“Stato contro Nolan” al teatro del Grillo di Soverato (Cz) per la regia di Claudio Rombolà – che è stato pure uno degli interpreti principali – ha entusiasmato. S’è trattato di una storia avvincente il cui testo di Stefano Massini ha saputo cogliere la giusta attenzione e tensione di un pubblico divenuto ad un tratto, per certi versi, anch’esso protagonista, assieme ai dieci “improbabili” giurati che avrebbero dovuto aiutare il giudice ad emettere una sentenza al riguardo.
Tutto ruota, infatti, dinanzi ad un’aula di tribunale degli anni ‘60 in una tranquilla cittadina di una contea statunitense davanti ad un giudice, un pubblico ministero, un imputato: il direttore di un piccolo giornale Herbert Nolan – ed il suo avvocato difensore. Una storia dunque processuale di natura commerciale perché il protagonista, stando all’accusa, aveva semplicemente puntato a far soldi in un giro vorticoso di affari a cui anche altri soggetti eran riusciti a capitalizzare i loro guadagni.
E’ stato, in pratica, un “processo alle tante parole” pronunciate in quell’aula nella definizione di una causa a tratti divenuta surreale perché Nolan viene accusato d’aver manipolato l’informazione a soli fini privatistici. L’occasione viene fornita dall’uccisione di un povero disgraziato incappato nel fucile di un anziano signore che aveva soltanto voluto difendere una giovane donna che si trovava a casa sua in quel momento. Si monta una notizia che compare sul “Leister Telegraph” e che compare in una serie di articoli che si succedono giorno dopo giorno in quella lontana estate del 1956. Una notizia che assume i contorni del giallo e che, oltretutto, fornisce pure l’alibi contro un’azienda locale di armi che nel frattempo aveva aumentato i propri profitti e di cui lo stesso Nolan, che ne è un’azionista, era riuscito addirittura ad arricchirsi. La tranquilla cittadina di provincia ne esce profondamente scossa, a tal punto che l’altra protagonista principale ed “inconsapevole” è diventata adesso la paura che ha preso il sopravvento all’interno di questa piccola comunità. Una paura che pervade l’esistenza di ciascuna persona in una società diventata “malata”. Ecco dunque come “Stato contro Nolan” dia lo spunto per riflettere sulla condizione umana del periodo nel quale viviamo. Un periodo nel quale veniamo colti alla sprovvista da notizie che s’inseguono una dietro l’altra e condizionano la nostra esistenza. Una società nella quale soltanto le parole vanno per la maggiore, specialmente quelle dei media, oggi più di ieri, e che non ci fanno più ragionare e dunque comprendere fino in fondo dove stiamo andando; correndo il rischio concreto di divenire delle macchine che agiscono senza pensare o immaginare, o un attimo riflettere, cosa si stia facendo, divenendo così componenti di un ingranaggio più grande di noi, che finisce con lo stritolarci senza che ce se ne renda conto.
Complimenti dunque, tra gli altri, alla “Compagnia teatrale del Grillo” e a ciascuno attore: Antonio Battaglia, Teresa Caristo, Antonella Grande, Antonello Iuliano, Cristiano e Daniele Rondinelli, Salvatore Salatino, Franco Severino e Sabrina Ventrice con la voce fuori campo di Mario Bombardieri. Belle le scene di Giovanni Sorrenti e Isaia Tripodi, nonché le musiche di Paolo Sergio Marra. Stasera alle 21,30, ultima replica delle tre programmate.