Appartengono entrambi alla generazione nata negli anni Ottanta Francesca Dego e Alessandro Taverna. Violinista di Lecco, classe 1989, Francesca, pianista veneziano nato nel 1983 Alessandro, sono gli ambasciatori della nuova generazione di musicisti italiani nel mondo, affermatisi ormai saldamente a livello internazionale.
Li ritroviamo insieme, appassionati cameristi, sul palco del Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 14 dicembre (ore 21), in un concerto dal programma ricercato, che spazia fra Strauss, Schoenberg e Brahms, l’ultimo per la Filarmonica del 2023, prima della pausa natalizia.
Francesca Dego, apprezzata per le sue interpretazioni, la versatilità e la tecnica impeccabile, annovera fra gli impegni più recenti i debutti con la London Philharmonic Orchestra e l’Orchestre des Champs-Élysées (diretta da Philippe Herreweghe), e un contratto discografico in esclusiva con Chandos Records. Raffinata camerista, suona con colleghi del calibro di Salvatore Accardo, Alessandro Carbonare, Mischa Maisky, Antonio Meneses. La carriera di Alessandro Taverna inizia molto presto quando nel 2009 si afferma a livello internazionale al Concorso Pianistico di Leeds. Da allora si è esibito in tutto il mondo nelle più importanti sale e stagioni musicali, suonando solista con orchestre quali Filarmonica della Scala, Münchner Philharmoniker, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, collaborando con i direttori Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Myung-Whun Chung, Daniel Harding, Michele Mariotti, Daniele Rustioni e molti altri.
La musicista lecchese impugna il suo prezioso violino Francesco Ruggeri (Cremona 1697) ed esegue con Taverna al pianoforte, la Sonata in mi bemolle maggiore op. 18, scritta da Richard Strauss nel 1887, l’unica per violino e pianoforte e ultima delle composizioni giovanili del musicista tedesco, influenzato ancora dalla tradizione classico-romantica del secondo Ottocento. Di tutt’altra scrittura la Fantasia per violino e pianoforte op. 47 (1949) di Arnold Schoenberg, in stile dodecafonico, che appartiene al gruppo degli ultimi suoi cinque lavori composti negli Stati Uniti, prima della scomparsa. Si ritorna al secondo Ottocento con la Sonata n. 3 in re minore op. 108 di Johannes Brahms, composta un anno dopo quella di Strauss. Se per questi si conclude il periodo di scrittura giovanile, con l’op. 108 si tocca il vertice della produzione cameristica del compositore tedesco, per l’impianto formale, la perfezione dell’elaborazione tematica e una solidità architettonica difficilmente eguagliabile.
Biglietti: Teatro Argentina da 17 a 30 euro (comprensivo di prevendita)
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA
giovedì 14 dicembre | ore 21
Francesca Dego violino
Alessandro Taverna pianoforte
Richard Strauss
Sonata per violino e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 18
Arnold Schoenberg
Fantasia per violino e pianoforte op. 47
Johannes Brahms
Sonata n. 3 per violino e pianoforte in re minore op. 108