NuovoCieloNuovaTerra
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
presenta il progetto della Stagione 2023/2024
CLEOPATRA
Se è davvero amore il tuo, quanto è grande?
ANTONIO
Contare l’amore è da mendicanti.
CLEOPATRA
Fin dove si spinge? Devo saperlo.
ANTONIO
Allora dovrai per forza scoprire
un nuovo cielo e una nuova terra.
Dopo gli ottimi risultati dell’anno teatrale appena concluso, che ha registrato nel complesso 140.000 spettatori migliorando il livello della Stagione pre Covid 2018/19, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale offre un’anticipazione delle produzioni e coproduzioni che saranno realizzate nel 2023/24, in attesa delle conferenze stampa e delle presentazioni ai docenti e al pubblico previste a Modena, Bologna e Cesena rispettivamente il 5, 6, 7 e il 19, 20, 21 settembre, quando si illustreranno i cartelloni del sistema teatrale ERT.
Il Ministero della Cultura con la pubblicazione dei contributi FUS per il 2022 ha premiato ERT come primo Teatro Nazionale per dimensione d’impresa e per punteggio qualitativo e quantitativo (complessivamente90 punti su 100). Ha inoltre riconosciuto il focus sulla drammaturgia fisica Carne come primo fra i 57 festival e rassegne di danza per punteggio complessivo, con il contributo più alto fra le 17 rassegne.
52 produzioni e coproduzioni, di cui 30 nuovi allestimenti e 22 riprese, 3 internazionali, 23 spettacoli in prima assoluta e 4 prime nazionali.
Per la Stagione 2023/2024 il progetto produttivo di ERT / Teatro Nazionale coinvolge importanti artisti del panorama italiano, oltre al direttore Valter Malosti, Nanni Moretti, Motus, Federico Tiezzi, Sandro Lombardi, Jacopo Gassmann, Alessandro Serra, Michela Lucenti / Balletto Civile; e maestri internazionali fra cui Pascal Rambert, Theodoros Terzopoulos, Stéphane Braunschweig, Hannes Langolf, Sharon
Fridman. Tra gli altri artisti sostenuti da ERT si segnalano Fabio Condemi, Matilde Vigna, Federica Rosellini con Francesca Zaccaria, Roberto Latini, Veronica Cruciani, Giuliano Scarpinato, Roberta Lidia De Stefano, Kepler-452.
Un ricco intreccio da cui emergono alcuni focus: un omaggio a Giovanni Testori in occasione del centenario della nascita, il tema del lavoro, la drammaturgia fisica nella rassegna Carne, curata da Michela Lucenti. Intorno all’opera di William Shakespeare si sviluppano nuove riscritture, grandi interpretazioni attoriali, progetti di danza, progetti musicali e il lavoro artistico svolto nelle carceri di Castelfranco Emilia e Modena.
UN PROLOGO
#Testori
Nel centenario della nascita, ERT dedica a Giovanni Testori un focus con due produzioni: Maddalene (da Giotto a Bacon), uno spettacolo di e con Valter Malosti, Lamberto Curtoni al violoncello e le musiche originali di Carlo Boccadoro, e Due Lai (Erodiàs – Mater strangosciàs), nuovo progetto a cura di Sandro Lombardi per Anna Della Rosa (produzione ERT con Compagnia Lombardi-Tiezzi e Centro Teatrale Santa Cristina). Si aggiunge Luchino, Visconti secondo Testori, una serata (2 ottobre a Modena) a cura di Giovanni Agosti, in cui uno straordinario Umberto Orsini, dopo la prima milanese dello scorso maggio,
torna ad interpretare Luchino, la biografia scritta da Giovanni Testori ritrovata dagli eredi ed edita da Feltrinelli nel 2022. Un racconto, tra cinema e teatro, dell’incontro tra due protagonisti della cultura del Novecento, che l’attore ha incrociato in importanti snodi della sua traiettoria artistica. Umberto Orsini ed ERT devolveranno il cachet e l’incasso della serata in favore della popolazione dell’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione lo scorso maggio.
Maddalene (a Modena dal 9 ottobre) è una singolare raccolta poetica, penetrante e istrionica, che svela, come scrive Valter Malosti, «il Testori parallelo, sublime, avventuroso ed emozionale critico d’arte»; una sorta anche di sunto – «strozzatissimo» dice Testori – di storia dell’arte, che accompagna il cammino della Maddalena nei secoli. Un percorso, che si dispiega attraverso il dialogo tra immagini e parole: da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon. Il tema della figura della Maddalena è da sempre al centro dell’interesse di Testori. Su questa figura l‘editore Franco Maria Ricci costruì uno dei suoi libri d’arte, unici e pregiati, Maddalene, stampandolo in 5.000 esemplari numerati nel marzo 1989. Testori produsse le schede sulle singole opere: «schede-poematiche» o «schede-versicoli» come lui le chiamò, originali critiche in forma di poesia. I versi di Testori sono accompagnati e contrappuntati da una ventina di brevi suite originali per violoncello scritte nel corso degli anni dal compositore Carlo Boccadoro e a ogni occasione variate e
implementate anche grazie al talento del violoncellista Lamberto Curtoni.
