Non è Natale senza Lo Schiaccianoci, e il Balletto di Roma sale sul palco del Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana dal 7 al 10 dicembre con una versione fresca e moderna del celeberrimo balletto russo, che affida a Massimiliano Volpini, coreografo di provenienza scaligera, che ha creato per il teatro, la televisione, l’opera lirica e il musical, lavorando a stretto contatto con i più grandi artisti della scena internazionale, primo fra tutti Roberto Bolle per il quale fin dal 2000 realizza le più note coreografie, andate in scena in tutto il mondo e nei suoi programmi televisivi.
Sulla musica di Čajkovskij, la versione dell’originale classico natalizio rivisitata da Volpini, invita il pubblico a osservare la fiaba da un nuovo punto di vista, utilizzando il contrasto tra realtà e immaginario della storia di Dumas per rivelare le implicazioni e le conseguenze della multiforme società odierna. Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita dalla partecipazione di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto e dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo, artisti di strada, che realizzeranno numeri d’illusionismo e acrobazie provenienti dall’antica arte circense. Nei ruoli principali troviamo Giulia Strambini (Clara), Paolo Barbonaglia/Nicola Barbarossa (Il fuggitivo), Marcello Giovani (Drosselmeyer), Francesco Moro/Nicola Barbarossa (Fritz) e Alessio Di Traglia (Il re dei topi).
Avvalendosi delle scene e i costumi di Erika Carretta, la rilettura di Volpini è uno stimolo “ecologico” a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme.
“Per chi fa parte del mondo del balletto, Lo Schiaccianoci è un titolo fondamentale – racconta Massimiliano Volpini –. Pensare a un nuovo modo di metterlo in scena senza tradirne la natura è molto difficile, ma sono contento dell’idea che abbiamo avuto di porre al centro i bambini, come fosse un racconto di Dickens, farli diventare ragazzi guerrieri, un po’ selvaggi ma pieni di fantasia. Sono stato molto fedele alla drammaturgia musicale e anche alla progressione narrativa: è cambiato il contesto, è stata tolta la parte più leziosa del racconto per concentrarci sull’evoluzione emotiva di Clara. Il primo atto è la parte più “dickensiana”, con i ragazzi che vivono per strada e s’inventano un Natale a modo loro, dove gli oggetti quotidiani diventano qualcos’altro, dove la fantasia va a completare tutto quello che manca. Il Re dei topi è diventato il capo delle milizie che danno la caccia al Fuggitivo, ovvero il Principe Schiaccianoci, scappato oltre il muro, dove c’è la parte ricca della città. Nel secondo atto rimane intatta la magia e, come da tradizione, siamo nei sogni di Clara, dove tutto è trasformato, grazie anche all’uso delle videoproiezioni e ai costumi fantasiosi e colorati. Ma nulla è fine a sé stesso, tutto segue un’idea precisa, è ciò che accade nella mente della protagonista nell’istante in cui il Fuggitivo la invita a seguirlo: è un fiume di emozioni che diventano fiocchi di neve e danze esotiche, per tornare poi alla realtà dove Clara non è più quella dell’inizio, ma è più consapevole, pronta finalmente a seguire il ragazzo dall’altra parte del muro”.
“In questa nuova versione – conclude Volpini – abbiamo aggiunto elementi tecnici e artistici importanti, come la Fata confetto Carola Puddu, alter ego onirico di Clara, e i ragazzi della Urban K Company che, con le azioni coreografiche a cura di Kevin Castillo, aggiungono la forza e la freschezza della street dance. Tanti elementi diversi e attuali in questo spettacolo che, in fondo, racconta sempre la stessa magia”.
Biglietti: Teatro Olimpico da 28.50 a 46 euro (comprensivi di prevendita).
Info: filarmonicaromana.org / teatroolimpico.it
tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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Teatro Olimpico, 7 – 10 dicembre 2023
7, 8 dicembre ore 20.30 – 9 dicembre ore 16.30 e 20.30 – 10 dicembre ore 16.30
BALLETTO DI ROMA
LO SCHIACCIANOCI
regia e coreografia Massimiliano Volpini
musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij
scene e costumi Erika Carretta
light designer Emanuele De Maria
azioni coreografiche Urban K Company Kevin Castillo
nuovo allestimento 2023
CLARA Giulia Strambini
IL FUGGITIVO Paolo Barbonaglia/Nicola Barbarossa
FATA CONFETTO Carola Puddu
DROSSELMEYER Marcello Giovani
IL RE DEI TOPI Alessio Di Traglia
FRITZ Francesco Moro/Nicola Barbarossa
Balletto di Roma La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 63 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori.
L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.
