Pelle, Studi sul pube nudo, spettacolo di teatro danza contemporaneo che dialoga con il teatro di figura contemporaneo, ideato e interpretato da Alessandra Fumai, con Cristina Da Ponte e Martina Auddino, va in scena all’interno del Festival Immagini dall’Interno di Pinerolo, centro alle porte di Torino, una proposta di qualità artistica d’eccellenza che, nella sua oramai quasi trentennale attività, vuole offrire una panoramica esaustiva del Teatro di Figura, con particolare attenzione sulle proposte indirizzate alla sua innovazione.Lo spettacolo di Alessandra Fumai, danzatrice, cantante polifonica e dottoressa in antropologia culturale, è maturato attraverso residenze di ricerca a partire dal 2020 ed integra l’indagine antropologica, effettuata sul campo mediante interviste e incontri con gruppi di donne, con la ricerca performativa, che esplora le tecniche del corpo che sottendono alla creazione del genere femminile e alla costruzione del “corpo adeguato” secondo gli attuali standard economico-sociali ed estetici. Pelle esprime la volontà di dare vita e corpo alle testimonianze delle donne coinvolte nella ricerca, indagando, attraverso il linguaggio artistico, alcune ricadute fisiche, emotive e psicologiche della cultura di genere nel mondo occidente. L’autrice pone l’accento su quello che chiama “cannibalismo del corpo femminile”, legato alle pratiche di consumo che oggettificano e reificano i corpi in un’ottica che promuove il valore d’uso degli stessi e non ne valorizza la traiettoria esistenziale. Nel giugno 2023, la residenza presso l’Associazione La Terra Galleggiante ETS di Pinerolo ha consentito il sodalizio artistico con Damiano Privitera, presidente della stessa associazione e marionettista di oltre trentennale esperienza, formatosi con Pepe Otal del famoso Grupo Taller de Marionetas di Barcellona. Grazie al lavoro di approfondimento sui temi dello spettacolo, il teatro di figura incontra la danza contemporanea e la performance della Fumai si alimenta di una profondità espressiva seducente e rituale che genera un risultato originale e autentico.In sala si accede dalla strada in una calda serata estiva attraverso il ventre di uno splendido palazzo antico della bella Pinerolo. Quinte nere, soffitto a botte, fari teatrali sistemati al suolo e molte persone venute ad assistere a questo lavoro che si presenta in una veste totalmente rinnovata. Luce di taglio, l’ingresso delle tre artiste, accolte da un faro laterale e maschere sui visi, ma anche coperture ingessate sugli arti, orpelli alla natura, che raccontano di corpi oggetti alla ricerca di un’identificazione con un ruolo non proprio, ma imposto e ritagliato all’interno di un sistema di regole e funzioni, di libertà negata e anelata per trovare la propria individuazione, con foga, con grazia, con disperazione, con desiderio. Si susseguono immagini e scene, quadri che dai corpi, dalle coreografie, dalla relazione con le maschere e la luce arrivano ai sensi degli spettatori restituendo lo slancio alla vita e alla verità di sé, una tensione che parte dalla pelle nuda come richiamo alla natura originaria, autentica, pura che non può essere oscurata, ingessata, sostituita, cancellata da orpelli, norme, imposizioni, violenze, qui magnificamente rappresentate dalle maschere calzanti e totalmente inglobate nel contesto dello spettacolo. Ma ciò che nel profondo ammalia e sorprende è la perfetta simbiosi fra corpo, movimento, gestione della luce e sapiente uso della dinamica drammaturgica che passa dalla rapidità delle prime scene, guerresche e dense di vitalità, per giungere alla meravigliosa lentezza piena di significato della scena finale in cui tutto il vissuto di quei corpi castrati e costretti fra corsetti e rossetti trova riparo e luce nell’abbraccio che idealmente tutto il pubblico stringe con fierezza su quelle membra nude e pure alla ricerca di espressione, bellezza e verità. Uno spettacolo profondamente necessario, che si avvale di apporti artistici di natura differente, dalla danza, alla performance, al teatro di figura, alla musica, al canto, alla drammaturgia, alla ricerca-azione, al teatro, riuscendo nella difficilissima e coraggiosa impresa di raccontare quella forma di violenza subdola e costante costituita dai condizionamenti degli ideali di bellezza della cultura patriarcale dominante cui le donne, fin da bambine, sono sottoposte, costringendole ad uno sforzo di ricerca di identità e libertà che, in questa elaborazione artistica, Alessandra Fumai riesce a farci vivere con magnifica forza espressiva e profondità di indagine. Pelle è una splendida opera in continua evoluzione, un esempio fulgido del connubio riuscito fra urgenti temi sociali e ricerca artistica con l’obiettivo di creare una performance che abbia la capacità di entrare nell’anima dello spettatore e lì lasciar il seme che diventerà l’albero della nostra futura società, all’insegna del rispetto, dell’equità e del sostegno reciproco.
Visto il 28 giugno 2023
Salone dei Cavalieri – Pinerolo (TO)
Pelle, studi sul pube nudo
ideazione e regia Alessandra Fumai
creazione Alessandra Fumai, Lara Barzon, Beatrice Biondi, Florencia Ramon
regia figure e maschere Damiano Privitera
interpreti Cristina Da Ponte, Martina Auddino, Alessandra Fumai
progetto video Florencia Ramon e Ignacio Herrera
registrazione audio Massimiliano Semenzato, Alessandra Fumai (voce)
sostegno alla creazione in residenza: Spazio Liquido, Torino; Ex Frantoio Tivittori (Serra de’ Conti – Ancona); Circo Zoè, Cuneo; Spazio Malerba, Torino; Associazione La Terra Galleggiante ETS, Pinerolo (TO)