Sarà all’insegna degli S|Confinamenti la nuova stagione 2023/2024 del Teatro dell’Opera di Roma che si inaugura il 27 novembre con il Mefistofele di Arrigo Boito diretto da Michele Mariotti e la regia di Simon Stone, al debutto italiano.
Una stagione ricca che si fregia di numeri importanti con 11 opere, 7 balletti e 5 concerti per un totale di 10 nuove produzioni, di cui 6 di opera e 4 di danza e con un totale di 28 serate in più dello scorso anno con grandi artisti e giovani talenti, numerosi debutti e attesi ritorni.
“Un teatro per essere sano e vivo deve essere aperto e per “S|Confinamenti diventa il nostro motto: con una linea a separare, ma anche a unire, il confine e il suo superamento, offrendo una mappa per orientarsi in modo diverso. La nostra visione non cambia, e si arricchisce grazie a uno sforzo produttivo ancora più sostenuto, con scelte progettuali ambiziose e itinerari anche insoliti – le parole del Sovrintendente Francesco Giambrone che illustra la nuova stagione – C’è una scelta di fondo che torna anche in questa stagione: il nostro vuole essere un teatro che accetta la sfida di porre domande, di interrogarsi su quello che accade nel mondo attorno a noi, sui mutamenti sociali, sui grandi temi della contemporaneità e anche su quelli che sono propri dell’umanità da sempre. Non un universo chiuso in sé, che si autocompiace degli spettacoli che produce o degli artisti che porta in scena, ma un luogo che si apre al pensiero, al desiderio di conoscenza e a percorsi di crescita che, come tutti i viaggi che hanno come meta un teatro, non possono che renderci migliori”.
Una stagione curiosa e trasversale che abbraccia opere di grande repertorio, con Verdi, Mozart, Boito, Puccini e Bellini, ma anche l’eccezionale patrimonio di capolavori assoluti del Novecento europeo, da Britten a Janáček, da Strauss a Ravel che troppo poco spesso vengono rappresentati, e senza dimenticare la contemporaneità con la presenza di due compositori italiani, Silvia Colasanti e Fabio Vacchi. Stessa progettualità per la stagione di danza con i grandi balletti romantici di Čajkovskij che si affiancano ai grandi coreografi contemporanei come Forsythe, Uwe Sholz e Benjamin Millepied.
“È importante lavorare con i grandi direttori d’orchestra, come Juraj Valčuha o Danel Oren, che aiutano a tenere alta la qualità del teatro – prosegue Giambrone – ma è altrettanto importante puntare sui giovani direttori come Enrico Saverio Pagano o Michele Spotti al debutto romano, perché questa è la missione del teatro, anche scoprire talenti emergenti”.
Ben quattro le opere dirette dal direttore musicale del teatro, Michele Mariotti aprirà la stagione con il Mefistofele di Boito con la regia di Simon Stone in un nuovo allestimento realizzato con il Teatro Real di Madrid che vedrà come protagonisti John Relyea nel ruolo di Mefistofele, Maria Agresta come Margherita ed Elena, Joshua Guerrero come Faust.
“Sembra ieri che presentavano la nostra prima stagione, ma se il tempo passa velocemente significa che è un tempo pieno – esordisce Michele Mariotti, già amatissimo a Roma – È stato un primo anno molto gratificante e adesso mi aspetta una ricchissima stagione: vogliamo una stagione per curiosi”.
Mariotti dirigerà Anna Pirozzi, Vittorio Grigolo ed Erwin Schrott nella Tosca con gli allestimenti originali della prima assoluta romana, ma anche il secondo capitolo del Trittico ricomposto con Gianni Schicchi/L’heure espagnole che segna il debutto italiano di Ersan Mondtag alla regia offrendo uno sguardo cinico e macabro su “famiglie sgangherate fra debolezze e meschinità umane di cui potremmo sorridere, famiglie che sono tenute insieme non dai sentimenti, ma dall’arrivismo e dal denaro”.
Mariotti debutta nel repertorio di Britten con Peter Grimes (a ottobre) affidato alla regia di Deborah Warner (che aveva firmato nel 2018 il Billy Budd, Premio Abbiati della critica italiana, l’Olivier Award e l’International Opera Award) e tornerà sul podio anche per due concerti, importanti per “acquisire e maturare esperienza per l’orchestra anche nel sinfonico” accostando allo Stabat Mater di Pergolesi con il balletto di Stravinskij Pulcinella e alla cantata Aleksandr Nevskij di Prokof’ev (con la proiezione del film di Ėjzenštejn), la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij.
