La storica compagnia del Teatro Stabile del Giallo torna a coinvolgere il suo pubblico durante tutte le festività natalizie con uno spettacolo interattivo.
È il plot del giallo classico in cui la tensione è alleggerita dalla parodia.
In questa messinscena all’investigatore che indaga in una cerchia di personaggi per scoprire l’autore del delitto si sostituiscono gli spettatori, ai quali all’ingresso in sala viene consegnato un foglietto dove scrivere il nome dell’assassino e i nomi dei cinque autori di gialli rappresentati dai personaggi con nomi leggermente storpiati, ma individuabili da una serie di riferimenti disseminati nei dialoghi.
Cinque famosi scrittori di romanzi gialli sono invitati a cena in una villa da un misterioso anfitrione, accolti da un eccentrico maggiordomo e da una cameriera svampita e maldestra.
L’atmosfera sembra a tutti piuttosto ambigua, tanto che chiedono di telefonare per ottenere informazioni o declinare l’invito e andarsene. Il maggiordomo avverte gli ospiti che la linea telefonica è interrotta e non è possibile uscire dalla villa.
Il riferimento a “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie è esplicito, ma qui le cose vanno diversamente perché, quando il parossismo raggiunge l’apice, fa la sua teatrale comparsa il padrone di casa che ammonisce i suoi ospiti che qualcosa accadrà ed essi dovranno essere all’altezza della rispettiva fama di scrittori di romanzi gialli. Dovranno cioè trarre le opportune deduzioni su una serie di indizi per trovare tre chiavi nascoste che risolveranno l’enigma sull’assassinio che sarà perpetrato entro mezzanotte. Ciò dovrà avvenire entro il tempo stabilito, scandito da un cronodecoder, che causerà un’esplosione se non sarà disattivato.
Conclusa la catastrofica cena servita dalla disattenta cameriera, il padrone di casa sparisce e inizia il conto alla rovescia nella spasmodica ricerca degli indizi che suggeriscono dove sono nascoste le chiavi.
I cinque scrittori sono abili solutori di enigmi e, un po’ fortunosamente, faranno appello alle proprie abilità per affrontare la sfida.
Riusciranno nell’impresa? Non lo diciamo! Bisogna vedere lo spettacolo per divertirsi e affinare la propria abilità deduttiva e investigativa.
Durante l’intervallo vengono raccolte le schede compilate dal pubblico e alla fine chi ha individuato il colpevole riceverà un premio che si ispira alla tradizione dello Stabile del Giallo.
La contaminazione di generi vira dal giallo alla commedia degli equivoci suscitando la gioiosa ilarità del pubblico, che si sente compartecipe della sbadata confusione che regna sul palcoscenico.
Questa Escape Room Teatrale di Gigi Palla e Michele Montemagno vede in scena tanti veterani del genere noir: Alberto Caneva, Raffaele Castria che firma anche la regia, Patrizio Cigliano, Linda Manganelli, Marianna Menga, Paola Migneco, Enrico Ottaviano e Stefano Quatrosi.
Le scene sono di Fabiana Di Marco, le musiche di Alessandro Molinari, i costumi di Valentina Bazzucchi, il disegno luci di Marco Catalucci.
“Data la particolare peculiarità dell’amante del giall- spiega il regista Raffaele Castria – il cui gusto naturale rimane sempre quello di affrontare misteri, lo spettacolo è creato con un meccanismo teatrale che investe lo spettatore stesso. Si è costruito non un semplice “pretesto” al gioco “Escape”, ma un giallo classico, secondo la migliore tradizione inglese, ispirato al gioco da tavolo e alle escape room, divenute un’attrazione molto in voga in Italia e all’estero. Ne è uscito – conclude – uno spettacolo che si muove irriverente e gioioso attraverso la commedia, il cabaret e il gioco in perfetto equilibrio, pieno di mistero, suspense e umorismo, godibile anche da uno spettatore che voglia solo assistere”.
Divertimento e suspense.
Tania Turnaturi