Sandro Lombardi, l’interprete storico dei Tre Lai di Giovanni Testori (Cleopatràs, Erodiàs e Mater strangosciàs), assistendo alla Cleopatràs diretta da Valter Malosti con Anna Della Rosa, ha provato il desiderio di consegnare all’attrice la sua interpretazione del secondo e terzo dei Lai, come fanno i grandi maestri del teatro orientale. Un passaggio di consegne artistiche nato da stima e affetto – un’iniziativa inedita nel contesto della scena italiana – a un’interprete che ha lavorato con alcuni fra i maggiori registi italiani e europei. Il debutto è previsto a Modena il 17 ottobre.
NUOVE PRODUZIONI E CO-PRODUZIONI
Frankenstein (a love story) è il nuovo spettacolo di Motus, storico gruppo fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, prodotto da ERT con TPE – Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER e Kampnagel che debutta a Bologna il 13 e 14 ottobre, inaugurando la Stagione. Il testo, composto dalla studiosa e attivista Ilenia Caleo, si ispira alla struttura a scatole cinesi del libro di Mary Shelley. In scena Silvia Calderoni. Il tema della “progenie mostruosa” che l’autrice ha ideato per prima, facendo un balzo dal romanzo gotico alla fondazione di quello fantascientifico, è stato poi ripensato da molti studiosi contemporanei nella filosofia postumana. Cellule che si autorigenerano fuori dal corpo
umano, tecnologie di hackeraggio della riproduzione e Intelligenze Artificiali in rivolta. È qui che questo lavoro cerca di stare, sul confine fra i mondi, fra le cuciture di carni e pelli diverse.
Valter Malosti dirige Antonio e Cleopatra, spettacolo che lo vede interpretare con Anna Della Rosa i due straripanti protagonisti della grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, e che debutta al Teatro Storchi di Modena il 10 gennaio e sarà, nel corso della Stagione, sui palcoscenici di molte città, fra cui Bologna (17-21 gennaio), Milano, Torino, Genova, Venezia, Napoli. Una produzione ERT con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino –
Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura.
Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un
baccanale egiziano vanno oltre la ragione e i giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.
«Di Antonio e Cleopatra – racconta Malosti – la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, della coppia hollywoodiana Richard Burton – Liz Taylor. Ma su quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra».
Antonio e Cleopatra, come ci suggerisce Gilberto Sacerdoti, è un prisma ottico: «Visto di fronte è la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare “l’infinito libro di segreti della natura”».
A Modena è attesa la prima nazionale (27 e 28 gennaio) del nuovo testo di Pascal Rambert, fra i più acclamati drammaturghi europei, vicino a ERT fin dalla produzione di Clôture de l’amour, che dopo Architecture (ospite a VIE Festival nel 2020) presenta Mon absente (una coproduzione internazionale che vede ERT in sinergia con Châteauvallon-Liberté, scène nationale, TNS – Théâtre National de Strasbourg, ExtraPôle Provence Alpes Côte d'Azur*, La Criée-Théâtre National de Marseille, Théâtre Gymnase-Bernardine, Théâtre National de Nice). Intorno a una bara cosparsa di fiori, si riuniscono
familiari e amici di una donna che non c'è più. I ricordi e le parole fluiscono fra le lacrime, tenendo uniti i vivi, nel bene e nel male. Dal vuoto della perdita emerge lentamente un ritratto. In questo scenario di dolore e contemplazione, undici persone di diverse generazioni si confrontano con il mistero della morte.
Dopo aver affrontato negli anni la tragedia classica, con Fedra Federico Tiezzi torna al mito greco, dirigendo sul palco Elena Ghiaurov nella versione italiana del drammaturgo Fabrizio Sinisi dal testo di Jean Racine, scritto nel 1677 a partire da Ippolito di Euripide e Fedra di Seneca: un dramma borghese, quasi un Ibsen ante-litteram imbevuto di giansenismo e filosofia morale. Una coproduzione ERT con ATP Teatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale, Compagnia Lombardi-Tiezzi, il cui debutto in prima assoluta è atteso a Cesena dall’11 al 14 aprile, poi a Modena dal 18 al 21 aprile.
