Dal 5 al 17 ottobre 2023
BASE presenta la terza edizione di FAROUT Live Arts Festival dal titolo LONG STORY SHORT: la celebrazione di tante storie contro Una Storia.
Oltre 10 giorni di performance, 5 prime nazionali, 40 tra
spettacoli, interventi di arte pubblica, installazioni e
conversazioni con oltre 30 artisti e collettivi italiani e internazionali tra BASE e la città.
Un programma che mescola teatro, musica, danza e arti visive da una prospettiva transdisciplinare tra BASE e la città.
Le artiste e gli artisti coinvolti in FAROUT Live Arts Festival 2023:
Soukaina Abrour — Katerina Andreou — Valentino Barrioseta e Steve Happi — Jacopo Benassi e Kinkaleri — Daniel Blanga Gubbay — Neunau — Chiara Paris — Pietro Porro — Valentina Ragno — Silvia Calderoni e Ilenia Caleo — Elisabetta Consonni — Corps Citoyen — Giulia Crispiani — Tomas Gonzalez e Igor Cardellini — Dario Moroldo e Eva Geatti — Bush Hartshorn/Teatro di Sardegna — Marie-Caroline Hominal — Kaleider — Göksu Kunak e Giulia Mengozzi — Sara Leghissa, Marzia Dalfini e Maddalena Fragnito — Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci — Metrocubo — Mombao — Giorgia Ohanesian Nardin — Lucia Palladino — Lester Mann b2b Mattia Dambrosio, Rabii Brahim + Agnesoride + Chickpea — Parra for Cuva e Tamati — Zoe Romano — Fabrizio Saiu — Samara Editions / Jenna Sutela e Kate McIntosh — Adama Sanneh e Gabriela Gomez-Mont — STAN / Atta Nasser e Scarlet Tummers — Benno Steinegger e Jovial Mbenga — Lwando Xaso e Nana Akosua Hanson, Ilaria Speri, Olena Rosstalna, Rowan Roydon Pybus — ZimmerFrei / Anna de Manincor, Massimo Carozzi e Maria Caterina Frani, Davide Pepe, Fabio Sajiz — ubibroki — Elisa Zuppini e M.E.S.H.
Opening 5 ottobre
H 19.00 — Ground Hall BASE Milano
DI VENTI E CORRENTI. IN BALÌA – GIULIA CRISPIANI
H 21.00 — VOLVO STUDIO MILANO
MOMBAO LIVE
BASE
via Bergognone 34, Milano
www.base.milano.it
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Dal 5 al 17 ottobre 2023, BASE Milano presenta la terza edizione di FAROUT, il festival dedicato alle molteplici forme dello spettacolo dal vivo, che quest’anno si sviluppa a partire dal titolo LONG STORY SHORT: la celebrazione di tante storie contro Una Storia.
Per oltre 10 giorni gli spazi post-industriali di BASE si trasformano in ambienti e paesaggi immersivi, palcoscenici, percorsi e occasioni di scoperta attraverso la mescolanza di teatro, musica, danza e arti visive da un punto di vista transdisciplinare.
E non solo. Perché il palinsesto di FAROUT si articola tra interno ed esterno di BASE, intrecciandosi ai quartieri di Barona e Giambellino, grazie a “Milano è Viva”, il bando promosso e coordinato dal Comune di Milano con il contributo del MIC a sostegno degli spettacoli dal vivo, e raggiungendo altri luoghi significativi della città come Volvo Studio Milano e CityLife Shopping District.
A partire da giovedì 5 ottobre le atmosfere immersive di FAROUT Live Arts Festival tornano a BASE Milano. Alle 19.00 inaugura In balìa, l’installazione di Giulia Crispiani che trasforma la Ground Hall in una dimensione sospesa tra acqua e aria, lasciandoci la possibilità di decidere se navigare e lasciarsi trasportare, o seguire l’andazzo di venti ed eventi. A seguire Di Venti e Correnti, una lettura/concerto dell’artista insieme a Federico Antonini.
Nel buio del Volvo Studio Milano, a partire dalle 21.00, il live di Mombao: una voce che diventa tante, un concerto ipnotico che si trasforma in danza collettiva.
A concludere il programma, martedì 17 ottobre Le Cirque Astéroïde di Marie-Caroline Hominal, una performance all’incrocio tra un concerto rock e uno spettacolo di danza nel semirimorchio di un camion, un pezzo di poesia mobile a Barrio’s Milano.
