BRICIOLE
Scritto e ideato da Stefania Paternò
Interpretato da Stefania Paternò
Atto unico. Durata 75 minuti
Quello che fa più male è rendersi conto di avere amato una persona che, in realtà non è mai esistita. (Anonimo)
Quante volte mi hai dato dell’egoista perché ho scelto di non annullare i miei bisogni
rassegnandomi al tuo egoismo. (Massimo Bisotti)
Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io. (F.Nietzsche)
Innamorati di chi ha colto in te un’opportunità senza abusare delle tue fragilità. (Stefania
Vitelli)
Avevamo un sacco di cose in comune, io lo amavo e lui amava sé stesso. (Shelley Winters)
Per ridere veramente, devi essere in grado di sopportare il tuo dolore e giocare con esso.
(Charlie Chaplin)
Briciole è un monologo brillante che pone l’attenzione sulle relazioni tossiche
e in modo particolare sul narcisismo patologico. Lo spettacolo nasce con
l’intento di far sorridere il pubblico e di fargli esorcizzare un dolore attraverso
il sorriso. Perché penso che non ci sia modo migliore che comunicare un
dolore attraverso la risata, in modo da poterlo comprendere ancora più in
profondità per poi attuare un distacco e liberarsene. E così tra una risata e
una lacrima, una canzone ed un’altra risultando un vero e proprio One
Woman Show, si viene catapultati dentro il mondo della protagonista, un
mondo variopinto, ricco di colpi di scena e profonde riflessioni sulla sua vita.
Questo spettacolo nasce da un dolore reale, il mio e quello di molte altre
persone conosciute durante questo percorso, è una storia vera e purtroppo
comune a molti, in cui parlo di manipolazione, abbandono, violenza fisica e
psicologica. Ma prima di tutto è una storia di cambiamento e di riscatto, quello
della protagonista, che durante lo spettacolo dovrà affrontare con coraggio
tutti i suoi mostri per iniziare a liberarsene. Si parla di forza e di rinascita, di
paura e di delusione, indubbiamente è un monologo terapeutico sia per me
che lo interpreto, ma soprattutto per gli occhi dello spettatore che si immerge
completamente all’interno di una storia che ha molto da insegnare, a tutti,
grandi e piccoli, uomini e donne.
In questa storia emerge molto chiaramente l’importanza del lavoro su noi
stessi, sono convinta che solo facendo un grande lavoro di cambiamento,
ognuno di noi potrà riuscire a ritrovare la propria integrità e ad entrare in
contatto con le proprie ferite, quelle più profonde, affinché nessuno potrà più
farci del male. I manipolatori esisteranno sempre, ma noi saremo in grado di
riconoscerli in tempo, il nostro obiettivo non sarà cambiare loro, ma cambiare
noi stessi grazie al nostro amor proprio.
Quando sei coinvolta in un rapporto con un narcisista, sei come in una gabbia
dorata, la sensazione è esattamente questa, perché il narcisista ti
destabilizza, la sua imprevedibilità non ti fa sentire davvero al sicuro ma,
nonostante questo vai avanti, attratta dalla forza del narcisista che conosce
perfettamente le tue fragilità e sa come colpirti, da una parte ti fa vivere in
questo stato di incertezza perenne, dall’altro ti ricopre di attenzioni e di
lusinghe, soprattutto all’inizio del rapporto. Ed è proprio questo che affronta la
protagonista dello spettacolo, l’inferno e il paradiso contemporaneamente, un
vortice di emozioni, spesso in contrasto tra di loro, ma che nonostante tutto la
tengono legata a questo rapporto, perché pensa di meritare questo tipo di
amore, che poi amore non è, ne è ossessionata, ne è dipendente, le lusinghe
che riceve riempiono le sue insicurezze, le promesse i suoi vuoti, diventando
così una donna complementare al suo narciso, una donna che per sentirsi
viva e soprattutto per darsi valore pensa di aver bisogno di un uomo così.
Lui diventa lo specchio delle sue brame. E alla fine lei si convince che l’amore
sia questo. Ma l’amore è altro, non si affanna, respira lentamente, si
costruisce giorno con lentezza e armonia, farà sorridere, ridere, ti farà anche
litigare ma in modo costruttivo e non distruttivo e scalderà il cuore senza
ustionarlo, ti farà sentire semplicemente felice.
Lo spettacolo ha debuttato nel 2021 riscuotendo molto successo.
Dallo spettacolo inoltre è stato tratto il libro " 100 modi per dirti che mi amo ",
scritto dalla stessa Stefania Paternò che è stato presentato su Rai Tre,
all’interno del programma Sopravvissute.