Les fleurs è l’ultima creazione di Balletto Civile e Michela Lucenti, prodotta da ERT in collaborazione con la Compagnia, in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna (dal 7 al 17 dicembre): una performance sul linguaggio poetico e sull’impatto rivoluzionario che i versi possono consegnare al corpo “politico” del danzatore, il mezzo d’espressione con cui si racconta nel dialogo con la società civile.
Attingendo alla poesia di Charles Baudelaire, il collettivo porta in scena la condizione “funambola” dell’artista, le paure, i fallimenti e la gioia che prova conquistando la libertà nell’arte. «Ci guadagniamo la possibilità di mostrarci su un palco perché bruciamo le nostre esistenze in modo totale» scrive Balletto Civile. Les fleurs è «un inno a fare le valigie, ai compagni di viaggio, agli emarginati, al resistere».
Jacopo Gassmann, Premio ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro) per la regia nel 2020, esplora con intensità e gusto del rischio, fin dall’inizio della sua carriera, la nuova drammaturgia internazionale: per la Stagione 23/24 affronta The City di Martin Crimp, una coproduzione di ERT con LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Stabile del Veneto, Teatro dell’Elfo, TPE – Teatro Piemonte Europa. The City è una commedia nera, inquieta, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio. In programma a Bologna dal 14 al 17 marzo.
Nanni Moretti debutta alla regia teatrale con Diari d’amore da Natalia Ginzburg, scegliendo gli atti unici Fragola e Panna e Dialogo. Lo spettacolo, che vede tra gli interpreti Valerio Binasco e Daria Deflorian, è in programma all’Arena del Sole di Bologna dal 31 ottobre al 5 novembre e al Teatro Storchi di Modena dall’8 al 12 novembre. Una coproduzione ERT con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Carnezzeria Srls, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire à Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille,
Maison de la Culture d’Amiens.
Stéphane Braunschweig, direttore artistico dell’Odéon – Théâtre de l’Europe, tra i principali registi della scena teatrale contemporanea, approfondisce il suo legame con la scrittura di Luigi Pirandello e firma la regia de La vita che ti diedi, che ERT coproduce con il Teatro Stabile di Torino, in calendario a Bologna dal 9 al 12 maggio. Daria Deflorian e Federica Fracassi interpretano il testo più struggente del Premio Nobel siciliano sul tema della maternità e del lutto.
Il gruppo ErosAntEros di Davide Sacco e Agata Tomšič inaugura una collaborazione con la band cult slovena Laibach (collettivo di artisti multidisciplinari noto a livello internazionale soprattutto per la sua musica industrial), e torna a un classico teatrale del Novecento, Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, con una rilettura filtrata dalla realtà contemporanea. Lo spettacolo, frutto di una coproduzione ERT, Slovensko Mladinsko Gledališče, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Teatro Stabile di Bolzano, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival, è in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 18 al
21 aprile: in scena un gruppo di interpreti di tre nazionalità e quattro lingue (italiano, sloveno, tedesco e inglese). Economia, speculazione finanziaria, sfruttamento dei lavoratori, sono i temi al centro del dramma, scritto in seguito al crollo della borsa di New York del 1929: temi urticanti anche oggi, nell’era della “permacrisi” fatta di conflitti internazionali, mancanza di diritti e precarietà del lavoro. Tratto dalla trilogia Wordstar(s) di Vitaliano Trevisan (edita da Sironi nel 2004), il testo teatrale Scandisk debutta a Bologna il 6 febbraio (in scena fino al 18), diretto da Jacopo Squizzato, giovane autore, attore e regista veronese formatosi al Piccolo Teatro di Milano e allo Stabile di Torino, già premiato nell’ambito di Tramedautore e tra i finalisti del Bando Registi Under 30 alla Biennale Teatro di Venezia 2017.
Autore di romanzi, racconti, drammaturgie e sceneggiature, Trevisan, scomparso all’inizio del 2022, è stato uno dei protagonisti del panorama letterario degli ultimi venti anni, con la sua raffinata scrittura-bisturi che ha fatto emergere con nitore e crudezza il lato più scuro dell’immaginario della sua terra d’origine, il Nordest. In Scandisk gli operai di un magazzino di prodotti metallici, mentre spostano e riordinano pile di bancali, progettano un “colpo” che dovrebbe permettere loro di cambiare radicalmente vita, eliminare gli errori e fare tabula rasa.