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Marie-Caroline Hominal, Le Cirque Astéroïde. Ph Magali Dougados, Emilie Marron
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FAROUT Live Arts Festival 2023
LONG STORY SHORT
L’espressione “To Make a Long Story Short” significa arrivare direttamente alla parte importante di una narrazione, tralasciare dettagli non importanti o noiosi della storia che si sta raccontando, tralasciare quelle che possono apparire informazioni irrilevanti.
Significa, in poche parole, scegliere con quale completezza raccontare una storia, quale versione della storia dare.
La linea portante di questa edizione di FAROUT Live Arts Festival nasce proprio su questo equivoco, nello spazio scivoloso che si crea tra la Storia con la S maiuscola – quella univoca, contrattata, mediata – e la pluralità delle storie dei singoli, minuscole, considerate irrilevanti, appunto. Eppure, narrazioni plurali avrebbero potuto produrre futuri plurali. Diversi. Futuri che oggi non sappiamo immaginare e che però possono trovare nuovi spazi di racconto attraverso l’arte, che sa inventare nuovi linguaggi, ritrovare voci e ricostruire forme di espressione.
Questa è la convinzione che unisce tutte le proposte artistiche di FAROUT 2023.
LE PROPOSTE ARTISTICHE
Artiste e artisti provenienti da diversi Paesi del mondo portano a FAROUT 2023 le loro storie e visioni umane, politiche, sociali.
Prime nazionali e repliche di performance che hanno riscosso successo internazionale sui temi del corpo e della parola come strumenti di liberazione e resistenza ai canoni, del dialogo (im)possibile tra mondi in conflitto; della reazione generazionale al crollo delle ideologie; della liberazione della rappresentazione della sessualità dalle dinamiche patriarcali.
Dall’incontro di queste proposte si sviluppano i percorsi che il pubblico potrà scegliere di intraprendere, alla scoperta di una voce plurale della storia.
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Fabrizio Saiu, Intermission. PerAspera Festival 2022. @Fabio Fiandrini @shino Antonio Calefato
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Fra le proposte artistiche di FAROUT Live Arts Festival, l’installazione site specific dell’artista e scrittrice Giulia Crispiani ribalta le prospettive attraverso la pratica del fictioning portando parole e storie, venti e correnti nella Ground Hall di BASE; Katerina Andreou trasforma un parcheggio nel palcoscenico nostalgico di un rave mai vissuto; con The Present is not Enough Silvia Calderoni e Ilenia Caleo presentano un lavoro corporeo e affettivo, uno stato di eccitazione senza nome che carica l’ambiente; la proposta di ZimmerFrei unisce ricerca documentaria e azione dal vivo, portando in scena alcuni gesti quotidiani che legano i vivi alle persone scomparse; Benno Steinegger e Jovial Mbenga presentano le storie molto diverse ma profondamente uguali di due “expat” – quella dell’artista italiano Benno Steinegger e del congolese Jovial Mbenga – svelando pregiudizi e stereotipi che da personali si fanno universali; Elisabetta Consonni mette in scena un concerto di seconde voci, comparse, ovvero le coriste in background della scena pop musicale americana: uno show senza la star, dove il margine del palcoscenico diventa metafora del margine sociale. Il progetto di Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci, nato da un percorso di residenza artistica a BASE, è un workshop, una camminata e un’azione sonora attorno all’area dell’Ex Ansaldo: una sorta di caccia al tesoro dove simboli e segnali ci aiutano a prestare attenzione al mondo che ci circonda, con tutti i sensi; Jacopo Benassi e Kinkaleri si uniscono in una performance e un concerto, un mix crudo e potente di punk, noise e hardcore, arricchito da proiezioni di immagini prodotte in cato.