Il nuovo cartellone, realizzato dal grande artista figurativo Giulio Paolini, scelto in collaborazione con il MAXXI, vede il ritorno di Damiano Michieletto che firma Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart diretto da Michele Spotti, classe 1993, con Juan Francisco Gatell e Markus Werba fra i protagonisti, ma registra anche il ritorno di Barrie Kosky con Salome, interpretata dalla carismatica Sara Jakubiak diretta da Marc Albrecht.
Fra i grandi titoli, l’Otello di Verdi diretto da Daniel Oren, con Gregory Kunde affiancato da Roberta Mantegna e Igor Golovatenko in un allestimento firmato da Allex Aguilera, noto per le sue collaborazioni con il collettivo catalano La Fura dels Baus, ma nel 2024 si conclude anche il progetto Janáček con Jenůfa firmata da Claus Guth e diretta da Juraj Valčuha al debutto al Costanzi.
Non manca uno sguardo sulla sguardo sulla contemporaneità con L’ultimo viaggio di Sindbad di Silvia Colasanti (dal testo di Erri de Luca) in prima assoluta con la regia di Luca Micheletti che vedrà il debutto del giovane Enrico Pagano sul podio.
Fra le grandi voci della stagione torna Lisette Oropesa al debutto ne La Sonnambula di Bellini, affiancata da altri celebri belcantisti come John Osborn, Roberto Tagliavini e Monica Bacelli diretti da Francesco Lanzillotta in una nuova produzione affidata a Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil noti come “Le Lab” confermando una consolidata rete di collaborazioni internazionali e nazionali, dal MAXXI a Musica per Roma, da EUR S.p.A. al Romaeuropa Festival all’Istituzione Universitaria dei Concerti al Festival Equilibrio all’Atac.
All’ottavo anno come Direttrice del Corpo di Ballo, Eleonora Abbagnato presenta una stagione con 7 balletti che conferma il costante lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica dopo essere riuscita a ricostituire il vero e proprio corpo di ballo al Costanzi.
“Forti del successo internazionale del corpo di ballo reduce da importanti tournée vogliano continuare a lanciare giovane artisti italiani sostenendo la presenza di importanti guest” le parole della Abbagnato che disegna per la stagione un cartellone all’insegna del romanticismo con la trilogia di Čajkovskij, Lo schiaccianoci, in una nuova versione di Paul Chalmer con Maia Makhateli e Victor Caixeta, Il lago dei cigni nella versione di Benjamin Pech con Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov dal Royal Ballet, La bella addormentata di Jean-Guillaume Bart con il ritorno della divina Marianela Núñez.
Non manca uno sguardo al contemporaneo attraverso Il rosso e il nero di Uwe Scholz (da Stendhal) che entra nel repertorio della compagnia romana, su musiche di Hector Berlioz, ma anche Playlist di Forsythe nella serata dedicata alla danza contemporanea con il trittico formato da Playlist (Track 1, 2), Windgames di Patrick de Bana, Women, del brasiliano Juliano Nunes.
Due nuovi lavori di Benjamin Millepied, Closer e On the other side, su musiche di Philip Glass animeranno il Festival Equilibrio 2024, ma Étoiles, primi ballerini, solisti e tutta la compagnia del Lirico capitolino saranno impegnati in due tournée, Parigi e Dubai con Les deux nuits, una serata che affianca Nuit Dansée di Giorgio Mancini e Nuit Romaine di Angelin Preljocaj e che vede protagonisti anche Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; e a Barcellona, al Gran Teatre del Liceu, con Il lago dei cigni firmato da Benjamin Pech.
Confermati anche per la nuova stagione cinque concerti che vedranno, oltre alla presenza di Mariotti sul podio, anche il ritorno di Riccardo Muti, direttore onorario a vita dell’Opera, per un concerto straordinario con la Chicago Symphony Orchestra in occasione del centenario della Banca del Fucino e prima assoluta della nuova versione per orchestra di Bandiere nere di Fabio Vacchi da un testo sulla nascita dell’ISIS del giornalista Joby Warrick, premio Pulitzer nel 2016 diretto da Roberto Abbado. Tornano numerose attività, da “Fabbrica” Young Artist Program alla Scuola di Danza, da Linea Opera a Una notte a teatro fino a Cantamondo. Info e dettagli su operaroma.it
Fabiana Raponi