Veronica Cruciani, attrice e regista da sempre molto attenta alle questioni sociali, Premio della Critica e Premio Hystrio, dirige l’icona pop del transgender Eva Robin’s e due talentuose attrici quali Beatrice Vecchione e Matilde Vigna, nell’opera di Jean Genet Le serve (coproduzione ERT con CMC – Nidodiragno, Teatro Stabile di Bolzano). Liberamente ispirata a un fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica francese negli anni Trenta, la storia delle due sorelle domestiche, Claire e Solange, e del loro rapporto di amore e odio nei confronti della padrona, l’elegante Madame, è trasposta in una città europea
contemporanea, focalizzandosi sui temi del potere e del genere. L’allestimento va in scena in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dall’1 al 4 febbraio 2024 e successivamente a Castelfranco Emilia (11 febbraio).
Teatro è il nuovo progetto site-specific al Teatro Storchi di Modena di Cuocolo Bosetti / IRAA Theatre prodotto da ERT, che debutta il 2 novembre e torna in scena dal 14 novembre al 17 dicembre. La compagnia, fondata a Roma nel 1978, ha lavorato per anni fra Italia e Australia collezionando premi e riconoscimenti internazionali. Dal 2000 opera nell’ambito dell’Interior Sites Project, con oltre 13 spettacoli presentati in ventisei nazioni di quattro continenti, spesso allestiti in spazi non teatrali: case e hotel, strade, gallerie d’arte, sempre esponendo lo spazio segreto e autobiografico allo sguardo dello spettatore-ospite
alla ricerca di un’impossibile, illecita geografia dell’intimità.
Roberto Latini sceglie Romeo e Giulietta, nella sua versione Giulietta e Romeo, per costruire un concerto scenico dal dramma di Shakespeare, letto come una manifestazione fuggevole dell’amore nella vita dei due adolescenti: «quella di Romeo e Giulietta non è la tragedia dell’amore: spiegata l’ala, l’amore resta in volo, comunque, in qualche modo; è la tragedia dell’occasione dell’amore, della vita dentro l’avvenire; la tragedia del futuro mancato». Il regista e attore due volte Premio Ubu compone insieme al sound designer e suo collaboratore storico Gianluca Misiti cinque quadri musicali, popolati dalle parole che i due
protagonisti si scambiano nelle poche scene in cui compaiono insieme. Lo spettacolo debutta a Modena dal 31 ottobre al 12 novembre.
ERT continua a sostenere il lavoro di Matilde Vigna, classe 1988, due Premi Ubu nel 2016 e nel 2019 come interprete. Dopo il debutto alla regia e alla drammaturgia con Una riga nera al piano di sopra, va in scena in prima assoluta il suo nuovo allestimento L’ultima figlia (una produzione ERT e La Corte Ospitale) dal 28 novembre al 10 dicembre a Bologna. Un delicato lavoro che, a partire dalla perdita della madre, indaga la solitudine di una generazione, quella di chi oggi ha poco meno di 40 anni e non ha figli.
Attraversando la grottesca burocrazia post mortem, lo spettacolo racconta responsabilità che emergono e un dolore che divora tutto e riporta all’infanzia.
I testi di Una riga nera al piano di sopra e L’ultima figlia saranno pubblicati nella collana Linea edita da ERT e Luca Sossella.
E ancora, Roberta Lidia De Stefano dopo il successo di Kassandra (Menzione d’onore del “Premio Duse” 2022) presenta a Bologna dal 13 al 25 febbraio Di Grazia (historie de travail, de guerre et de pouvoir), una performance in prima nazionale sugli stati post-traumatici prodotta da ERT, A short term Effet, Espace des arts – Scéne Nationale Chalon-sur-Saòne. La ricerca affonda le radici in un Sud antico e rurale che fa da sfondo a violenze e sfruttamento, riaprendo una “ferita storica” universale: la pratica di guerra dello “stupro
di massa”, come quello avvenuto in Ciociaria, eseguito dalle forze militari francesi arrivate nel ’44 a liberare l’Italia dall’occupazione nazista. Un viaggio a corpo aperto che riporta questa vicenda al nostro presente, dove il trittico lavoro-potere-violenza resta ancora una maglia stretta attorno ai più “fragili”.
ERT produce l’ultimo progetto dello scrittore e drammaturgo Antonio Moresco, Il buio, di cui l’autore firma testo e regia. In prima assoluta a Bologna dal 5 al 17 marzo, lo spettacolo rappresenta la lotta fra buio e luce, ombre e anime, immaginando il ritorno oggi di Santa Rita da Cascia.
Emanuele Aldrovandi, autore di opere tradotte in 10 lingue e regista per il teatro e il cinema (Nastro d’argento 2021 con il cortometraggio Bataclan) presenta con ERT, Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino e Teatro Carcano il suo nuovo testo, Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro, in prima assoluta il 2 marzo a Castelfranco Emilia e dal 5 al 10 marzo a Modena.
