Giovedì 15 giugno 2023, ore 20.30
Basilica di Santa Maria della Passione
via Conservatorio 16, Milano
Concerto Inaugurale
L’Orfeo del Violino: Concerti Grossi
Accademia Bizantina
Alessandro Tampieri, concertmaster
Ottavio Dantone, clavicembalo, organo e direzione
Il primo grande appuntamento della XVII edizione di Milano Arte Musica si terrà il 15 giugno nella splendida Basilica di Santa Maria della Passione e sarà affidato a uno degli ensemble più prestigiosi e acclamati della scena internazionale: Accademia Bizantina, diretta al clavicembalo e organo da Ottavio Dantone e accompagnata al violino dal concertmaster Alessandro Tampieri. Grande affezionata del festival fin dalle sue prime edizioni, l’orchestra nominata al Gramophone Awards 2021 come Orchestra dell’Anno, torna in cartellone dopo tre anni di assenza con L’Orfeo del Violino, un programma che celebra il grande Barocco strumentale attraverso uno fra i suoi più importanti generi musicali: il Concerto Grosso.
Il concerto racconta un formidabile fenomeno d’irradiazione: d’un autore e d’un genere. L’autore è Arcangelo Corelli, salutato già nel 1689 da Angelo Berardi come «novello Orfeo». Interprete spettacolare per chi ebbe la fortuna di ascoltarlo suonare e dirigere, Corelli rappresentò per l’Europa intera un formidabile modello compositivo, l’eccellenza d’un magistero strumentale divulgato dalla serie compatta ma completa di sei libri a stampa, la cui clamorosa fortuna editoriale (dell’op. 5 uscirono entro il 1800 35 ristampe, una cinquantina con gli arrangiamenti) ne alimentò il mito.
Corelli apparve come un classico, un ideale di equilibrio, ragione e gusto, campione di un’arte elegante di suadente cantabilità e aristocratica sprezzatura. Corona gli opera corelliani la raccolta op. 6 preparata nell’arco di diversi decenni, ma uscita postuma soltanto nel 1714, incunabolo di un genere emblematico del gusto barocco, il concerto grosso, celebrazione a un tempo di stravaganza inventiva e limpida architettura sonora, con il suo gusto per il chiaroscuro, la coloristica alternanza di vuoti e pieni, luci ed ombre, tra “concerto grosso” (l’ensemble al completo) e “concertino” (tre/quattro strumenti), che si avvicendano rapidamente contrapponendo un volume sonoro magniloquente al brusco arretramento alla dimensione cameristica. Attorno al genere del concerto grosso si profilano tre ritratti d’autore, altrettante personalità distinte ma strettamente correlate. L’onda lunga del magistero di Corelli si propagò in Europa non soltanto con la diffusione delle sue opere, ma anche per il tramite di allievi e musicisti attivi a Roma all’alba
del Settecento. Tra questi un posto d’onore merita il lucchese Francesco Geminiani, che avrebbe perpetuato la lezione del maestro per mezzo secolo dopo la morte di Corelli, tra l’altro trasformando l’intera serie delle sonate op. 5 del maestro nella sua prima raccolta di concerti grossi. All’attività di violinista, nelle sale da concerto e nei celebri teatri di Londra, anche a contatto con la Corte, Geminiani affiancò quelle di compositore, organizzatore, editore e mercante d’arte, in un pendolo con Parigi, Dublino, i Paesi Bassi. Con Corelli aveva poi collaborato assiduamente Georg Frideric Handel durante il giovanile soggiorno romano. La seconda, ultima e definitiva raccolta di concerti grossi di Handel, pubblicata nel 1740 con il medesimo numero d’opus, il 6, di quella corelliana, costituisce un evidente omaggio al collega frequentato in gioventù.
La stagione cui appartiene la musica proposta è il mezzo secolo tra gli atti Ottanta/Novanta del Seicento in cui plausibilmente Corelli mise a punto i suoi concerti grossi e il 1740 dell’op. 6 di Handel, non proprio l’ultima frontiera del genere (nel 1758 Pieter Hellendaal otteneva ancora il privilegio reale i suoi Concerti grossi op. 3), ma sicuramente un avamposto assai avanzato, in una zona liminare della civiltà strumentale barocca (l’anno dopo sarebbe scomparso Vivaldi). Peraltro, i tre medaglioni monografici si collocano in una precisa traiettoria geografica – da Roma a Londra – che tradisce una relazione culturale profonda. Da un lato l’Italia del Grand Tour, culla del concerto grosso, e in particolare la civiltà elegante della Roma del tardo Seicento, in cui le famiglie aristocratiche tengono corti private nei loro palazzi, non di rado dotati di teatri in piena regola.