Scarlet Tummers e Atta Nasser del collettivo teatrale STAN portano in scena un incontro e confronto alla ricerca contemporanea di significato: dalla religione alla vita e tutto ciò che ne consegue, cosa significa fare del bene? Mra7ba (mrhba)* di Soukaina Abrour è un lavoro ambientato in uno scenario post-umano decadente che trae la sua ispirazione da Al-Halqa, un’arte narrativa tradizionale originaria del mondo arabo: una fabulazione speculativa dove il pubblico si scontra con l’aspettativa e la delusione dell’assenza. Quella di Elisa Zuppini, in collaborazione con M.E.S.H. è una performance che con il movimento e il suono attraversa spazio e tempo, realtà geologiche e tecnologia. Gli interventi sonori interagiscono con il corpo, un movimento nato da collisioni e mancati contatti. La Vaga Grazia di Eva Geatti, ispirata al romanzo “Il Monte Analogo” di René Daumal, porta in scena cinque giovani performer che, guidati da un concerto dal vivo del compositore e musicista Dario Moroldo, esplora la possibilità di trasporre un’opera letteraria nel linguaggio della danza contemporanea.
It’s a Secret di Kaleider propone uno speciale telefono senza fili, una catena di racconti verbali uno a uno. La tentazione sarà di voler sapere come è cambiata la storia attraverso i passaggi tra finzione e verità, memoria e invenzione: ma è sempre possibile saperlo?
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Benno Steinegger & Jovial Mbenga, The Chance to Find Yourself. ©Leontien Allemeersch
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Fabrizio Saiu incontra il pubblico a BASE con Métron Extended, una performance all’incrocio tra una sessione di allenamento e un concerto e attraversa il quartiere di Giambellino tra una sessione di parkour e un’azione sonora collettiva con Intermission; Tomas Gonzalez e Igor Cardellini offrono uno spaccato della vita di tutti giorni ma a cui non abbiamo accesso, attraverso visite guidate all’interno CityLife Shopping District e il semirimorchio di un camion si trasforma nel palcoscenico della performance di Marie-Caroline Hominal, all’incrocio tra un concerto rock e uno spettacolo di danza ingaggiando in una performance collettiva a Barrio’s.
Infine, Sara Leghissa, Maddalena Fragnito e Marzia Dalfini danno voce agli studenti e studentesse della scuola post pandemica attraverso un’inchiesta visiva, dei manifesti e la pubblicazione di La scuola ha riaperto come dopo una nevicata edito da NERO Editions (2023). La collaborazione con la casa editrice continuerà con una serie di presentazioni tra cui: la traduzione del volume Cruising Utopia di José Esteban Muñoz, un viaggio nella storia e nelle storie di chi ha lasciato il segno nella cultura queer per dare nuova linfa ai mondi queer del presente e l’immaginario politico, la collezione di saggi Artists’ Survival Kit curata da Andrea Bellini e Göksu Kunak, un’indagine corale sulla realtà precaria del mondo artistico al di sotto della sua superficie glamour e Entrare nel Bosco, la nuova pubblicazione di Lucia Palladino, un invito alla ricerca di altri modi di fare mondo attraverso la pratica del camminare c,he come una danza ci apre a nuove e diverse prospettive.
Dal 10 al 12 ottobre il palinsesto di FAROUT incontra a BASE anche A Creativity Revival, un’iniziativa promossa da Moleskine Foundation e dai partner del Creativity Pioneers Fund, un’esperienza multidisciplinare che porterà da tutto il mondo 70 operatori culturali e change-makers che stanno trasformando la vita delle loro comunità attraverso la creatività e la cultura.
Con Umide Divinazioni OBOT porta un’installazione che esplora i confini tra scienza e magia, protocollo e rituale in una pratica di dacrimanzia, arte divinatoria che studia e interpreta la cristallizzazione microscopica delle lacrime.
Giorgia Ohanesian Nardin incontra il pubblico con dei Tarot Readings che concedono uno spazio in cui porsi delle domande a cui non si deve avere solo sì o no come risposta.
Bush Hartshorn da’ vita a TELL DADDY, un incontro vis a vis con l’artista per confessargli tutte le cose che avresti voluto dire a tuo padre ma non hai potuto, per qualsiasi motivo.
LA MUSICA DI FAROUT
La notte del 7 ottobre Le Cannibale, storica clubnight, e FAROUT incrociano le rotte per un evento speciale tra elettronica ed arte con l’attesissimo live del musicista berlinese Parra For Cuva e il djset di Tamati.
E ancora, attraverso le giornate su FAROUT si alterneranno i dj set di artisti e dj italiani e internazionali electro-romantic-queer, hard-techno e breakbeat/core.
E ancora, in apertura il 5 ottobre il dj-set di ubibroki, a cui seguiranno nelle giornate dj set di artisti e dj italiani e internazionali electro-romantic-queer, hard-techno e breakbeat/core.