Una madre vuole aiutare la figlia di sette anni a diventare un’artista e per farlo è disposta a tutto. Una riflessione sul rapporto fra felicità e realizzazione personale.
A novembre due i lavori del Teatro dei Venti a Modena: dal 16 al 19 Giulio Cesare e, dopo l’anteprima dello scorso maggio a Castelfranco Emilia, dal 23 al 26 la prima assoluta di Amleto. Entrambi gli spettacoli, che ERT realizza in coproduzione con Teatro dei Venti, sono parte di una trilogia dedicata a Shakespeare e prodotta nelle carceri di Castelfranco Emilia e Modena. Amleto segna il primo esperimento di professionalizzazione dei detenuti nell’ambito del progetto europeo AHOS All Hands On Stage, a cui aderiscono per 30 mesi organizzazioni e Istituti Penitenziari di 5 paesi (Italia, Germania, Polonia, Romania
e Serbia) per coinvolgere i carcerati in processi di inserimento lavorativo nell’ambito tecnico dello spettacolo dal vivo.
Nel centenario dalla nascita di Italo Calvino, Mario Perrotta, premio Ubu 2022 come miglior nuovo testo / scrittura drammaturgia per Dei figli, gli rende omaggio con Come una specie di vertigine, Il Nano, Calvino, la libertà (coproduzione ERT con Permàr / Compagnia Mario Perrotta). Ripercorrendo il romanzo autobiografico La giornata d’uno scrutatore e il personaggio del Nano, Perrotta tenta di dare voce ad alcuni interrogativi sulla libertà e l’autodeterminazione che, in modo costante, attraversano tutti i capolavori di Calvino. Lo spettacolo arriva a Bologna dal 7 al 12 novembre e a Modena il 15 e 16 dicembre.
La mano sinistra di Industria Indipendente (Erika Z. Galli, Martina Ruggeri) co-prodotto da ERT con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura e Teatro Stabile dell’Umbria, è a Bologna il 3 e 4 maggio 2023. Il titolo prende le mosse da un’accezione che nei secoli ha indicato la mano sinistra come mancina, “mancus” ovvero mancante, sbagliata, diabolica, dedita all’occulto. Con Silvia Calderoni, Iva Stanisic e con la collaborazione al suono di Steve Pepe e alle luci/video di Luca Brinchi, La mano sinistra, in una dimensione di ricerca tra diverse discipline, apre uno spazio del possibile, uno studio-scenario sulla magia come tecnica di un’altra conoscenza.
Debutta a ottobre 2023 al Festival delle Colline Torinesi, per poi essere presente nelle prossime stagioni ERT, il nuovo lavoro di Marco Lorenzi: Come gli uccelli. Potente e lacerante, il capolavoro drammaturgico di Wajdi Mouawad, tradotto in italiano per l’occasione, è il racconto della storia d’amore tra Eitan, giovane di origine israeliana, e Wahida, ragazza di origine araba, in una realtà storica fatta di conflitti, dolore, odi,
attentati.
#LAVORO
Tra il 23 gennaio e il 25 febbraio un focus dedicato al tema del lavoro attraversa le programmazioni delle sale di ERT a Bologna. In apertura, il debutto italiano di Pendulum di Marco Martins (26 e 27 gennaio), una produzione Artemrede, São Luiz Teatro Municipal, Teatro Municipal Do Porto – Rivoli, Rota Clandestina/C.M. Setúbal nell’ambito del progetto europeo Prospero – Extended Theatre. Il regista portoghese, che opera in diversi campi, dal cinema alle arti visive fino al teatro, ha ricevuto vari premi ai festival cinematografici di Cannes, Berlino e Venezia, una candidatura all’Oscar, e ha presentato un’installazione video in collaborazione con Michelangelo Pistoletto al Museo del Louvre e al MAXXI di
Roma.
Pendulum nasce da un processo di ricerca di sei mesi con un gruppo di badanti e domestiche, immigrate di prima o seconda generazione provenienti dalle ex colonie portoghesi in Africa, che dedicano la vita a prendersi cura delle case e famiglie di altri, spostandosi quotidianamente tra la periferia e il centro della capitale Lisbona. Martins, in collaborazione con la scrittrice Djaimilia Pereira de Almeida, si concentra sulle
implicazioni di questo movimento pendolare, mettendolo anche in relazione con quello tra il paese di origine e il paese di emigrazione, il Portogallo.
