La grandezza della compagnia Babilonia Teatri è nella potenza comunicativa: del testo (enunciato e scritto) – diretto, spietato, autentico; degli oggetti di scena – di forte potere semantico, ma anche evocativi di un certo teatro-immagine.
Come lapidi pronte a colpire, le parole pronunciate con grinta da un solo bambino in scena (e non due come ci si aspettava), ci vengono letteralmente “lanciate addosso” da uno schermo su cui possiamo leggere e collegato a un tablet. Tablet e schermo diventano espedienti di sollecitazione della memoria del testo in scena – il bambino legge (sul tablet) o, può voltarsi a guardare lo schermo alle sue spalle quando non ricorda – ma anche, mezzi per catturare l’attenzione del pubblico sul messaggio.
Accade questo e molto altro in MULINOBIANCO BACK TO THE GREEN FUTURE, l’ultimo spettacolo di Valeria Raimondi e Enrico Castellani, andato in scena dal 7 al 12 novembre 2023 al Teatro Elfo Puccini di Milano.
“Immaginate che il palco sia la terra, poi, di prendere un martello e iniziare a spaccare tutto”. La metafora utilizzata nello spettacolo è efficace per farci riflettere su un tema di forte attualità: come l’uomo ha distrutto il mondo? Quanto è importante l’iniziativa di ogni singolo individuo per realizzare qualcosa di grande?
In un futuro-passato (?) il pianeta terra incontaminato dalla presenza dell’uomo, quasi un eden green popolato di sole piante e animali, viene presentato ironicamente come un inferno attraverso un meccanismo che procede per contrapposizione all’oggi (il vero inferno). “Se questo è il paradiso ridatemi l’inferno” ripete più volte questo infante, messaggero proveniente dall’etere.
Un monologo che fa sorridere, ma anche riflettere. Siamo Plastic People come nel brano di Frank Zappa, manifesto del 1967 contro il conformismo e la cultura del materialismo, che viene inserito strategicamente nello spettacolo. Sul palco vengono lanciati dei fiori di plastica mentre una specie di calapranzi offre dall’alto una mela (quella del peccato o una mela avvelenata?)
“Se il mondo è un acquario noi siamo i pesci. Senza Mr. Green siamo pesci morti.” Ritorna l’immagine della morte, ricorrente negli spettacoli di Babilonia Teatri per parlare di rinascita. Il palco viene invaso da un cimitero di croci di Lego, costruite in tempo reale sul palco. Le croci di Lego vengono spazzate via da una macchina giocattolo per lasciare spazio alla natura.
Intenso e poetico il finale: un bue, adorato come una divinità sacra, diventa l’unico amico con cui si vuole trascorrere la vita e su cui, ci si può anche addormentare per sognare e tornare a quel futuro green dimenticato.
(Replica del 10 novembre al Teatro Elfo Puccini. In scena con il figlio, c’è Enrico Raimondi, che, nella replica del 10-11 sostituisce il secondo attore, in quella data impossibilitato a esibirsi per influenza.)
Lavinia Laura Morisco