Massimiliano Volpini Inizia lo studio della danza classica giovanissimo nella scuola del Maestro Giuseppe Urbani. Come danzatore lavora per il Balletto di Venezia, l’Arena di Verona, il Comunale di Firenze, il Massimo di Palermo, l’Opera di Ljubljana e il Teatro alla Scala, dove rimane fino al 2014. Inizia a coreografare nel 1995 creando lo spettacolo Buster, dedicato a Buster Keaton, con un gruppo di danzatori della Scala. Da allora realizza almeno cento coreografie, per il teatro, la televisione, l’opera lirica e il musical. Crea balletti a serata intera come Drakula, Peter Pan, Il mantello di pelle di drago, My name is nobody, Family Zapping, Lo Schiaccianoci, Pirandello Suite e Il giardino degli amanti. Crea coreografie per il Teatro alla Scala, il Tulsa Ballet, la Biennale di Zagabria, il New York Choreographic Institute, il Balletto di Roma, il Regio di Torino e l’Opera di Roma. Nel 2000 inizia una lunga e intensa collaborazione con Roberto Bolle per il quale crea molte coreografie, andate in scena in tutto il mondo e nei suoi programmi televisivi. Insieme a Bolle segue un percorso sperimentale legato alla tecnologia e all’interazione che porta alla creazione di balletti di grande successo come Prototype, Through the light, Rencontre (interazione video), Mad World (motion capture e body mapping), La Cura (robotica), Dorian Gray (interazione video), Waves (laser light).
È il coreografo principale di tutte le edizioni di Danza con me, il programma televisivo di Bolle andato in onda su RaiUno, e di OnDance, la festa della danza voluta dal celebre ballerino. Sempre per Bolle realizza le coreografie di Prisencolinensinainciusol, con Adriano Celentano; Bang Bang, con Anna Tsygankova, cantata live da Asaf Avidan; Con te partirò, con Nicoletta Manni, Andrea Bocelli e Stefano Bollani; Cara, sempre con la Manni, cantata live da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro; Poetica, con Cesare Cremonini; Luci a San Siro, con Roberto Vecchioni. Per il Forum di Davos del 2017 realizza Seasons insieme al coreografo Edwaard Liang, sulle musiche di Vivaldi e Piazzolla eseguite dai Cameristi della Scala e danzato da solisti e primi ballerini della Scala, insieme a Roberto Bolle. Per RaiUno realizza le danze dei concerti di Capodanno alla Fenice di Venezia 2015 e 2016 e nel 2018 cura le coreografie del mega-concerto della Notte della Taranta, davanti a un pubblico di oltre 150.000 persone. Ha realizzato le coreografie per l’opera musical La Divina Commedia, in tour dal 2017 in tutta Italia. Nel 2017 inizia la collaborazione con la regista Valentina Carrasco, curando la parte coreografica delle opere Carmen (Teatro dell’Opera di Roma), La Muta di Portici (Kiel Theater), Vespri Siciliani (Opera di Roma) e Aida (Macerata Opera Festival) Ha collaborato anche con Marco Bellocchio (Andrea Chenier all’Opera di Roma) e Peter Stein (Aida e Don Carlos al Teatro alla Scala). Parallelamente all’attività di coreografo porta avanti esperienze di regia, videomaking e direzione artistica di eventi legati alla danza. Nel 2022 si è occupato di regia, coreografia e proiezioni dello spettacolo DiNcAnTo, Passi nell’opera belliniana, prodotto da Teatro Vittorio Emanuele di Messina e Balletto di Roma, con gli arrangiamenti di Roberto Molinelli e la partecipazione dei danzatori del Balletto di Roma e delle DIV4S, Italian Sopranos, andato in scena al Massimo Bellini di Catania. Da Gennaio 2023 è direttore del Corpo di Ballo dell’Opera Nazionale di Zagabria.
Carola Puddu inizia lo studio della danza all’età di 4 anni a Cagliari (Sardegna), con la sua insegnante polacca Anna Kukurba. All’età di 9 anni si trasferisce in Francia entrando nella scuola di danza del Balletto dell’Opera di Parigi (École de danse du Ballet de l’Opera de Paris) dove farà tutti gli anni di studio fino a diplomarsi nel 2018. Durante il suo percorso di studi all’Opera di Parigi, Carola ottiene il suo primo ruolo da solista a soli 17 anni e balla repertorio di coreografi come Roland Petit, Maurice Béjart, Auguste Bournonville, William Forsythe, George Balanchine e Marius Petipa, fino a ottenere ruoli da solista in Un Ballo di Jirì Kylian e Spring and Fall di John Neumeier. Il repertorio di John Neumeier porterà Carola ad esibirsi in diverse tournée come in Germania all’Hamburg Ballet e in Russia, allo Stanislavsky Theater of Moscow. Nel 2019 Carola si trasferisce a Toronto ed entra a far parte del Professional Training Program con il Canada’s National Ballet School, dove, dopo la riabilitazione di un grave infortunio, danza in delle produzioni del coreografo spagnolo Roman Oller, tra cui Romeo e Giulietta dove interpreta l’asilo della madre di Giulietta nella sua versione contemporanea. In Canada Carola si apre a nuovi stili come il contemporaneo e il Gaga Movement. Nel 2021 entra nella classe della scuola di “Amici di Maria De Filippi”. Allieva della maestra Alessandra Celentano, alla sua uscita dal programma Carola viene chiamata a far parte dell’organico del Balletto di Roma, dove interpreterà anche il ruolo di Giulietta nel celebre balletto Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, in occasione nel 20° anniversario di questo storico allestimento coreografico proprio a cura del Balletto di Roma (2002-2022) e del cigno nero ne Il Lago dei Cigni, ovvero il Canto, sempre di Monteverde (2023). Danza anche in Première di Andrea Costanzo Martini (2021). Il 4 settembre 2022, nell’ambito della X Edizione del Premio Capri Danza International, diretto da Luigi Ferrone, riceve un premio al merito e attualmente partecipa anche a numerosi Galà di danza a fianco di ballerini internazionali.