Dalla medievale Messe de Notre-Dame di Guillaume de Machaut agli autori contemporanei, dalle star nazionali e internazionali ai giovani talentuosi, dai quartetti ai solisti: la 79esima stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti si articola per il 2023|2024 in un ricco cartellone di 36 appuntamenti (il martedì sera e il sabato pomeriggio), nell’Aula Magna della Sapienza Università di Roma.
Il consueto occhio di riguardo per i giovani si concretizza fin dall’inaugurazione di stagione, venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 in replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 con l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano, artisti da due anni in residenza presso la IUC per un programma “tradizionale” che accosta alla Quinta di Beethoven il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista.
Pagano dirigerà anche l’ONCI-Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem “Stringeranno nei pugni una cometa” di Silvia Colasanti, in prima esecuzione a Roma, progetto in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, scritto su commissione del Festival di Spoleto nel 2016, poi tornerà a dirigere la Canova anche per il finale di stagione, il 18 maggio, con un programma all’insegna del Novecento, fra Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.
Tante le star internazionali che tornano calcare il palco dell’Aula Magna, dal tenore inglese Ian Bostridge con ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, accompagnato al pianoforte da Julius Drake dal violoncellista francese Gautier Capuçon per l’integrale delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven accompagnato dal suo Frank Braley, dal violinista Charlie Siem accompagnato dal pianoforte di Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo fra Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski e omaggio per il Giorno della Memoria.
Numerosi i recital pianistici, con Andrei Gavrilov, celeberrimo russo che torna dopo tanti anni a Roma fra Chopin, Liszt e Musorgskij, Angela Hewitt con un programma fra Mozart e Schumann, il russo Nikolai Lugansky, al debutto alla IUC con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov, il francesi Marc–André Hamelin che si muove fra Beethoven, Ligeti, Debussy e Chopin e Pierre-Laurent Aimard, specialista di musica del’900 con un concerto dedica a György Ligeti nel centenario della nascita. Torna ancora il fuoriclasse francese Lucas Debargue con Beethoven, Chopin e l’omaggio a Gabriel Fauré, prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita.
Immancabili i quartetti d’archi, con il ritorno in stagione del Quartetto di Cremona (in esclusiva romana per la IUC) che presentano Late Quartets, ciclo in due concerti in cui si esplorano opere della maturità di Šostakovič, Dvořák, Borodin, Beethoven, Janáček e Mendelssohn, l’omaggio al Quartetto Arditti in occasione del del cinquantenario dalla sua fondazione che eseguiranno brani “storici” di Maestri del secondo Novecento, il debutto romano dell’acclamato Danish String Quartet fra Purcell, Haydn, Šostakovič e Schumann e dei giovani del Quartetto Leonkoro con musiche del Novecento.
Fra le grandi star che tornano in Sapienza, Jordi Savall che stavolta propone l’affascinante Folías e Canarios, percorso fra le danze della Spagna attraverso l’Europa, ma sempre all’insegna del barocco saranno i concerti di Samuel Mariño, acclamato sopranista venezuelano che si esibirà con il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa per arie all’insegna della vocalità barocca, tra Vivaldi, Händel e Alessandro Scarlatti. Pieno barocco anche per la prima romana di Black Telemann proposto dall’Ensemble Barocco di Napoli con Laura Pontecorvo al flauto traversiere e Tommaso Rossi al flauto dolce e flauto traversiere. In stagione anche il violinista Fabio Biondi con Europa Galante per un concerto tutto Boccherini.
Non manca una sezione più ardita che include il concerto del violinista “rocker” Alessandro Quarta in quintetto per un viaggio dal rock al jazz alla classica, il progetto di Cristina Zavalloni intorno a Nino Rota attraverso canzoni che raccontano la storia del cinema e della società italiana, il progetto Da Monteverdi a Mina con il gruppo barocco Soqquadro Italiano e la carismatica voce di Vincenzo Capezzuto, l’omaggio per i Per i 100 anni della nascita di Luigi Nono con il progetto L’Ascolto e lo Spazio del Ready Made Ensemble diretto da Gianluca Ruggeri con Gianni Trovalusci al flauto basso e Alvise Vidolin alla regia del suono, l’omaggio a György Ligeti con il violoncellista Enrico Bronzi e l’Ensemble Muzsikás, la carismatica presenza del violoncellista e compositore Giovanni Sollima con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo violino concertatore per un programma dal titolo Al bubduqyyia – Il Concerto Perduto.
Fra le prime assolute della IUC anche Romanza Criminale con l’Ensemble La Terza Prattica, Susanne Bungaard voce e percussioni, Massimiliano Toni al clavicembalo che racconta una “crime story” che dalla Roma barocca arriva ai tempi moderni, unendo stili e mondi sonori apparentemente lontani dfea Caccini e Trovajoli, Frescobaldi, Carissimi e De Gregori. Novità e sperimentazione anche con la prima assoluta di “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei, lavoro commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile che sarà proposito dall’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Info e dettagli su www.concertiiuc.it
Fabiana Raponi