Dall’altro la Londra degli Hannover, la metropoli illuminista degli anni Trenta e Quaranta del
Settecento. La Londra degli oratori di Handel, assetata di musica dal Continente, polo d’attrazione di musicisti stranieri, vera e propria capitale del concerto grosso ben oltre il 1740, visse infatti una vera e propria idolatria per Corelli: l’arrivo della sua prima raccolta, scrisse Richard North nel 1728, «spazzò via qualsiasi altro tipo di musica».
Il florilegio di pagine scelte per questa sera propone un gioco di ombre e luci in cui il ruolo
dell’ombra spetta a Geminiani, i cui concerti, dall’op. 3 (1732), sono non soltanto in modo minore ma anche caratterizzati da una gestualità drammatica, da soggetti cromatici (come quello dell’Allegro del n. 3), e da un contrappunto denso e teso. Oltremodo luminosi suonano invece i concerti di Corelli e Handel, in modo maggiore, sospesi tra profonda, ariosa quiete e frenetico dinamismo. Dei due capolavori handeliani si apprezzi in particolare il n. 7, datato 12 ottobre 1739, che apre l’ideale secondo volume della serie di dodici, elargendo l’ingegnosissimo tema su note ribattute dell’Allegro e un Andante lieto e scherzoso, che pare riproporre l’euforia dell’aria finale dell’Ariodante: «Dopo notte atra e funesta / splende in ciel più chiaro il sole».
Raffaele Mellace
INFORMAZIONI
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 – 20122 Milano
tel 02.76317176 | 3477248915
e-mail mail@lacappellamusicale.com
sito www.milanoartemusica.com
BIGLIETTI
Intero: posto unico numerato 15 euro
Ridotto*: posto unico numerato 12 euro
Under12: ingresso gratuito
Biglietto sospeso: regala un biglietto! Sarà destinato agli utenti dei servizi sociali del Comune di Milano
*Biglietto Ridotto: destinato a Under26, Gruppi di minimo 10 persone (acquisto in prevendita)
Concerto in Abbonamento
Abbonamento MAM
Abbonamento MAM Grandi Concerti
Abbonamento MAM da Scoprire
Punti vendita:
sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto
online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
presso Associazione Culturale La Cappella Musicale (via Vincenzo Bellini, 2)
Lunedì dalle 15.00 alle 18.00
Mercoledì dalle 10.00 alle 13.00
È fortemente consigliato l’acquisto in prevendita
SEDE
Basilica di Santa Maria della Passione
Via Conservatorio 16
MM San Babila, tram 9, 19, bus 54, 61, 94
PROGRAMMA
Arcangelo Corelli Concerto Grosso op. 6 n. 4 in Re maggiore
(1653 – 1713) Adagio – Allegro, Adagio – Vivace, Allegro – Allegro
Francesco Geminiani Concerto Grosso op. 3 n. 3 in Mi minore
(1687 – 1762) Adagio e staccato, Allegro, Adagio, Allegro
Georg Friedrich Händel Concerto Grosso op. 6 n. 2 in Fa maggiore HWV 320
(1685 – 1759) Andante Larghetto, Allegro, Largo, Allegro, ma non troppo
Arcangelo Corelli Concerto Grosso op. 6 n. 6 in Fa maggiore
Adagio – Allegro, Largo – Vivace, Allegro
Francesco Geminiani Concerto Grosso op. 3 n. 4 in Re minore
Largo e staccato – Allegro – Largo, Vivace
Georg Friedrich Händel Concerto Grosso op. 6 n. 7 in Si b maggiore HWV 325
Largo, Allegro, Largo e piano, Andante, Hornpipe
BIOGRAFIE
Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983.
La musica di Accademia parte dall’origine (“AB”), dalle regole del linguaggio stilistico barocco: le indaga senza aggiungere, eliminare o trasformare, affidandosi ai suoni di strumenti antichi. Questo distintivo metodo interpretativo ha avuto inizio con l’arrivo in Accademia Bizantina, nel 1996, del suo direttore Ottavio Dantone, profondo conoscitore dei codici espressivi barocchi.
