Avrà luogo venerdì 23 febbraio alle ore 11:00 presso il Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza la presentazione del volume Jia Ruskaja. Dalla danza libera espressiva alla creazione dell’Accademia Nazionale di Danza, scritto da Flavia Pappacena con la collaborazione di Roberta Albano, Valerio Basciano, Grazia Grosso, Nika Tomasevic, Elena Viti.
Il saggio, recentemente pubblicato da Gremese e dedicato alla celebre danzatrice russa (1902-1970) che fondò proprio l’Accademia Nazionale di Danza, verrà illustrato dall’autrice insieme a Donatella Gavrilovich e Maria Grazia Garofoli. L’incontro sarà introdotto dalla critica di danza Roberta Albano e sarà anticipato dai saluti istituzionali di Lucia Chiappetta Cajola e Anna Maria Galeotti, rispettivamente presidente e neo-direttrice dell’Accademia.
L’incontro è aperto a tutti previa prenotazione all’indirizzo e-mail ufficiostampa@gremese.com
Frutto di decenni di studio e di riflessione, e di una minuziosa ricerca di fonti d’epoca (recensioni, manifesti, cortometraggi, archivi fotografici, documenti manoscritti, testimonianze delle “allieve storiche”, ecc.), il volume è stato ideato e strutturato dall’autrice come un laboratorio di documentazione e approfondimento, e come scambio tra studiosi. Il suo obiettivo, in particolare, è quello di ricostruire il percorso artistico, creativo, didattico e imprenditoriale di Jia Ruskaja: dalle esperienze interpretative e coreografiche presso il Teatro degli Indipendenti nella Roma dei primi anni Venti, ai progetti didattici che via via approdarono alla Regia Scuola di Danza (1940); dall’Accademia Nazionale di Danza (1948) e alle strategie per l’affermazione di quest’ultima sul piano nazionale e internazionale fino alla creazione di un originale sistema di notazione del movimento (l’Orchesticografia/Scrittura della danza).
Un ampio e innovativo spazio è dato alla parte artistica, ossia alle composizioni coreografiche e alla “Danza Moderna-Orchestica”, cosicché il lettore possa addentrarsi nella dimensione poetica ruskajana. A questo scopo, attraverso una documentazione iconografica e filmica messa a confronto con le descrizioni delle danze pubblicate nei programmi di sala, il volume fa luce su aspetti fondanti dell’estetica ruskajana, quali la visione complessiva di stampo registico, la sensibilità per il colore e la luce, la percezione profonda del suono, l’“espressione che viene dal di dentro”. Senza dimenticare lo sguardo rivolto al rapporto tra la danza e le altre arti, premessa essenziale per la costruzione di quella “scuola aperta” dal forte stampo educativo e dalla composita struttura culturale con cui Ruskaja prese le distanze dai modelli tramandati dalle scuole di ballo teatrali e creò le premesse per quello sviluppo che consentì all’Accademia Nazionale di Danza di approdare all’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e coreutica).
Il volume è impreziosito da un corredo di contenuti multimediali facilmente fruibili dai lettori: una sezione online composta da saggi di diversi Autori che documenta l’eredità ruskajana a partire dagli anni Settanta e una raccolta di Codici QR che consente di accedere istantaneamente ai filmati degli anni Trenta-Sessanta (tra questi Fanciulle e danze del 1941-42), analizzati da Flavia Pappacena sotto il profilo critico e tecnico-stilistico.