacco aereo a Pearl Harbor, la resa senza condizioni dell’Armata greca dell’Epiro e della Macedonia.
“Nel giornale di ieri, la menzogna è il sistema di riferimento: si parla di ciò che si spera sia successo in una continua manipolazione avanti e indietro nel tempo – spiega Akira Zakamoto – Se tutti mentono le menzogne non si trasformano in verità, ma la pratica della mistificazione diviene di fatto accettata come sistema. Osservo le immagini del futuro immaginato attraverso specchi deformati che mettono in luce la menzogna degli ultimi 80 anni di “pace” . Sanno che si tratta di menzogne e scelgono comunque di credervi”.
IL TESTO CRITICO DI EDOARDO DI MAURO – “Queste prime pagine, tratte da eventi che spaziano dalla rivoluzione bolscevica, alla seconda guerra mondiale ed all’illusione nazifascista, anche con la sconfitta alle porte, di potere imporre un nuovo ordine, per passare alla ricostruzione ed al boom economico e chiudere con gli anni Sessanta e due esempi tra loro antitetici e contraddittori come l’avventura spaziale e l’insensata e tragica guerra del Vietnam, destinata a marchiare in negativo una generazione, vengono incorniciate non prima di essere dipinte da spiazzanti icone.
Queste ultime rappresentano personaggi dell’immaginario artistico, la Venere del Botticelli, culturale riferito alle avanguardie storiche, il grande poeta Majakovskij, del fumetto e dei videogiochi d’antan, come i robot giapponesi, Super Mario, l’Uomo Tigre, dell’esplorazione spaziale, Gagarin, del cinema, Apocalypse Now ed altri ancora, che stabiliscono un collegamento metaforico con la carta stampata, in sintonia con il sapiente gioco tra vari livelli, sempre tra loro collegati, della memoria, dell’immagine e della comunicazione, alla base dell’originale lavoro di Akira Zakamoto”.
BIOGRAFIA POETICA DELL’ARTISTA – Akira Zakamoto è nato amato. Ha un amico immaginario che compie grandi imprese, detto Luca Motolese. Dipinge e inventa cose futili. Sulla spiaggia vino e mitili. Legge tanto e scrive poco. Morirà prima o dopo.