il Premio Giacomo Matteotti 2023Lo spettacolo “Poveri noi – Storia di una famiglia nella tragedia della guerra”
dedicato alla partigiana Gabriella Degli Esposti si aggiudica il concorso della
Presidenza del Consiglio dei Ministri su temi di libertà e giustizia sociale
Cerimonia di premiazione il 20 ottobre a Palazzo Chigi
In scena il 10 novembre al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze)
Con lo spettacolo “Poveri noi – Storia di una famiglia nella tragedia della guerra”, l’attrice e autrice toscana Silvia Frasson si è aggiudicata la 19esima edizione del Premio Giacomo Matteotti – sezione Opere letterarie e teatrali – prestigioso concorso organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dedicato a testi che illustrano ideali di fratellanza tra i popoli, libertà e giustizia sociale.
La cerimonia di premiazione si svolgerà il 20 ottobre a Palazzo Chigi. Silvia Frasson porterà in scena lo spettacolo il 10 novembre al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze).
“Poveri noi – Storia di una famiglia nella tragedia della guerra” racconta le vicende della famiglia di Gabriella Degli Esposti, partigiana medaglia d’oro al valore militare. La storia è presentata dal punto di vista di una bambina, la figlia di Gabriella, Savina Reverberi Catellani, che ha collaborato come consulente storica. La regia è di Andrea Lupo, attore e regista e direttore artistico del Teatro delle Temperie, che ha prodotto lo spettacolo.
“Sono commossa e felice per questo riconoscimento – spiega Silvia Frasson, autrice e interprete dello spettacolo – . I valori che animano il Premio Giacomo Matteotti sono gli stessi che condivido con il pubblico quando porto in scena ‘Poveri noi’. Pur circostanziata, la storia di Gabriella ci parla di tutte le guerre, di tutte le oppressioni, di tutte le famiglie distrutte. In ogni luogo e in ogni tempo. Un orrore che ho voluto raccontare attraverso lo sguardo e le parole di una bambina, che dall’infanzia si trova proiettata nella tragedia’”.
“Far raccontare a Savina bambina – continua l’attrice e autrice toscana – obbliga a dare poco per scontato, a evitare strade intellettualistiche e stare sulla sostanza delle cose, non solo utilizzando parole semplici ma rendendo semplice la comprensione del significato più profondo di quello che è successo. Una fluidità sostenuta dalla scelta di accompagnare i cambi di scena con una danza di bambina, sempre meno spensierata e sempre più rigida. E poi le belle musiche di Guido Sodo che ci restituiscono senza bisogno di scenografia il territorio emiliano”.
Formatasi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, Silvia Frasson ha seguito parallelamente due strade: quella di attrice di prosa – con Gigi Dall’Aglio, Stefano Massini, Massimo Castri, Leo Muscato, Aldo Tarabella – e quella di narratrice, dando vita a una sua particolare narrazione, una modalità di creazione/scrittura/