STAGIONE 2023 | 24
SU LA TESTA!
La Stagione 2023/24 del Teatro della Cooperativa Su la testa! esprime il carattere militante della nuova programmazione. La sala di via Hermada intende porsi come reazione culturale al preoccupante clima di revisionismo storico. In più di vent’anni di attività il Teatro della Cooperativa ha cercato di affrontare e approfondire i temi legati ai valori della Resistenza e della Memoria Storica con i suoi spettacoli e le sue iniziative collaterali, dichiarando apertamente la sua identità politica e invitando gli spettatori a una partecipazione sociale attiva.
«Davanti alle dichiarazioni di alcuni esponenti delle istituzioni sulla difesa dell’etnia (usare difesa della razza sarebbe stato troppo), sul colonialismo che avrebbe civilizzato l’Africa (con le bombe di iprite?), sui vecchietti della banda musicale di SS di via Rasella (che suonavano con i mitra) e così via… davanti a tutto questo, e ad altro, come si reagisce? – dichiara Renato Sarti, Direttore del Teatro della Cooperativa – Ripartendo e rubando il titolo di una trasmissione che fece scalpore su Rai 3. Il titolo riprendeva, ribaltandolo, quello del film di Sergio Leone Giù la testa: durante la rivoluzione messicana, un mucchio
selvaggio di canaglie trovava il proprio riscatto alleandosi con i contadini sfruttati, contro gli sgherri al soldo dei proprietari terrieri e del dittatore di turno.
Noi non siamo delle canaglie e nessun dittatore sudamericano si aggira nei paraggi, ma… ma faremo una stagione militante, con una nutrita schiera di artisti e amici, che condividono i nostri valori. Nella stagione non mancheranno poi molte altre iniziative, mostre, incontri, attività con le scuole, i burattini per i più piccini e spettacoli di quella comicità teatrale che piace a noi, che si fa beffe di potenti e prepotenti.».
Un cartellone impegnato e impegnativo, carico di iniziative, per la prima volta interamente patrocinato da ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) e Istituto Parri.
25 titoli, 12 produzioni, di cui 3 debutti nazionali, 13 ospitalità, di cui una prima nazionale, per più di 120 alzate di sipario: la Stagione 2023/24 del Teatro della Cooperativa delinea come sempre un fitto e variegato calendario, programmato da ottobre a giugno, in cui alla drammaturgia contemporanea, con un’attenzione particolare rivolta espressamente a testi d’impegno civile, si intrecciano spettacoli di stand up comedy, iniziative, mostre, attività con le scuole, senza tralasciare il teatro dedicato ai più piccoli.
In linea con i temi legati alla Memoria Storica, si accendono i riflettori sul palco di via Hermada con Il Duce delinquente (13/15 ottobre – evento speciale): Aldo Cazzullo e Moni Ovadia leggeranno i testi di Mussolini e delle sue vittime, con musiche e canzoni dell’epoca eseguite dalla musicista Giovanna Famulari.
Dopo il successo della scorsa stagione, torna Giovinette – le calciatrici che sfidarono il Duce (28 novembre/3 dicembre), in cui Federica Fabiani, Rossana Mola, Rita Pelusio, dirette da Laura Curino, raccontano del GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana.
E tornano anche due lavori scritti e diretti da Renato Sarti: Matilde e il tram per San Vittore (19/24 marzo), spettacolo corale e cavallo di battaglia del Teatro della Cooperativa, che parla dell’importante ruolo delle donne nella Resistenza, interpretato da Marta M. Marangoni e Rossana Mola; e I me ciamava per nome:
44.787 – Risiera di San Sabba (23/28 gennaio), il tragico racconto di un opificio triestino divenuto un campo di sterminio nazista e poi dimenticato, quest’anno in una nuova versione con Valentina Picello e Renato
Sarti.
Un altro grande ritorno al Teatro della Cooperativa: Andrea Pennacchi con Mio padre – appunti sulla guerra civile (23 aprile – evento speciale) e il suo racconto in cui ricostruisce e onora la memoria del padre.
Ascanio Celestini ricorderà la tragedia delle Fosse Ardeatine, uno degli episodi più drammatici dell’occupazione nazista, con la sua Radio Clandestina (4 maggio – evento speciale) e a chiudere il filo rosso della Memoria sarà la nuova produzione Ausmerzen (20 febbraio/3 marzo – prima nazionale), spettacolo di Marco Paolini, diretto da Renato Sarti, in scena con Barbara Apuzzo, il racconto di Aktion T4, nome del progetto di eliminazione di “vite indegne di essere vissute”, del diverso e dell’inutile, messo in campo dai
tedeschi tra il ’39 e il ’41.