Sviluppano il tema del lavoro anche gli spettacoli Scandisk di Vitaliano Trevisan, regia di Jacopo Squizzato; Le serve di Jean Genet, regia di Veronica Cruciani; Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, regia ErosAntEros, in collaborazione con la band cult slovena Laibach; Di grazia (historie de travail, de guerre et de pouvoir) di e con Roberta Lidia De Stefano e Il Capitale – un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452.
Oltre agli spettacoli, il focus ospita incontri con altri partner culturali, film (con la Cineteca di Bologna) e attività laboratoriali aperte alla città.
PRODUZIONI E CO-PRODUZIONI IN TOURNÉE
Artista fra i più apprezzati e riconosciuti del panorama europeo, di casa in ERT, che sostiene da sempre la sua attività, Pippo Delbono continua a rappresentare le sue creazioni in Italia e all’estero. Amore sarà ospite dal 6 al 10 dicembre al Théâtre La Criée di Marsiglia e il 31 gennaio e l’1 febbraio al Teatros del Canal di Madrid. Nei teatri ERT è atteso a Cesena il 2 e 3 dicembre e a Bologna dal 14 al 17 dicembre.
Anche La Gioia fa tappa in Italia, dal 15 al 18 febbraio a Palermo, e all’estero, il 20 e 21 agosto al Vordingborg Teater nell’ambito del Waves Festival 2023 di Vordingborg (Danimarca). ERT produrrà il nuovo lavoro di Delbono nell’estate del 2024.
Aspettando Godot del maestro greco Theodoros Terzopoulos arriva nei teatri ERT di Cesena (dal 18 al 21 gennaio) e Bologna (dal 15 al 18 febbraio), toccando alcune città in Italia (fra cui Piacenza, Cagliari, Prato, Bari, Milano) e all’estero (in Cina a Wuzhen e in Grecia ad Atene). Con un cast d’eccezione composto da Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, oltre che dai giovanissimi Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola, Terzopoulos crea un vivo dialogo tra la contemporaneità e il dramma beckettiano.
Calderòn di Fabio Condemi riprende la tournée al Teatros del Canal di Madrid il 24 e 25 febbraio, al Teatro São Luiz di Lisbona l’1 e il 2 marzo – all’interno del progetto internazionale “Prospero” – e a Modena il 17 e 18 febbraio. La collaborazione con il regista prosegue con Nottuari, coprodotto da ERT con Teatro di
Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano, Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato. La sua scrittura scenica dispiega una raccolta di racconti notturni di Thomas Ligotti, all’insegna dell’horror e dell’insolito, cercando di restituire l’inquietudine e l’oscurità con cui l’autore si insinua negli spiragli della fragilità umana. In scena a Bologna dal 9 al 14 aprile.
Dopo il debutto a VIE Festival 2022, torna in scena Il Ministero della Solitudine, dal 16 al 19 novembre a Bologna, proseguendo poi a Roma, Viterbo, Rimini e Milano. Con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, la drammaturgia del testo di Fabrizio Sinisi e la drammaturgia del movimento affidata a Marta Ciappina, lo spettacolo di lacasadargilla nasce da una notizia del 2018: in Gran Bretagna viene istituito il Ministero della solitudine, affidato a Tracey Crouch, con l’obiettivo di occuparsi dei problemi sociali, emotivi e fisici derivanti da questa condizione.
Riprende la tournée Il Capitale – un libro che ancora non abbiamo letto, l’indagine teatrale di Kepler- 452 sul caso della GKN, che ha portato in scena gli operai della fabbrica: dopo il recente successo al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles sarà presentato nei teatri ERT di Modena dal 7 al 17 dicembre, Castelfranco Emilia il 19 dicembre, al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 23 gennaio al 4 febbraio, a Cesena il 7 e 8 febbraio e in molte città italiane fra cui Milano, Prato, Parma e Torino.
Continua la fortunata tournée italiana e internazionale La Tempesta del regista pluripremiato Alessandro Serra, al Teatro Storchi di Modena dal 30 novembre.
Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia (Premio Campiello 2010), fa tappa a Cesena il 4 e 5 novembre e l’8 novembre a Castelfranco Emilia. La regista Veronica Cruciani affida lo straordinario monologo per voce femminile al talento e all’intensità di Anna Della Rosa e alla drammaturga Carlotta Corradi per la traduzione scenica del libro.
Anna Della Rosa diretta da Valter Malosti in Cleopatràs di Giovanni Testori sarà a Monza il 12 marzo.
Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller (tradotto per l’occasione da Masolino D’Amico), l’ultimo allestimento di Massimo Popolizio, dopo il successo a Modena sarà nei teatri ERT di Cesena (il 18 e 19 novembre) e Bologna (dal 29 novembre al 3 dicembre).
