Sarà in scena dal 9 febbraio al 3 marzo al Teatro Argentina prima nazionale de L’albergo dei poveri, con la regia e l’interpretazione di Massimo Popolizio, dal testo di Maksim Gor’kij con la drammaturgia di Emanuele Tremi. Una produzione del Teatro di Roma e del Piccolo Teatro di Milano.
Conosciuto anche col titolo “I bassifondi”, o “Sul fondo”, o ancora “Il dormitorio”, questo grande dramma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato “L’albergo dei poveri” da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947.
È quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. “L’albergo dei poveri” è un grande dramma corale, che si potrebbe definire shakespeariano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessione filosofica e morale sul destino umano.
Il numero elevato degli attori in scena (la multiforme popolazione di questa sorta di rifugio dormitorio per gli ultimi della società) impone alla regia la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso ancora più evidente dall’angustia dello spazio evocato. Questo rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazione e all’inerzia della sconfitta.
Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij che fu il primo regista del dramma di Gor’kij, è stata raccolta da grandi maestri della regia teatrale, come Strehler, e anche cinematografica, tra gli altri, Resnais e Kurosawa. Se le grandi opere viaggiano nel tempo per essere rilette a ogni generazione da angolature diverse, lo stile di regia di Popolizio, la sua maniera di dirigere gli attori e il meccanismo teatrale nel suo complesso, appare particolarmente adeguato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia di interpretazioni.
Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto stesso di «povertà», ma l’energia drammatica, la forza visionaria, la disperata lucidità dei personaggi di Gor’kij è ancora intatta, grazie anche alla nuova scrittura drammatica di Emanuele Trevi.
Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma il 9 febbraio 2024 e sarà in scena fino al 3 marzo.
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
foto di Claudia Pajewski
info e orari
prima, martedì, giovedì e venerdì ore 20.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì 15 febbraio e domenica ore 17.00
lunedì riposo
Personaggi e interpreti
KOSTYLEV, proprietario del dormitorio Francesco Giordano
VASILISA, moglie di Kostylev Sandra Toffolatti
NATASA, sorella di Vasilisa Diamara Ferrero
MEDVEDEV, poliziotto Marco Mavaracchio
PEPEL Raffaele Esposito
KLESC, fabbro Michele Nani
ANNA, moglie di Klesc Zoe Zolferino
NASTJA, ragazza Carolina Ellero
KVASNJA, ex prostituta Silvia Pietta
BUBNOV, cappellaio Giampiero Cicciò
BARONE Giovanni Battaglia
SATIN Aldo Ottobrino
ATTORE Luca Carbone
LUKA, pellegrino Massimo Popolizio
ALESKA, giovane, suona l’organetto Gabriele Brunelli
IL PRINCIPE Martin Chishimba
Teatro Argentina 9 febbraio 3 marzo 2024
L’albergo dei poveri
uno spettacolo di Massimo Popolizio
tratto dall’opera di Maksim Gor’kij
drammaturgia Emanuele Trevi
con Massimo Popolizio e con (in ordine alfabetico) Giovanni Battaglia, Gabriele Brunelli, Luca Carbone, Martin Chishimba, Giampiero Cicciò, Carolina Ellero, Raffaele Esposito, Diamara Ferrero, Francesco Giordano, Marco Mavaracchio, Michele Nani, Aldo Ottobrino, Silvia Pietta, Sandra Toffolatti, Zoe Zolferino
Produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano- Teatro d’Europa