Sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al suo terzo anno di residenza alla rassegna spoletina fondata da Gian Carlo Menotti nel 1958, insieme al suo Direttore ospite principale Jakub Hrůša ad inaugurare il 23 giugno alle ore 20.30 la 66° edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto con un concerto che avrà luogo nella splendida cornice di Piazza Duomo. Il direttore ceco è un raffinato conoscitore della musica del suo connazionale Leoš Janáček, il “Musorgskij moravo”, secondo la definizione di Fedele d’Amico, e nel concerto inaugurale proporrà un programma monografico che include la Sinfonietta, tre Danze dei Lachi e la Suite, approntata dallo stesso Hrůša, della Piccola volpe astuta (1924): un affresco musicale sulle avventure della volpe Bystrouška che gli uomini cercano dapprima di addomesticare, poi di catturare e che infine uccideranno e che simboleggia, per un anziano guardaboschi, la libertà. Le parti cantate (il duetto tra la Volpe Bystrouška e il Volpacchiotto Lišák tratto dal 2° atto e la scena del Guardacaccia dell’atto 3°) sono affidate ai soprani Corinne Winters e Louise Alder e al baritono Roman Hoza.
Seguiranno tre delle sei Danze dei Lachi (regione di nascita del compositore al confine con la Polonia) composte tra il 1889 e il 1890: la n. 3 Dymák (Danza dell’incudine), dal tempo vivace e che termina in un prestissimo, la n. 5 Celadenský (Danza di Čeladná, tipica danza montanara lachiana) e infine la n. 6, Danza della sega, tre maestose pagine sinfoniche del periodo folcloristico di Janáček, ricche di spunti popolari. In un articolo del 1928, pubblicato pochi mesi prima della sua morte, Janáček racconta una sua visita nella regione natia: “Ecco perché sono qui a correggere le bozze della mia partitura di Danze dei Lachi. Con note e ritmi ho evocato la saletta stipata di gente dai volti rossi e sudati, ragazze, giovani uomini. Tutto si muove, s’inchina, rotea […] Voi tutti, torrentelli del paese dei Lachi, non vi affrettate forse da tempi immemorabili al ritmo di queste danze? In lode alla mia terra natia, la partitura andrà in giro per il mondo piena di note scintillanti, melodie scherzose, chiacchierone e contemplative. Che essa possa seminare allegria e portare il sorriso!”. Chiuderà il programma la Sinfonietta, ultima opera per sola orchestra del compositore da lui definita “una graziosa piccola Sinfonietta con fanfare”. Fu eseguita la prima volta nel 1926 ed è suddivisa in cinque movimenti che descrivono alcuni scorci della città di Brno, quasi a disegnarne una mappa sonora (Fanfare, Il castello, Il monastero della regina, La strada, Il municipio).
Venerdì 23 giugno ore 20.30
Piazza Duomo, Spoleto
direttore Jakub Hrůša
soprani Corinne Winters, Louise Alder
baritono Roman Hoza
Janáček
La piccola volpe astuta: Suite (versione di Jakub Hrůša)
Danze dei Lachi
n. 3: Danza dell’incudine
n. 5: Danza del villaggio di Celadna
n. 6: Danza della sega
Sinfonietta
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coproduzione Spoleto Festival dei Due Mondi, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia