L’eclettico e imprevedibile coreografo e videoartista singaporiano Choy Ka Fai inaugura il percorso di Romaeuropa all’interno delle geografie di Digitalive, la sezione a cura di Federica Patti che da sempre incrocia percorsi musicali, coreografici e virtuali proponendo un’indagine intorno alle arti performative, alle culture digitali e al Metaverso. Tra gli appuntamenti in programma al Mattatoio firmati da Choy Ka Fai, la performance Unbearable Darkness, dal 29 settembre al 1° ottobre, e la lecture Sometimes I See The Future il 1° ottobre.
Dopo aver mescolato sciamanesimo asiatico e vogueing nel suo focoso Yishun is Burning, presentato al festival lo scorso anno, il coreografo torna a Romaeuropa con un esperimento che unisce danza cibernetica e incontro con il paranormale in un universo tecnologico e digitale. Unbearable Darkness è un’indagine sulla danza Butoh, nato alla fine degli anni Cinquanta come forma di protesta nei confronti della cultura dominante del Giappone post bellico.
In una dimensione ipertecnologica, il coreografo, di base a Berlino, mette in scena un rituale tradizionale officiato dallo spirito di Tatsumi Hijikata, tra i fondatori del Butoh, invocato da una itako, la sciamana giapponese, e fatto rivivere nel mondo digitale attraverso un avatar. Partendo così dal potenziale ribelle della danza Butoh, definita dal suo fondatore ankoku Buto (danza dell’oscurità), Choy Ka Fai indaga l’eredità di questa disciplina, analizzandone l’attualità e le potenzialità.
Alienazione, disumanizzazione, perdita di identità sono i temi che hanno attraversato le creazioni dei più importanti coreografi butoh e che in questa performance migrano nelle immagini e nei codici generati dalle tecnologie digitali, creando una nuova ed intensa esperienza immersiva e generando uno sguardo inedito sull’eredità di Hijikata e sul suo rapporto con l’odierna cultura asiatica.
Da sempre interessato a comprendere il condizionamento del corpo umano e le forze che ne modellano l’espressione, la ricerca di Choy Ka Fai si articola così tra arte, design e tecnologia digitale. Il 1° ottobre l’artista accompagna il pubblico nel mondo immersivo del metaverso con la sua lecture performance Sometimes I See The Future, un’indagine sul mondo fantastico del cosplaying e della danza sui social media in cui si interroga sulla realtà dell’io in questa era tecnologica accelerata. L’evento è realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Bio
Choy Ka Fai (nato nel 1979) è un artista di Singapore che vive a Berlino, lavora attraversando liberamente, arte, teatro e arti visive. La sua ricerca nasce dal desiderio di comprendere il condizionamento del corpo umano, le sue memorie intangibili e le forze che ne modellano le espressioni. Questi fattori convergono in articolazioni complesse all’incrocio tra arte, design e tecnologia digitale. Ka Fai si è laureato al Royal College of Art di Londra, Regno Unito, con un master in Interaction Design. È stato artista residente al Kunstlerhais Bethanien di Berlino (2014-15) e alla tanzhaus nrw di Düsseldorf (2017-2019). I suoi progetti sono stati presentati in importanti festival in tutto il mondo, tra cui Sadler’s Wells (Londra), ImPulsTanz Festival (Vienna), e Tanz Im August (Berlino). Ha debuttato per la prima volta al Romaeuropa Festival nel 2022 con lo spettacolo Yishun is burning nell’ambito di Digitalive.
Crediti
Ideazione, documentazione e regia – Choy Ka Fai
Presenza coreografica e performance paranormale – Tatsumi Hijikata
Drammaturgia – Tang Fu Kuen
Dance Engineering, Motion Capture e Performance- Neji Pijin
Ricerca, voce e performance – Yurika Yamamoto
Visual Design e tecnologia – Brandon Tay
Musica – Raffael Seyfried
Costumi – Rie Usui
Lighting Design e direzione tecnica – Ray Tseng
Choy Ka Fai
Unbearable Darkness
29 settembre – 1° ottobre h 21
Luogo: Mattatoio – Pelanda
Ingresso: 15€
Sometimes I see the Future
1° ottobre h 19.30
Luogo: Mattatoio – Pelanda
Ingresso gratuito