di
Jordi Vallejo
traduzione di Piero Pasqua
con
ROBERTO CIUFOLI – BENEDICTA BOCCOLI
SIMONE COLOMBARI – SARAH BIACCHI
regia ROBERTO CIUFOLI
Pipa e La Bilancia Produzioni
Accolta e guidata dietro le quinte, dal gentile Responsabile Ufficio Stampa del Teatro, ho avuto accesso ad una sala gremita, già testimone della fama di questa commedia, acclamata dal pubblico spagnolo e ora, grazie a Piero Pasqua, in tournée in Italia per la regia di Roberto Ciufoli.
Lo spazio scenico, a sipario aperto, ancora in attesa dei personaggi, riesce ad introdurre immediatamente l’argomento della trama, con gli arredamenti di una moderna sala da pranzo di rappresentanza, elegante, anche se particolarmente asettica, con un grande specchio sullo sfondo che ricorda un quadro del Pistoletto; la massiccia tavola rotonda, in centro palco, occupa, infatti gran parte degli spazi, evocando un clima intimo, domestico, familiare, che si rivela poi tale, seppure gli sgabelli scuri, di design, contraddicono ogni sensazione di comfort, a favore della naturale associazione agli ambienti del quiz televisivo.
I contrasti sono effettivamente al centro dell’intreccio di quest’opera del promettente drammaturgo Jordi Vallejo, che ha il dono di saper coinvolgere, con rara empatia, la platea; Simone Colombari, nelle vesti di un affarista benestante, ospita a cena gli amici di una vita, la coppia interpretata da Roberto Ciufoli e Benedicta Boccoli, in un’atmosfera solo apparentemente festosa.
Tra la generosa profferta di vini pregiati e caviale, iniziano a disvelarsi i caratteri dei personaggi, nei loro abiti solo apparentemente disimpegnati e più probabilmente simbolici, quando provocanti, quando timidamente più accollati, quando troppo o troppo poco curati. Emerge la crisi malcelata della coppia, insieme ai problemi economici che la funestano, ma anche l’ostentazione eccessiva di ricchezza da parte del proprietario di casa, che tende subito ai due una trappola insidiosa: un test di personalità, proposto per scherzo e con iniziale leggerezza, che muta progressivamente in ricatto morale, con il preciso intento di scardinare gli equilibri emotivi ed affettivi già precari dei due. A complicare le cose, il rientro dal lavoro della compagna del provocatore, una psicologa, interpretata da Sarah Biacchi, che alza decisamente la tensione, modulata da un gioco di luci che ricordano ancora il game show e dagli ambienti sonori intensi ed ironici di Claudio Coccoluto.
Chiare le reminiscenze di Proposta indecente, il film drammatico diretto nel 1993 da Adrian Lyne, ma anche certe influenze di stile almodovariano, di scandaglio dell’intimità, di ricerca del paradosso, di ricostruzione di realtà non lineari, eppure così aderenti al ritratto realistico delle dinamiche relazionali, attraversate spesso da giochi e abusi di potere, da ricerche di indipendenza e da sensi di colpa che condizionano enormemente il vissuto, fino a quando, per caso o per macchinazione, non nasce l’occasione di stravolgere tutto, non tanto per il gusto di tradirsi, quanto per la necessità di tornare fedeli a se stessi.
Ines Arsì