“Cuore di Spagna”
18a edizione del festival internazionale monografico
di Teatri di Vita
Anteprime di danza contemporanea, cinema e musica,
incontri e altri appuntamenti,
per riscoprire con occhi diversi il Paese
che a fine luglio affronterà un’importante elezione politica
Bologna, Teatri di Vita, 21/27 agosto 2023
Edizione numero 18 per il festival internazionale geopolitico di Teatri di Vita “Cuore di…”, dedicato quest’anno alla Spagna, il Paese al centro dell’attenzione all’indomani del voto amministrativo che ha segnato una grande avanzata della destra, e appena un mese dopo le nuove elezioni politiche (23 luglio) che condizioneranno gli equilibri europei. La Spagna della politica, ma soprattutto la Spagna di una cultura immensa e importante, e la Spagna del nostro immaginario.
Tutto questo in un programma che la racconta attraverso le voci della creazione contemporanea: teatro, danza, cinema e musica.
“Cuore di Spagna” è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente, 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) dal 21 al 27 agosto 2023.
“Cuore di Spagna” si aprirà con un’anteprima speciale dal 16 al 20 agosto, ossia 5 film di Pedro Almódovarappena restaurati in occasione del 40° anniversario del primo film del regista, in prima regionale: L’indiscreto fascino del peccato, Che ho fatto io per meritare questo?, La legge del desiderio, Donne sull’orlo di una crisi di nervi e Tacchi a spillo.
Sempre per il cinema, all’interno del festival, a partire dal 21 agosto, è prevista un’importante selezione di ben 30 titoli della cinematografia iberica: 23 cortometraggi e 7 lungometraggi degli ultimi 4 anni. Tra questi ultimi: La voluntaria di Nely Reguera (2022); 70 Binladens di Koldo Serra (2020); Intemperie di Benito Zambrano(2019), vincitore di due premi Goya; Libertad di Clara Roquet (2021), presentato alla Settimana della Critica a Cannes e vincitore di due premi Goya; Espiritu sagrado di Chema García Ibarra (2022), menzione speciale al Festival di Locarno e vincitore in molti altri festival da Seattle a Mar del Plata; O que arde di Oliver Laxe (2019), premio speciale della giuria al Festival di Cannes – Un certain regard e premio Goya. E inoltre, l’anteprima italiana di uno straordinario docufilm realizzato da Isabel Coixet (La mia vita senza me, La vita segreta delle parole, Lezioni d’amore, Guida per la felicità, Elisa e Marcela) su un incredibile caso di abusi sessuali di ragazze anche minorenni all’interno di una scuola di teatro a Lleida, le cui denunce avvenute pochi anni dopo si sono scontrate con la prescrizione del reato, suscitando una vasta eco e polemiche in tutta la Spagna: El sostre groc / The yellow ceiling è un atto d’accusa potentissimo contro il sessismo e a sostegno delle lotte contro gli abusi, che hanno portato al movimento #metoo.
Per lo spettacolo dal vivo, quasi interamente centrato sulla danza contemporanea, si parte con Instructions On How To Fall di A. Crespo Barba e Lukas Karvelis: un duo spagnolo-lituano per una originalissima rivisitazione dei ritmi del flamenco, realizzata in residenza artistica a Teatri di Vita in vista del festival e con la collaborazione dell’Ambasciata Lituana a Roma, e che quindi debutterà in prima assoluta proprio all’interno del festival (21-22 agosto). A seguire tutti gli altri spettacoli sono in prima nazionale: Límit di Maria Andrés, uno spettacolo dove la danza dialoga con il teatro fisico e la clownerie poetica (24 agosto). Gochos di David Blanco y Sergio Toyos è invece una originalissima danza documentaria, che racconta in modo impressionante una strage di antifascisti durante il franchismo, gettati in una fossa comune ritrovata da pochissimi anni (25 agosto). Ha un’impostazione più performativa la danza di Celia Reyes, che in Padecer la carne esplora lo spazio e la body art in un allestimento particolare (26 agosto). Infine, il festival si chiuderà con il ritorno di Carmen Werner e della sua ormai storica compagnia Provisional Danza, che torna dopo 18 anni a Teatri di Vita per presentare Un momento oportuno (27 agosto).
Per la musica, è in arrivo l’estroso duo Hidrogenesse, che si esibirà per la prima volta in Italia (23 agosto): un ensemble originale di elettronica, pop, art-rock, dal gusto visionario camp, composto da Carlos Ballesteros e Genís Segarra, che con i loro 5 album e un’infinità di collaborazioni, hanno spaziato dalla loro creazione nel 1997 dal synth-pop al glitter rock, dalla dance al pop sofisticato, galvanizzando i giovani spagnoli.
Il festival è nell’ambito di “Bologna Estate 2023”, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena, con il sostegno della Regione Emilia Romagna e il contributo della Fondazione del Monte, e la collaborazione di Hispania Asociación Cultural.