Le geografie del Romaeuropa festival, con la direzione generale e artistica di Fabrizio Grifasi, tracciano percorsi capaci di tenere insieme nuove voci della scena e pietre miliari del teatro contemporaneo: dal 26 settembre al 1°ottobre all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, Romaeuropa Festival omaggia il maestro Peter Brook, tra le figure più emblematiche e rivoluzionarie della storia del teatro, con Tempest Project, l’ultima rivisitazione del celebre testo shakespeariano La tempesta diretta insieme a Marie-Hélène Estienne, drammaturga e regista sin dal 1977 accanto al grande Maestro.
Gigante della scena, Peter Brook fin dal suo esordio ha fatto del suo amore per Shakespeare e per la parola evocativa il suo terreno di studio che, unito a un disarmante ingegno scenico puntato all’essenzialità della comunicazione verbale e non verbale, lo ha portato negli anni a radunare attorno a sé una comunità multiculturale e plurilinguistica di attrici e attori, cuore pulsante per una sfida alla radicalità della rappresentazione delle opere shakespeariane.
Marie-Hélène Estienne torna al festival a cinque anni di distanza da The Prisoner, per consegnare al pubblico il lungo lavoro condotto insieme al regista intorno a La Tempesta, condensando in questa messa in scena una profonda riflessione intorno alla libertà che «arriva come un suggerimento e che risuona in tutto il testo come un’eco». È così che in questo dramma-testamento tutti i personaggi sono imprigionati da un incantesimo di impossibilità, da Calibano e Ariel che desiderano spezzare le catene della schiavitù, a Miranda segregata dal mondo, fino a Prospero che deve liberarsi dal compito che si è prefisso, la vendetta e tutto ciò che ne consegue e che gli impedisce di essere libero.
Il segno indelebile di Peter Brook sulla storia del teatro internazionale ha più volte incrociato il percorso dei Romaeuropa Festival fino ai più recenti Love Is My Sin (2009), Un Flauto Magico (2011), The Suit (2013) e il già citato The Prisoner (2018). Portando i segni distintivi del suo scarno codice registico (panche di legno, bastoni-scettro, lunghe tuniche e sciarpe, il proverbiale tappeto) e con cinque interpreti di differenti nazionalità, Tempest Project evoca ancora una volta tempi e ritmi di un chirurgico rituale, abbandonando il parlato a un’armoniosa traduzione francese, curata insieme a Estienne. «La tempesta è un enigma, è una favola in cui nulla sembra poter essere preso alla lettera e se rimani in superficie la sua qualità nascosta ti sfugge» scriveva Brook nelle note di regia.
Sapienza – Università di Roma e Romaeuropa Festival omaggiano Peter Brook giovedì 28 settembre alle 16 presso l’Aula Magna delle Ex Vetrerie Sciarra con un incontro aperto al pubblico con Marie-Hélène Estienne e la compagnia a cura del professore Guido Di Palma e della professoressa Marta Marchetti.
Peter Brook / Marie-Hélène Estienne
Tempest Project
26-27 settembre, h 20
28-29 settembre, h 21
30 settembre, h 16 e h 21
1°ottobre, h 16
Luogo: Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Petrassi
Ingresso: da 30 a 40 €