Tutta la libertà di movimenti coreografici in quadri ispirati alla musica gioiosa di Rossini: con Rossini & Rossini di Mauro Bigonzetti, omaggio al grande compositore pesarese, si conclude con successo la stagione di balletto 2022/2023 del Teatro dell’Opera di Roma che segna dopo tanti anni il ritorno del coreografo romano al Costanzi.
Se Rossini non ha mai scritto per il balletto, aveva però già solleticato la fantasia creativa di Bigonzetti che nel 2004 aveva realizzato Rossini Cards (per l’Aterballetto) uno spettacolo totalmente “rossiniano”, ricco di “brio e ironia, pieno di ritmo e di goliardia, ma anche di dramma” come spiegato dal coreografo.
Rossini & Rossini nasce come nuovo allestimento che rivisita e arricchisce Rossini Cards in uno spettacolo che condivide la visione di Bigonzetti di Rossini attraverso “sensazioni, emozioni, di ricordi di gioventù, di leggerezza” costruito in quadri arricchiti dalle scene di Carlo Cerri e i video di OOOPStudio che riproducono cartoline dal sapore nostalgico: fil rouge dello spettacolo continua a essere la musica di Rossini, ma anche la totale libertà creativa di Bigonzetti che realizza quadri astratti scevri da costruzioni o gabbie drammaturgiche.
Animano lo spettacolo il carisma interpretativo delle étoiles del Teatro, Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi, Alessio Rezza, dei primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano e l’intero corpo di ballo, che ben si misurano con le diverse diverse anime dello spettacolo, fra brio e gioia, dramma o nostalgia, segno della consolidata maturità artistica dei danzatori della compagnia diretta da Eleonora Abbagnato.
La musica rossininina resta la musa di Bigonzetti che, fra una sterminata produzione, ha scelto opere liriche note come la Cenerentola, dall’Ouverture al sestetto (interpretato dai cantanti di “Fabbrica” Young Artist Program) e l’Otello, ma anche brani strumentali decisamente meno noti, come i Péchés de vieillesse, piccoli gioielli per pianoforte, fino alle Soirées Musicales (su orchestrazione di Britten) diretti con analitica attenzione e vivacità da Fayçal Karoui, fra i più richiesti direttori d’orchestra di balletto, al debutto romano con il Teatro dell’Opera.
Più classica, ma decisamente briosa e ricca di ritmo la prima parte, fra divertissement e sensuali pax de deux, tutù con decorazioni floreali che si illuminano, lunghe tavolate di uomini e donne, corsetti colorati in raso (costumi di Anna Biagiotti), più improntata sul rigore del formalismo coreografico la seconda parte (soprattutto sui Péchés de vieillesse).
Gran finale sulle note celeberrime de La gazza ladra che accompagna tutti i danzatori in una travolgente coreografia.
Applausi entusiasti del pubblico che saluta con successo la chiusura della stagione di danza.
Fabiana Raponi