Una riga nera al piano di sopra di Matilde Vigna, fa tappa a Zocca il 21 ottobre, a Torino il 28 e 29 ottobre e a Parma il 4 novembre.
Earthbound, lo spettacolo di Marta Cuscunà liberamente ispirato a Staying with the trouble di Donna Haraway che ha debuttato a Modena nel maggio 2021, sarà a La Spezia il 21 aprile.
Best regards, la performance del Premio Ubu 2018 Marco D’Agostin dedicata a Nigel Charnock, il co-fondatore di DV8 Physical Theatre scomparso nel 2012 (una coproduzione europea a cui partecipa anche ERT) è in programma il 13 febbraio a Cesena.
A Modena dal 16 al 28 gennaio è in programma 4.000 miglia della drammaturga americana Amy Herzog con la regia di Angela Ruozzi e dal 12 al 21 aprile Se ci fosse luce, testo e regia di Francesca Garolla, autrice attiva in Italia e in Francia che analizza le conseguenze nella storia del rapimento di Aldo Moro.
Forma Sonata, la performance multimediale del regista, scenografo e video artist Daniele Spanò prodotta nel 2022 da ERT in collaborazione con Sagra Musicale Malatestiana, sarà presentata a Roma e Lugano. Il progetto, iniziato nel 2019 a seguito della sessione di registrazioni audiovisive che Spanò ha condotto a Venezia durante l’eccezionale alluvione di quell’anno, consente allo spettatore di fare un’esperienza di percezione “aumentata” grazie all’interazione tra suono, corpo, video e la voce della soprano Arianna Lanci.
Prosegue la tournée in Italia e all’estero (realizzata in collaborazione con la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) L’ultima estate Falcone e Borsellino 30 anni dopo, progetto dell’attore Simone Luglio che ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati palermitani, per la regia di Chiara Callegari su testo originale di Claudio Fava, l’ex Presidente commissione antimafia in Sicilia autore della sceneggiatura de I cento passi.
In scena con Luglio, che ha interpretato Falcone anche nella serie Rai La Mafia uccide solo d’estate, Giovanni Santangelo. In estate sono previste tre tappe in Algeria (9 luglio al Théatre Régional d’Oran,
Journées du théâtre méditerranéen, 11 al Théatre Régional d’Annaba, 13 al Théâtre National Algérien ad Algeri), due date in Sicilia (il 19 luglio ad Agrigento e il 30 a Porto Empedocle) e una a La Versiliana Festival il 12 agosto.
Nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pier Paolo Pasolini a cura di Valter Malosti e Giovanni Agosti sono quattro le riprese: a Modena il già citato Calderòn per la regia di Fabio Condemi, il 17 e 18 febbraio; Porcile di Nanni Garella e la sua compagnia Arte e Salute in una inedita collaborazione con Balletto Civile, dal 13 al 25 febbraio (anche a Bologna dal 27 febbraio al 3 marzo); l’originale lettura di Orgia di Federica Rosellini e Gabriele Portoghese, dal 13 al 18 febbraio.
Mentre a Genova (Teatro Ivo Chiesa, 5-7 aprile) Giorgina Pi e Bluemotion presentano Pilade, ambientando la tragedia in un parcheggio notturno alla fine di un rave party.
#CARNE – SECONDA EDIZIONE
Prosegue il progetto Carne, focus sulla drammaturgia fisica curato dalla coreografa Michela Lucenti (artista associata a ERT per il triennio). Il programma completo della seconda edizione sarà reso noto in una conferenza stampa dedicata.
Nato per esplorare le possibilità narrative e interpretative del linguaggio del corpo, «testimone di un presente (complicato e violento) dove è necessario un senso etico nuovo», come afferma la curatrice, Carne punta l’attenzione «su un corpo non solo armonico ma che si prenda la responsabilità di agire sulla scena accettando lo statuto simbolico che le immagini del suo racconto propongono».
Il programma si compone quindi di «una molteplicità e varietà di stili e percorsi dai primi passi dell’artista ancora sconosciuto al coreografo/regista affermato»: fra personalità internazionali, maestri italiani, talenti emergenti e percorsi dedicati ai territori. Con l’obiettivo di rendere accessibile il linguaggio della danza, cercando «attraverso la performance una funzione sociale comunitaria condivisa, un coinvolgimento con
tutta la cittadinanza attiva anche diversamente abile, alla ricerca di un nuovo teatro fisico popolare»,
conclude Lucenti.
ERT produce il nuovo lavoro di Hannes Langolf, coreografo e danzatore tedesco con base a Londra, tra i protagonisti della scena contemporanea internazionale. I suoi lavori sono connotati da un’impronta socio-politica che oltrepassa i confini della danza e del teatro per creare una forte connessione con il pubblico.