Fino al party conclusivo di sabato 14 ottobre – FAROUT End of the story – con Lester Mann b2b Mattia Dambrosio, Rabii Brahim + Agnesoride + Chickpea tutti parte di Armonika, celebre piattaforma sonora, performativa, riempi-pancia e laboratorio di socialità.
ARTISTI ASSOCIATI E CURATELA CONDIVISA
Quest’anno una parte di curatela del festival è affidata alle artiste e agli artisti associati di BASE: la compagnia teatrale CORPS CITOYEN, la coreografa e performer Elisabetta Consonni e il duo musicale Mombao.
Con Clessidre, talismani per abitare il tempo il gruppo riflette su altri modi di creare la storia e le storie, come un gioco di ribaltamento della clessidra dove passato diventa futuro e viceversa, smontando la concezione lineare del tempo. Una visione circolare che abbraccia anche lo spazio, che si apre poroso, nomadico e itinerante, a unire persone e luoghi diversi, riscrivere geografie politiche e gerarchie, lasciando liberi corpo e immaginazione.
Fanno parte di Tre Clessidre, talismani per abitare il tempo: Daniel Blanga Gubbay con Immaginazione diasporica per ripensare il rapporto con il passato, presente e futuro; Pietro Porro con DCP che presenterà un’opera di anarcocalligrafia composta da più di 7000 documenti; Chiara Paris con Una irriducibile diversità. Le fonti orali per la storia che si focalizza sulla specificità della fonte orale nella pratica dell’intervista; Valentina Ragno con On becoming aware porterà un workshop per affinare la capacità del corpo fisico e di quello emotivo; infine Neunau con Zona di ablazione porterà una performance audiovisiva che racconta 24 ore di attività fusoria del ghiacciaio dell’Adamello.
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Stan / Atta Nasser & Scarlett Tummers, Jerusalem
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BASE Milano
BASE Milano è un centro culturale ibrido al servizio della città che nasce dalla rigenerazione degli spazi industriali dell’ex-Ansaldo in zona Tortona. Un hub creativo dall’atmosfera internazionale che produce innovazione sociale e contaminazione culturale tra arte, impresa, welfare e formazione.
Non è un museo, non è un teatro, non è solo uno spazio aggregativo, non è un coworking tradizionale, non è un locale da ballo. È tutte queste cose insieme e anche molto altro.
Qui co-esistono attività di ricerca, sperimentazione e progettazione sociale con la produzione e co-produzione di iniziative culturali e di intrattenimento, tra cui processi di residenza artistica, festival dedicati a design e arte, appuntamenti musicali e un programma pubblico annuale che apre lo spazio 365 giorni all’anno.
BASE si pone come istituzione artistica plurale e inclusiva, che abilita e promuove condizioni di accesso, convivenza e collaborazione tra i soggetti della filiera culturale e creativa.
FAROUT è un’iniziativa ideata da BASE Milano
Con il contributo di: Unione Europea Programma Europa Creativa, Ministero della Cultura, Comune di Milano nell’ambito del progetto Milano è Viva
Con il supporto di: Volvo Car Italia
Partner: CityLife Shopping District, Storytel, Fondazione Moleskine, Istituto Svizzero, Le Alleanze dei Corpi, Barrio’s, NERO Editions, Pro Helvetia, Le Cannibale, IN SITU Italia, Lo Stato dei Luoghi, Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli
Partner tecnico: Crema Video
Direzione Artistica: Linda Di Pietro
FAROUT
FAROUT è il pianeta più distante del sistema solare scoperto ad oggi. Letteralmente, “molto lontano, non convenzionale, non abituale”. FAROUT Live Arts Festival è il festival di BASE Milano dedicato alla creazione contemporanea. Performance, concerti, installazioni e panorami immersivi in cerca di nuovi punti di vista. Un viaggio per osservare la terra e i suoi organismi (umani inclusi) dal punto più lontano. Linea guida nella curatela del festival, l’interdisciplinarietà di generi artistici, progetti e sperimentazioni tesi a superare le categorie tradizionali, integrando sempre di più scena, corpo, testo e musica, spaziando fino ai linguaggi connessi alle nuove tecnologie.
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Jacopo Benassi & Kinkaleri, Once More. Ph Claudia Pajewski
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