Ideato da Angelo Morelli e Chiara Fatai, è giunto all’XI edizione il premio che concede una vetrina non solo alle vittime di violenza, ma anche a donne che fondano e sostengono associazioni in difesa dei diritti umani o che si distinguono in ambito imprenditoriale e nella ricerca scientifica o, ancora, che abbattono le barriere di categorie riservate tradizionalmente agli uomini. Diverse per provenienza culturale e geografica, ma tutte sostenitrici di un’autentica parità di genere all’insegna del rispetto e dell’inclusione.
Fattore caratterizzante del premio sono gli incontri delle donne premiate con le scolaresche degli istituti superiori della provincia di Arezzo che partecipano anche al Concorso di borse di studio “Giù le mani. Il diritto di contare” elaborando analisi e proposte di contrasto alla violenza e di stimolo a un approccio consapevole.
Il 24 novembre, sul palcoscenico del Teatro “Mario Spina” a Castiglion Fiorentino, sono stati consegnati i premi con la conduzione della giornalista Monica Peruzzi e la dedica alla memoria di Masha Amini, arrestata e uccisa a Teheran nel 2022 dalla polizia religiosa per aver indossato l’hijab in modo scorretto. Sponsor dell’evento Menchetti 1948.
Spiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, Presidente e Vicepresidente del Comitato Organizzatore: “Ricordando Masha Amini vogliamo ricordare tutte le donne che, a diverse latitudini, soffrono e non smettono di lottare per far librare alta la propria voce scuotendo l’opinione pubblica internazionale, perché qualsiasi forma di violenza e discriminazione è una negazione dei diritti umani”.
Il premio ‘Donna per la pace’ è assegnato alla keniota Hon. Lady Justice Joyce Aluoch, ex giudice della Corte Penale Internazionale dell’Aia e dell’Alta Corte del Kenya, presidente del Comitato di esperti dell’Unione africana sui diritti e il benessere dell’infanzia. Per ‘Diritti umani’ c’è la giovane attivista iraniana Pegah Tashakkori. ‘Donna Coraggio’ è Grazia Biondi, vittima di violenza domestica e ispiratrice dei gruppi social AMA, sfociati nell’Associazione Manden diritti civili e legalità che segue le donne nella fase di denuncia e nella difesa dalla violenza economica. Due le premiate nella categoria ‘Impegno sociale e civile’: Annamaria Frustaci, sostituto procuratore della Repubblica del pool di Nicola Gratteri a Catanzaro e Tina Montinaro che con l’associazione Quarto Savona Quindici sostiene i valori di legalità e giustizia del marito Antonio, caposcorta del giudice Falcone, ucciso a Capaci. Per ‘Ricerca scientifica’ il premio è ritirato da Delia Goletti, specialista in malattie infettive presso l’Istituto Spallanzani di Roma, che svolge attività di ricerca focalizzata sulla tubercolosi. ‘Imprenditoria per il sociale’ è rappresentata da Olga Urbani, presidente del gruppo aziendale leader nel mondo del tartufo, mentre Monica Zanetti è espressione della ‘Parità di genere’ come prima donna a far parte del team Ferrari. Per ‘Informazione’ il riconoscimento va a Daniela Simonetti, giornalista e autrice del libro inchiesta “Impunità di Gregge, sesso, bugie e omertà nel mondo dello sport” e a Josephine Alessio, volto del mattino in Rai. Per ‘Donna e Sport’ premiata Anna Basta che ha denunciato le violenze psicologiche subite in Nazionale quando era Farfalla della ginnastica ritmica.
Il ‘Premio speciale S.O.S. Villaggi dei bambini’ è assegnato a Glenda Pizzetti, coordinatrice del Programma Mamma e Bambino del Villaggio SOS di Saronno. Premiato per i ‘Diritti umani’ anche Paolo Picchio, papà della prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia, ideatore della Fondazione Carolina dedicata alla memoria della figlia, che promuove la prevenzione del bullismo in rete e la salute digitale dei giovani.
“Di fronte ai fatti di cronaca delle ultime settimane, c’è oggi più che mai bisogno di parole e non di silenzi – commenta Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino – Eventi come il Premio Semplicemente Donna che, per il quinto anno consecutivo, torna a Castiglion Fiorentino, rivelano la propria utilità in termini di comunicazione e nella capacità di raccontare storie di successo, ma anche i estremo dolore”.
Le premiate hanno partecipato agli incontri con le scolaresche delle vallate della provincia di Arezzo per promuovere la cultura della legalità e diffondere l’educazione alla responsabilità delle giovani generazioni, che quest’anno ha visto coinvolti quindici Istituti superiori, tra cui la sezione di Rondine, presso la Cittadella della Pace.
Dal 2015 nel borgo di Rondine, sulla riva destra dell’Arno nella Riserva naturale di Ponte Buriano che appare alle spalle della Gioconda nel dipinto di Leonardo da Vinci, è in atto un progetto riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, di sperimentazione didattica per 30 studenti di tutta Italia del 4° anno dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane che studiano insieme le materie comuni e separatamente quelle degli indirizzi curricolari, e convivono tutto il giorno coltivando la dimensione emotiva e relazionale in un percorso di crescita umana e consapevolezza di sé e di benessere comune.
Tania Turnaturi