Storico interprete e primo artista associato del celebre DV8 Physical Theatre, realizza una performance che è un’ode pubblica alla vulnerabilità e all’insicurezza, una difesa della nostra possibilità di cambiare, esplorando i modi in cui troviamo il coraggio di restare in piedi nei momenti difficili per poi fare un balzo in avanti e ripartire. Lo spettacolo (titolo in via di definizione) debutta l’8 marzo in prima nazionale a Cesena ed è in programma anche a Bologna (10 marzo).
A Bologna prende vita, dal 19 al 22 ottobre, una quattro giorni interamente dedicata al teatro-danza, con una personale del coreografo israeliano Sharon Fridman e i nuovi lavori in prima nazionale dei giovani Giuliano Scarpinato, autore e regista di ALL ABOUT ADAM – indagine danzata sul maschile italiano (19- 21 ottobre) e Federica Rosellini, regista e attrice premio Ubu, in un’inedita collaborazione con Francesca Zaccaria, coreografa, danzatrice e pittrice per lo spettacolo Spiriti (titolo provvisorio) prodotto da ERT in collaborazione con Aldes (debutto 20-22 ottobre). Fridman chiude Le parole del corpo. Corso di Alta formazione di drammaturgia fisica della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, curato da Michela Lucenti e cofinanziato dal Fondazione sociale europeo e Regione Emilia-Romagna, firmando insieme alla sua assistente, coreografa e interprete Melania Olcina un’inedita
dimostrazione pubblica dei 16 allievi (prima assoluta il 20 ottobre). Completano la personale il 22 ottobre le Tres Piezas Cortas con 147 abrazos / Go figure (Excerpt) / Hasta dónde?, composizioni simbolo del linguaggio di Fridman, basato sulla contact improvisation. 147 abrazos (2021) è un estratto di Dosis de Paraíso, un’esplorazione dell'amore e delle relazioni. Go figure è il lavoro del 2023, un duetto dei danzatori Shmuel Dvir Cohen e Tomer Navot affetti da distonia, una condizione neurologica che comporta una
contrazione muscolare involontaria. Infine Hasta dónde? è l’opera più famosa di Fridman, creata nel 2011 e più volte premiata, che continua a essere itinerante a livello internazionale.
ALTA FORMAZIONE / SCUOLA DI TEATRO IOLANDA GAZZERRO*
La Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro diretta da Valter Malosti ha inaugurato nella Stagione 2022/2023 una nuova fase con un progetto formativo strutturato in quattro percorsi di Alta formazione professionale gratuiti cofinanziati dal Fondo sociale europeo e dalla Regione Emilia-Romagna.
Dopo i corsi Pier Paolo Pasolini – cantiere su Bestia da Stile a cura del regista e pedagogo francese Stanislas Nordey e Drammaturgie: Alta formazione di scrittura teatrale condotto dagli autori Linda Dalisi, Angela Dematté e Fabrizio Sinisi, nella Stagione 2023/2024 la Scuola propone alcune restituzioni pubbliche: il 20 ottobre a Bologna è in programma una serata a cura di Sharon Fridman e Melania Olcina collegata al corso Le parole del corpo. Corso di Alta formazione di drammaturgia fisica; e dal 27 al
31 dicembre a Modena l’esito finale del corso di alta formazione La macchina comica, condotto da Natalino Balasso.
*Operazione Voltati e affronta l’ignoto – Scuola Internazionale di Alta Formazione Teatrale – Rif. PA 2022-17910/RER, finanziata con risorse del Programma Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna e approvata con Deliberazione di Giunta regionale n. 1951 del 14/11/2022.
LINEA
La collana di nuova drammaturgia italiana e straniera ideata da ERT con Luca Sossella Editore prevede per l’anno 2023, dopo di Caridad di Angélica Liddell, la pubblicazione de Il Capitale di Kepler-452, Una riga nera al piano di sopra e L’ultima figlia di Matilde Vigna.
Linea è a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono.
Fino al 2 settembre è possibile acquistare sia nelle biglietterie dei teatri ERT che on-line la Card Anteprima (6 ingressi a 84 euro), utilizzabile in tutte le città della rete.
L’attività di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale è resa possibile grazie a:
Soci Fondatori Comune di Modena, Comune di Bologna, Comune di Cesena, Regione Emilia-Romagna Soci Ordinari Sostenitori Comune di Castelfranco Emilia, Comune di Vignola, Fondazione di Modena, BPER Banca, Fondazione di Vignola
Con il sostegno di Ministero della Cultura