Nato dall’idea di Gigi Proietti di portare sul palcoscenico le avventure della celeberrima eroina, Pippi Calzelunghe Il Musical è uno spettacolo fantasioso, divertente e spiritoso, con una scenografia che evoca l’immaginario delle favole e una protagonista impertinente e vivacissima.
La versione tradotta e adattata da Sagitta Alter e Carlotta Proietti per la regia di Fabrizio Angelini e la direzione artistica di Nicola Piovani, vede protagonista la bravissima Margherita Rebeggiani che autenticamente si identifica con la scanzonata e irriverente ragazzina dalle treccine rosse inamidate, facendoci sentire suoi amici.
Il personaggio di Pippi Calzelunghe nasce nel 1945 come protagonista del romanzo della scrittrice svedese Astrid Lindgren tradotto in oltre 75 lingue, divenuta serie televisiva nel 1969 arrivata in Italia nel 1970.
Il suo nome completo è “Pippilotta Virtualia Rolgardinia Succiamenta Efrasilla figlia del Capitano Efraim Calzelunghe, precedentemente terrore dei mari, adesso re negro”. Vive a Visby nella variopinta Villa Villacolle (verde, giallo e rosa pastello) in compagnia di un cavallo bianco a pois neri che chiama Zietto e di una scimmietta che definisce signor Nilsson, la mamma è un angelo e il papà è un pirata nei mari del sud.
La sua vivacità attira la curiosità dei due fratelli Tommy e Annika Settergren, che diventano suoi amici. Ma la sua condizione di bambina sola anche l’attenzione di un’assistente sociale che ritiene di doverla proteggere chiudendola in un brefotrofio. La generosità con cui elargisce le monete d’oro contenute in una borsa, frutto dei bottini del padre, suscita le voglie dei due furfanti Ciccio e Scasso che vogliono impossessarsene, ma vengono disorientati e messi in fuga dall’astuzia di Pippi.
Pippi è sempre allegra e sorridente, fantasiosa e furba, ma anche ribelle, anticonformista, a volte irriverente, non ha paura di niente, possiede una fervida immaginazione ed è dotata di una forza incredibile, che dimostra alzando di peso il suo cavallo. Si burla degli adulti e delle autorità apparendo e sparendo, arrampicandosi sulla veranda della villetta e sgattaiolando sul tetto, infilandosi negli abbaini e sbucando fuori dalle finestre. È intrepida e irrefrenabile, si fa beffe delle regole e delle buone maniere deridendo le borghesi signore che sorseggiano il tè, ma si intenerisce al pensiero del padre lontano con la sua ciurma che non vede da molto tempo e spera di poter presto riabbracciare. Non ha fiducia negli adulti che non capiscono il mondo dei bambini, ma crede nei sogni colorati e luminosi come la sua casa dai colori pastello e dalla sagoma di cartone animato dove vive libera e indipendente con i suoi prodigiosi animali, giocando con gli amici Tommy e Annika ai quali è legatissima: “l’amicizia può essere un gioco o una marachella, ma non sarà mai una bugia”.
Quando Capitan Calzelunghe tornerà ad abbracciare la sua bambina promettendo di portarla con sé in giro per il mondo, Pippi, pur amando immensamente il papà, rinuncerà a questa prospettiva per rimanere a Villa Villacolle con i suoi amici.
Scanzonata e impudente, Pippi dispensa insegnamenti anche agli adulti sul significato della libertà e dell’amicizia, sulla relativa importanza del denaro e sul supporto imprescindibile dei sogni, valori più significativi delle regole formali della buona società da salotto borghese.
Un cast di attori, cantanti, ballerini-acrobati irresistibili, dotati di resistenza fisica e perfetta forma atletica, estremamente calibrati nei tempi comici e nell’assoluta sincronia nel lasciarsi cadere dall’alto e aggrapparsi al volo, affiatati e realistici anche nel sembrare imbranati ed effettuare ogni genere di acrobazie.
Il ruolo di Pippi sembra tagliato sulle qualità canore, recitative e acrobatiche della giovanissima Margherita Rebeggiani, Antonella Civale sfoggia tutte le corde dell’acida signorina ‘insistente sociale’ Taccola. Bravi tutti (ciascuno in più ruoli): Fabrizio Scuderi (Ciccio), Ermenegildo Marciante (Scasso), Gabriele Manfredi (Tommy), Caterina Fontana (Annika), Roberto Fazioli (Capitano Calzelunghe), Martin Loberto (Kling), Federico Tolardo (Klang), Lara Balbo, Francesco Trasatti, Matteo Milani, Lorenzo Iacuzio. La voce del Signor Nilsson è di Gianfranco Vergoni anche regista collaboratore, musica di Georg Riedel e Anders Berglund, rielaborazione scenica e costumi Susanna Proietti, direzione musicale Giovanni Monti, light designer Umile Vainieri, progetto fonico Daniele Patriarca, direzione tecnica Stefano Cianfichi.
Tania Turnaturi