I Bengala Fire raccontano: “Venezia, un tempo Serenissima Repubblica di Venezia, racchiude nel suo Comune molte frazioni di terraferma, talvolta radicalmente opposte allo splendore del centro storico: una di queste è Malcontenta. Ci è sembrato il titolo giusto per questo brano, un gioco di parole emblematico.
Il brano raccoglie i pensieri di un personaggio immaginario che vive e lavora nel dedalo industriale della periferia veneziana. La sua è una condizione di forte disagio, tanto che comincia a nutrire un vivo risentimento per il centro storico – per la città più bella del mondo – così opposta al mondo di grigio cemento al quale è abituato. Il suo malessere lo spinge a meditare persino un attentato in Piazza San Marco e si immagina di far parte di una strampalata ciurma di pirati, che navigano il Canal Grande su grandi navi, “piene di tritolo e di carri armati”. Il racconto termina sulle note di uno
scanzonato coretto, con il personaggio che, suo malgrado, riemerge dalla sua fantasia.”
“Serenissima Malcontenta” è una carezza e una canzone di rivalsa per un luogo che i Bengala Fire hanno sempre percepito come tetro. Non è tuttavia il loro luogo di appartenenza, e risulta perciò una bonaria caricatura. Proprio per questo il luogo cantato dalla band rappresenta tutte le periferie del mondo e il loro invito è proprio quello di saper inserire colori in tutti quei posti che per tanti motivi hanno smesso di contenerne.
Ad accompagnare la canzone, un cortometraggio diretto da Damiano Miotto (Franco Battiato, Vasco Rossi, Club Dogo) e scritto da Alexander Puntel (Lex, batterista e art director): narra la storia dei Pirati del Canal Grande, frutto dell’immaginazione del protagonista del brano, nonché capitano della ciurma (interpretato dal frontman, Mario).
Sono “pirati” dell’era moderna, provenienti dai sobborghi della periferia e diretti alla conquista del centro storico. Vogliono invadere il bello, “sporcarlo” con la loro stessa esistenza e provenienza, e rivendicare così la loro viscerale appartenenza ad esso.
Il videoclip si pone come un viaggio tra diversità e conflitti visivi, nonché reali, tra immagini di degrado post-industriale da una parte e di meraviglia cittadina dall’altra, e tra le intromissioni dell’uno nell’altra. Ne scrive il regista, Damiano Miotto: “Abbiamo sempre immaginato che i pirati arrivassero dai Caraibi e si appostassero nelle sue isole. Esistono invece anche dei pirati urbani che si nascondono nella terraferma a ridosso della laguna e colpiscono nella città: Venezia. I Bengala Fire con il loro nuovo singolo li impersonano, ma non arrivano in città per depredare, bensì per ricordare che Venezia non è solamente quel luogo straordinario che siamo abituati ad immaginare. Il bene ed il male non sono sempre e solo la rappresentazione di uno stereotipo, a volte uno prevarica l’altro, e, come in un brutto sogno, il risveglio è sempre amaro.”
BENGALA FIRE
I Bengala Fire sono Mattia Mariuzzo (Mario), Andrea Orsella (Orso), Davide Bortoletto
(Borto) e Alexander Puntel (Lex).
Nascono e crescono a Cornuda (TV), dove nel 2010, a soli dodici anni, formano la band. Si
contraddistinguono fin da subito per il sound di matrice britannica e la forte propensione rock’n’roll al palcoscenico. Reduci da una lunga gavetta live e varie esperienze in studio, partecipano nel 2021 a X Factor Italia, classificandosi terzi, sotto la guida di Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo, con i quali pubblicano i singoli “Valencia” e “Amaro Mio”, in lingua inglese.
Ad aprile 2022 pubblicano il primo singolo in italiano “Jack (Non Sa)”, prodotto da Luca “Vicio” Vicini (Subsonica), e partono per un tour primaverile ed estivo di 25 date in tutta la penisola.
Matura, nel frattempo, il rapporto artistico e lavorativo con Rodrigo D’Erasmo, che sfocia nella
produzione di “Matador” e di “Bobby Eroina”. Con quest’ultimo e il sound engineer Daniele “il
Mafio” Tortora proseguono il lavoro sul loro disco di debutto, in uscita a fine 2023.