Lunedì 18 dicembre alle 21.15, nella splendida cornice dell’ Auditorium Santo Stefano al Ponte Vecchio, verrà eseguito da parte del Coro e Orchestra Desiderio da Settignano Johanna Knauf, il Concerto di Natale sotto la direzione di Patrizia Scivoletto. Il programma prevede il Magnificat in re maggiore per soli, coro e orchestra di Bach, dello stesso autore il Concerto Brandeburghese n. 2 e l’ Ouverture dal Faust di Emilie Mayer. Prevendita tramite TicketOne.
In occasione del trecentesimo anniversario della stesura della prima versione verrà eseguito il Magnificat in re maggiore BWV 243 che è una delle più importanti opere vocali di Johann Sebastian Bach. Si tratta di una cantata sacra composta per orchestra, coro a cinque voci e cinque solisti. Il testo è tratto dal cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca, con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché ha liberato il suo popolo. il Magnificat, insieme alla Messa in Si minore, costituisce una delle due principali composizioni in lingua latina di Johann Sebastian Bach.
Bach compose una prima versione in mi bemolle maggiore nel 1723 per i vespri di Natale a Lipsia, versione che conteneva numerosi testi natalizi. Nel corso degli anni il compositore rimosse i brani specifici per il Natale in modo da rendere il Magnificat eseguibile durante tutto l’anno. Bach traspose anche il brano da mi bemolle maggiore a re maggiore, tonalità più adatta per le trombe. La nuova versione, che è quella conosciuta oggi, venne eseguita per la prima volta nella Thomaskirche di Lipsia il 2 luglio 1733.
La cantata è divisa in dodici parti che possono essere raggruppate in tre movimenti, ognuno inizia con un’aria ed è completato dal coro. L’esecuzione integrale del Magnificat, nella versione del 1733, dura circa trenta minuti. (Wikipedia)
Il Secondo concerto brandeburghese (BWV 1047) di Johann Sebastian Bach è la risposta in stile italiano (omaggio all’astro trionfante di Vivaldi) al gusto francesizzante del primo concerto. Il concerto italiano si presenta in forma rigorosamente tripartita – allegro, adagio, allegro -, ma Bach vi apporta notevoli modifiche strutturali soprattutto nell’uso degli strumenti. La prima di queste è l’uso della tromba piccola in fa (in omaggio alla tradizione bolognese dei maestri della Cappella di San Petronio); la seconda è nella contrapposizione di un gruppo solistico di strumenti – il cosiddetto “concertino” – all’insieme orchestrale del tutti – il cosiddetto concerto grosso . (Wikipedia)
L’Ouverture del Faust è senza dubbio una delle composizioni di maggior successo di E. Mayer e le è valso un posto nei programmi di concerti insieme alle opere dei suoi colleghi contemporanei. Ha dedicato l’opera a Fürstin Maria Mestchersky (“Ihrer Durchlaucht der Fürstin Maria Mestchersky ehrfurchtsvoll zugeeignet”) L’Ouverture del Faust op. 46 è un’opera tarda di Emilie Mayer. Apparve per la prima volta in stampa nel 1880 (Paul Witte, Berlino) e fu probabilmente composto alla fine degli anni ’70 dell’Ottocento.
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