Nel solco di testi contemporanei che guardano all’attualità politica, civile o letteraria la stagione proseguirà con il nuovo allestimento di Chicago Boys (8/19 novembre), testo e regia di Renato Sarti con Massimiliano Loizzi ed Elena Novoselova. Una conferenza strampalata e senza lieto fine che denuncia la spietata corsa all’accumulo di patrimoni da parte di un losco finanziere; Naufraghi senza volto (10/19 maggio) dal libro di
Cristina Cattaneo, il reading di Renato Sarti con Laura Curino e lo stesso Sarti, dopo il debutto al Piccolo Teatro Grassi lo scorso giugno, torna in scena nella sala di via Hermada per ridare un’identità alle vittime dei naufragi del Mediterraneo. Giulio Cavalli e Luigi De Magistris in Odio gli indifferenti – Che Paese saremmo se si rispettasse la Costituzione (12/21 gennaio – prima nazionale) inventeranno un’Italia utopica, in cui la politica rispetterà la Costituzione; Animali Domestici (19/21 aprile) con Christian La Rosa e Alice
Raffaelli (rispettivamente vincitore e finalista del Premio Ubu come attore/attrice e performer under 35), drammaturgia Caroline Baglioni, progetto e regia di Antonio Mingarelli, porterà in scena un caso di cronaca avvenuto a Macerata nel 2018: Luca Traini sparò dei colpi da un’auto ferendo volontariamente sei immigrati; in Storie di noi – II Capitolo del decalogo della civiltà (21/26 maggio), scritto da Beatrice Monroy, il palermitano Giuseppe Provinzano ricorderà le Stragi di Capaci e Via D’Amelio e racconterà
l’impatto che ebbero sulle vite delle persone comuni; infine, Le otto montagne (24/29 ottobre), adattamento teatrale di Francesca Sangalli del romanzo di Paolo Cognetti (vincitore del Premio Strega 2017) per la regia di Marta M. Marangoni, è un’intima storia ambientata in montagna, luogo in cui nascono e si formano rapporti tra amici, genitori e figli.
Il comico sul palco di via Hermada non è mai semplice intrattenimento, ma capacità e forza della risata di far riflettere, pur affrontando temi scottanti e facendo luce sul nostro passato. Giobbe Covatta e Dario Vergassola saranno protagonisti rispettivamente di 6° (Sei gradi) (20/22 ottobre) e Storie sconcertanti (21 novembre – evento speciale), in cui prenderanno di mira con ironia individui con i loro limiti e virtù. Alessandro Ciacci, uno dei giovani talenti più originali della nuova comicità, vincitore del Premio Alberto Sordi, porterà in scena il suo nuovo monologo Affabu(r)lazione (24/26 novembre – prima nazionale), in cui, come le montagne russe, ma con le parole, eseguirà un capitolo tutto nuovo di sperimentazione. Annagaia Marchioro interpreterà Gina Francon, la portinaia di Palazzo Chigi (8/10 marzo), che spiffererà tutte le scomode verità della politica Italiana captate dalla sua postazione di vedetta. Tornerà Antonello Taurino con lo spettacolo Sono bravo con la lingua – Una storia di fonemi, idiomi, linguistica e computer (30 gennaio/11 febbraio), un viaggio attraverso le curiosità più divertenti degli idiomi del mondo, nella confessione esilarante di un docente alle prese con la svolta lavorativa più importante della sua carriera.
Infine, per la prima volta insieme, Flavio Oreglio e Alberto Patrucco saranno i mattatori assoluti della nuova produzione del Teatro della Cooperativa Non facciamo mai la stessa cosa – Se poi cambia anche il pubblico, siamo a posto (5/14 aprile – prima nazionale), in cui proporranno una serie di appunti satirici sull’attualità e alcune riflessioni semiserie sulla cosiddetta cultura alta. I loro diversi punti di vista troveranno accordi e raccordi comuni, aprendo la pista a voli pindarici tra storie improbabili e sguardi curiosi sul quotidiano.
In occasione del centenario della nascita, il Teatro della Cooperativa ricorderà Franco Basaglia, Italo Calvino e Danilo Dolci, figure portanti per il loro impegno culturale di antifascisti, con iniziative collaterali.
Tra parentesi – la vera storia di un impensabile liberazione (11/13 marzo) di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua, con la regia di Erika Rossi, racconta e ricorda la storia della grande sfida di rivoluzionare la psichiatria portata avanti da Basaglia.
Saremo lieti di inaugurare la 50esima Stagione del Teatro Elfo Puccini con Muri – prima e dopo Basaglia (17-18 ottobre), interpretato da una delle signore del nostro panorama teatrale, Giulia Lazzarini. Testo e regia di Renato Sarti è il diario di un’infermiera che riflette sulla sua esperienza prima e dopo l’arrivo del grande psichiatra.
E sempre sul filo della stessa tematica, la stagione prosegue con L’esercito dei matti (4/9 giugno – prima milanese) di Gioia Battista, interpretato da Nicola Ciaffoni e diretto da entrambi, con cui prenderà vita in parole e musica la storia dimenticata dei matti di guerra, i soldati italiani internati nei manicomi durante la Prima Guerra Mondiale.
Prosegue anche quest’anno la rassegna Fuori Niguarda, le produzioni del Teatro della Cooperativa ospitate in altri teatri della città. Al Teatro Elfo Puccini andrà in scena non solo Muri, ma anche Nell’occhio del labirinto – Apologia di Enzo Tortora (13/18 febbraio), il monologo di Chicco Dossi e interpretato da Simone Tudda (segnalato al Premio Hystrio alla Vocazione 2021), che racconta il caso di malagiustizia che ha coinvolto il popolare conduttore televisivo. Alessandra Faiella e Valerio Bongiorno, protagonisti del cult
Coppia aperta, quasi spalancata (15/18 maggio) di Dario Fo e Franca Rame, diretto da Renato Sarti, saranno al Teatro Martinitt. Tra dialoghi serrati, situazioni paradossali e colpi di scena tragicomici, si riderà delle dinamiche sentimentali di coppia, rivelando un testo che ha mantenuto intatta la sua attualità.
Tornano, non ultimi, dopo il successo delle stagioni passate, i burattini di Renato Sarti nelle Avventure di Arlecchino e Brighella (appuntamenti in via di definizione – evento speciale), 4 spettacoli dal bosco dei Giganti alla corte di Alì Bubù, passeranno per mille luoghi incantati dal lontano Oriente fin sulla Luna.
In baracca due giovani attori di Niguarda, Lorenzo Falchi e Gabriele Vollaro.