Il suo sistema, forgiato dall’esperienza e da uno studio filologico costante, ha permesso ad
Accademia Bizantina di diventare un’orchestra pronta ad accostarsi con consapevole onestà a qualsiasi repertorio. Poter restituire al pubblico l’intenzione autentica del compositore è un valore inestimabile che è valso ad Accademia Bizantina riconoscimenti e collaborazioni nazionali e internazionali.
Ogni esecuzione di Accademia Bizantina, che dal 2011 può contare anche sul prestigioso
concertmaster Alessandro Tampieri, è un inaspettato viaggio nel tempo, un inimitabile equilibrio tra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, intuito e accuratezza stilistica.
Accademia Bizantina ha inciso per Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve,
Alpha, Onyx, HDB Sonus. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Diapason d’Or, Midem, Choc di Classica, Opus Klassik, Grammy Music Award e Gramophone Awards. Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola, il controtenore Andreas Scholl e la contralto Delphine Galou. Nell’anno 2021 si è classificata prima orchestra in Europa e seconda al mondo ai Gramophone Awards.
Accademia Bizantina ha suonato nei più prestigiosi Teatri e Festival del mondo quali, Carnegie Hall e Lincoln Center (New York), Wigmore Hall e Barbican Centre (Londra), Théâtre des Champs Elysées (Parigi) e Opera Royal (Versailles); Concertgebouw (Amsterdam), Bozar (Bruxelles), Pierre Boulez Saal / Staatoper (Berlino) Kölner Philharmonie, Elbphilharmonie Hamburg, ENCPA Pechino, Shangai Concert Hall, Walt Disney Hall (Los Angeles), Theater an der Wien (Vienna), CNDM Madrid e Auditorium Parco della Musica di Roma. concertmaster Alessandro Tampieri violini I Maria Grokhotova, Lisa Ferguson violini II Sara Meloni, Mauro Massa, Heriberto Delgado
viole Alice Bisanti, Ayako Watanabe
violoncelli Alessandro Palmeri, Paolo Ballanti
violone Nicola Dal Maso
liuto Tiziano Bagnati
clavicembalo, organo e direzione Ottavio Dantone
Violinista, violista, ma anche sporadicamente chitarrista e liutista al basso continuo, Alessandro Tampieri ha iniziato gli studi musicali nella propria città natale, Ravenna, entrando a far parte giovanissimo di Accademia Bizantina.
Ha poi svolto attività concertistica come solista, camerista, in orchestra sinfonica e d’opera
(Filarmonica e Teatro alla Scala) dedicandosi a tutto il repertorio, con un particolare riguardo alla musica contemporanea e stringendo collaborazioni con Luciano Berio e Azio Corghi.
L’identificazione nel linguaggio musicale sei-settecentesco e una spiccata attitudine
all’improvvisazione, lo hanno poi portato a dedicarsi prevalentemente a tale repertorio come violinista.
Ha collaborato e collabora con Il Giardino Armonico, Divino Sospiro (Lisbona), Academia Montis Regalis, L’Arpeggiata, Artaserse (Philippe Jaroussky), Imaginarium e Suonar Parlante. Si esibisce regolarmente nelle più prestigiose stagioni e festival di musica antica europei e americani.
Ha effettuato registrazioni per Teldec, Decca, Naïve, Harmonia Mundi, Hyperion, Virgin e per le principali radio europee e nordamericane.
Insegna al Conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro. Suona un violino costruito nel 2014 da Marco Minnozzi.
Le registrazioni dei concerti per viola d’amore e per archi di Vivaldi e dei Concerti per violino VII “Per Il Castello” sempre di Vivaldi, con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone, su etichetta Naïve, hanno ricevuto un’accoglienza molto calorosa sia dalla critica specializzata che dal pubblico.
Dal 2011 è Concertmaster di Accademia Bizantina di cui, assieme a Ottavio Dantone, ne cura la direzione artistica.
Dopo essersi diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano in organo e clavicembalo, Ottavio Dantone ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al Concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al Concorso internazionale di Bruges. È stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico.
Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale.
Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico.
Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del Giulio Sabino di Giovanni Sarti al Teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina.
La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed London Proms.
Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.